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Ledesma: rinnovare o no?

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2015 08:37
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Post: 2.725
22/05/2015 14:59
 
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Re: Re:
est1900, 22/05/2015 14:18:



E' qualche gg che mi ritrovo perfettamente in quello che scrivi.
Dall'opinione condivisa sulle nuove fetecchie che ci spacciano per maglie della Lazio alla sapiente descrizione che hai dato dell'opignone pubblica.

Anche qui quoto entrambi i punti: no a Ledesma e no al ricordo indelebile della serata magnifica.

MADDECHE? E'stata una serata DE MERDA.
Il doppio palo rimbalzerà nella mia capoccia di Laziale come l'autogol di Negro (o la conseguente traversa di Nedved), come il rigore di Floccari,come il gol di Ganz.
E' una serata tragica alla quale appiccico l'evento che la definisce e sintetizza in tutto il suo maleodorante ricordo.

Eppure leggo (in giro eh, non qui) di applausi a scena aperta, foto ricordo, notte memorabile... MAH.



Faccio un distinguo ulteriore anche per amor di dialettica così magari qualcosina su cui spaccare il capello la troviamo  
Per me è questione di trovare il giusto punto di equilibrio, eviterei di esagerare in un senso e nell'altro.
Ad esempio il paragone col derby di Negro o col gol di Ganz lo trovo sproporzionato: lì le conseguenze furono davvero tragiche (uno scudetto in meno a noi, uno in più alla roma), qui s'è persa la settima Coppa Italia dopo averne vinte cinque di fila - di cui l'ultima clamorosamente importante - e comunque lo si è fatto contro i tetracampioni d'Italia e finalisti di Champions. In compenso il doppio palo di Djordjevic è più grave del rigore di Floccari che in definitiva ci è costato "solo" un derby, e un trofeo è più importante di una singola stracittadina.
Sono anche disponibile a salvare il buono della serata, perché del buono indubbiamente c'è stato: per me ad esempio è stato "bello" riscoprire che si può vivere una partita di calcio, anche importantissima, come sport. Nello sport si vince e si perde e noi abbiamo perso "bene", sia sul campo che sugli spalti. Quando non c'è la roma di mezzo è tutto più facile. Non ho la presunzione di dire che sia stato così per tutti, ma io una volta tanto mi sono dispiaciuto più per la squadra che per me stesso: per Pioli e per i ragazzi più giovani era la prima finale, gli è stato infranto un sogno e mi ha fatto male soprattutto il loro, di dolore. Io di Coppe Italia ne ho vinte in tutte le salse e stavolta accetto di aver perso, il dispiacere sta nel fatto che una stagione del genere non sia finita negli albi d'oro. Gli applausi alla fine da parte mia volevano essere un risarcimento a questo danno ormai irrimediabile, perché i secondi posti ogni tanto possono essere belli ma non fanno storia.
L'altra esagerazione che condanno, però, è il cullarsi nella retorica degli sconfitti. Alla fine abbiamo perso. Se c'è una cosa che mi piace della Lazio è il suo esserci nelle occasioni importanti, la sua capacità di cogliere le occasioni che il destino le offre. E' un grandissimo merito, questo, e fa tutta la differenza del mondo con chi le occasioni le spreca quasi tutte. E' vero che tante volte le finali di coppa o le volate di campionato si decidono per dettagli, per pochi centimetri, ma io mi ribello all'idea che chi perde meriti gli stessi onori di chi vince. La vittoria morale è una cosa rarissima, non può essere tirata in ballo ogni volta che si rimane con un pugno di mosche in mano. La Lazio è stata molto sfortunata ma neanche possiamo dire che la Juventus abbia rubato qualcosa. Abbiamo la fortuna di poterci rifare a breve e medio termine, con la volata di campionato e poi con la rivincita in Supercoppa, e io gradirei che la squadra pensasse a questo. Che gli occhi fossero asciutti, nella notte triste (cit.), perché questo è un gruppo che non sta vivendo un finale di stagione come questo a caso: ha dei valori, tecnici e morali, ed è destinato a competere ai vertici almeno per un'altra stagione, in attesa di capire che succederà ai 2-3 giocatori migliori. Quindi questa autocommiserazione da occasione della vita buttata via non la capisco, e ancora meno le mani avanti messe a forza di "moralmente il secondo posto lo merita la Lazio". Moralmente un par di palle! Asciugatevi le lacrime e andatevelo a prendere, dimostrate sul campo quello che meritate o non meritate. Noi saremo al vostro fianco a prescindere, ma questo non significa non saper distinguere un vincitore da uno sconfitto. Sono i romanisti quelli che sotto sotto ci godono a perdere perché così possono vivere rotolandosi nella retorica del dolore e del "grazie lo stesso". A me 'sta roba fa schifo, è mitomania e non ci voglio avere niente a che spartire.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 22/05/2015 15:02]

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