Un benvenuto ad Alen, innanzitutto.
Ma si tratta dello stesso AlenBoksic di BC.org? Mica per altro, ma lì mi sembra difficile definire "non assidua" la sua presenza...
Tornando in topic: condivido la scarsa attitudine di Keita per il ruolo di esterno come lo intende Pioli, aggiungendo all'elenco delle lacune la scarsa propensione a sobbarcarsi il contributo di quantità fornito - l'anno scorso, perlomeno - da Candreva e FA.
È un centravanti, dunque? Neppure quello: e non perché la mia preferenza va a interpreti del ruolo più fisici, in grado di alternare i movimenti di squadra all'azione di forza fuori dagli schemi.
Prendiamo la gara di ieri: il ragazzo ha svariato su tutto il fronte, sovrapponendosi a chiunque e senza mai tenere la posizione od offrire un riferimento.
C'è qualcosa di più lontano dal concetto di centravanti, quali che siano le sue caratteristiche atletiche e tecnico-tattiche?
E la mancanza di un elemento nel ruolo - su questo l'ho vista diversamente da Drenai - si è sentita parecchio.
Come sarebbe andata la partita se in area ci fosse stato qualcosa di diverso dal nulla sui palloni, magari pochi e di dubbia qualità, buttati al centro?
Come sarebbe andata se, avendo rinunciato a priori a una qualsiasi manovra con le scelte di formazione, fosse stato almeno possibile cercare la testa di una torre con lancioni a casaccio e gli altri più o meno pronti ad approfittarne?
Forse allo stesso modo, forse diversamente: ma l'assenza di un riferimento centrale, che richiede più velocità e più movimenti d'insieme non alla portata della Lazio di ieri sera, ci ha definitivamente castrati in fase offensiva.
Che fare, quindi, considerando come la partenza troppo lontano dalla porta gli precluda una collocazione ideale anche come ala?
A Keita ho assegnato l'unica sufficienza per l'atteggiamento positivo e per il fatto che sia stato l'unico ad avvicinare la chimera di un tiro in porta.
Ma si è trattato della classica serata da non squadra, in cui brillano elementi volonterosi e anarchici che in un gioco organizzato evidenzierebbero soprattutto la seconda caratteristica: a partire dalla scarsa disponibilità all'uno-due, non esattamente un pregio.
A me l'ispano-senegalese, più che esterno o centravanti, sembra semplicemente incompatibile col 4-3-3, e con quello di Pioli in particolare.
I suoi movimenti mi suggeriscono piuttosto il profilo di una seconda punta, con margini di libertà nel ruotare attorno a un pivot con movimenti complementari ai suoi.
Ruolo che manderebbe in panchina FA (e quello attuale lo meriterebbe, ma in prospettiva...) a favore di un 4-4-1-1 con Candreva arretrato sulla linea di metacampo (e fin qui tutto bene), un esterno sinistro più difensivo del brasiliano ma speculare a Tonino (di cui non disponiamo: e non Lulić, per pietà), un solo centrocampista al fianco di Biglia.
Troppo complicato, nonché troppo destabilizzante per vararlo a favore di un solo giocatore e dal rendimento non certo assicurato.
Per me la sfida di Keita e di chi lo allena consiste nell'evolvere dal ruolo di seconda punta che non corre a quello di seconda punta che corre almeno un po': altro non riesco a immaginare.
E temo che la sua prospettiva sia quella di un nuovo Liverani: elemento dalle doti tecniche sopra la media, ma complessivamente non spendibili nelle durezze tattiche e atletiche del calcio moderno.
Sempre sperando di essere smentito, s'intende.