Presentazioni di Marco Parolo e Stefan De Vrij

Prende la parola Lotito ed è subito una pioggia di “noi facciamo la politica dei fatti”, a dispetto di notizie prodotte “artatamente”. Poi: “La priorità era De Vrij, l’abbiamo voluto da tempo, rappresenta presente e futuro perché ha grandi prospettive, è stato eletto miglior difensore centrale dei Mondiali. Ha dimostrato di essere persona seria, corretta, di desiderare ardentemente la Lazio. Questo dimostra che le scelte che facciamo sono legate soprattutto alle qualità morali dei giocatori. Diventerà un riferimento, mi auguro si ambienti subito e costituisca un valore aggiunto. Abbiamo acquistato Djordjevic, Candreva, Parolo, Basta, De Vrij, il terzino sinistro (Braafheid, ndBaruch) e cercheremo di portare un ulteriore rinforzo nella difesa, stiamo lavorando. De Vrij è un fiore all’occhiello della Lazio e del calcio internazionale"

De Vrij: Felicissimo di essere in un club fantastico e in una città fantastica. Lotito e Tare mi hanno voluto fortemente e qui diventerò un giocatore migliore

De Vrij: Non mi aspettavo quell’entusiasmo all’aeroporto, per di più sono arrivato con due ore di ritardo, è stato meraviglioso. Ho capito davvero chi sono i tifosi della Lazio e cosa mi aspetta

De Vrij: la Lazio è stato l’unico club a cercarmi prima del Mondiale. Ho visto 10 partite della Lazio in tv. Dopo il Mondiale mi hanno cercato dopo il Mondiale ma ormai avevo deciso che a questo punto della carriera questa era la scelta migliore

De Vrij: Voglio aiutare la squadra a raggiungere migliori obiettivi e voglio diventare un difensore migliore, più completo

De Vrij: Stam è stato unico, non mi piace compararmi con altri giocatori, ho grande rispetto per Stam come giocatore e come uomo

De Vrij: Per me - non posso parlare per gli altri difensori - è il posto giusto per un difensore per crescere

De Vrij: c’erano grandi aspettative su di noi prima del Mondiale in Olanda, ma se il Castrol Index Fifa dice che sono stato il miglior difensore non significa che io sia il miglior difensore, per sole 7 partite giocate. Devo migliorare. Van Gaal è un incredibile coach, tutti abbiamo un gran rapporto con lui e si vedeva in campo

De Vrij: Il nuovo difensore? E’ Lotito che decide. So che ci sarà competizione, ma è normale per un grande club. Ho giocato con Vlaar da quando avevo 17-18 anni, è un grande amico, parliamo molto ed abbiamo una grande intesa, è un grande ragazzo

De Vrij: Ho parlato con Pellè, è un grande ragazzo e un grande attaccante, lui era molto positivo e mi ha detto che era una decisione giusta andare alla Lazio

De Vrij: Conosco tanti giocatori della Lazio, non so dire quali siano i nostri obiettivi per questa stagione, devo prima parlare con tutti e poi potrò parlare degli obiettivi

De Vrij: Manovra di disturbo della Roma? Non è vero

De Vrij: Molti club si sono interessati a me dopo il Mondiale, ma non il Mancheter United, erano solo voci dei media, ma ormai avevo preso la decisione di giocare per la Lazio

De Vrij: Non fa differenza giocare a 3 o a 4 dietro, ai Mondiali abbiamo giocato a 3 ma posso giocare in entrambi i sistemi, è più importante che tutto sia chiaro e che ci sia una buona comunicazione, per cui è importante che io impari l’italiano molto presto

De Vrij: I miei pregi? So giocare bene il pallone, prendo decisioni veloci e ho un buon senso della posizione. Posso diventare più rapido negli scatti e migliorare nei colpi di testa

Lotito: Parolo incarna i valori del nostro club, il ragazzo ha qualità atletiche e morali importanti, e può coprire più posizioni fondamentali nel centrocampo. Abbiamo una serie di opzioni per essere più incisivi nella fase conclusiva, ma Parolo fa bene le due fasi, e poi ha buon inserimento e tiro. Davanti saremo più imprevedibili. Lo presentiamo solo oggi perché essendo un nazionale godeva di un periodo di riposo, ma noi abbiamo preferito - perché badiamo molto alla sostanza - di fare in modo che fosse presentato oggi insieme a De Vrij proprio per far capire che badiamo alle cose concrete e non alla forma. Parolo ha capito che qui può crescere ancora dopo aver raggiunto obiettivi già importanti, grazie alle sue caratteristiche da gladiatore, che sono un valore aggiunto per la Lazio e in una città come Roma, dove l’ambiente vuole giocatori che diano il 100% per la maglia

Parolo: Spero di ripagare la fiducia, darò il massimo in allenamento e in campo. Sono arrivato in Serie A a 25 anni ma ho umiltà, impegno, voglia di lottare. Se facciamo un gruppo forte faremo bene e ci toglieremo belle soddisfazioni

Parolo: Ho detto sì alla Lazio perché mi ha convinto il progetto, è una società ambiziosa, voglio raggiungere l’Europa e vincere qualche trofeo, abbiamo le stesse ambizioni. Darò tutto quello che ho per questi obiettivi, anche se non sarà facile arrivare nelle prime 5-6 posizioni, ci sono tante squadre attrezzate in Italia

Parolo: La contestazione non mi spaventa, se facciamo risultati la gente torna allo stadio, i risultati vengono e non vengono ma se mettiamo in campo umiltà e impegno lo stadio Olimpico si riempirà

Parolo: Ci sono tanti giocatori nuovi, se noi nuovi uniamo i nostri valori a quelli del gruppo storico, fatto di gente che ha vinto e sa come si vince, faremo un percorso affascinante. Certo manca ancora qualcosa, ma come manca ovunque

Parolo: Qui a Formello è tutto bellissimo, Roma è fantastica e spero di girarla presto tutta, il mister ha grande entusiasmo, speriamo di far arrivare all’esterno la nostra voglia di fare. Il derby? Partite che ti caricano di adrenalina, da fuori mi ha sempre affascinato, sarà un’emozione incredibile, ma anche se è in là nel calendario già si scalpita

Parolo: Mi ricordo quando esordii all’Olimpico col Cesena, l’atmosfera mi emozionò tantissimo, sapere di giocare all’Olimpico mi ha spinto a firmare per la Lazio, spero diventi il “mio” stadio, dove avrò vinto e dato qualcosa alla squadra

Parolo: Le parole di Albertini? Ognuno ha bisogno del suo percorso, ha bisogno di sbagliare, i fenomeni magari esordiscono in A a 20-21 anni, ma il giovane deve avere anche l’umiltà di mettersi a disposizione e non giocare all’inizio, capire i segreti dei più grandi, io l’ho imparato sulla mia pelle ma anche gli anni di C mi hanno dato tanto. Magari potevo arrivare in A due anni prima, ma sono contento della strada che ho fatto

Parolo: In passato c’era stato un parlare col Cesena, ma c’era bisogno di altre conferme sul campo. Il gol alla Lazio fu una bella soddisfazione, spero di farmi perdonare facendo un gol al Cesena (esordio all’Olimpico alla seconda di campionato)

Parolo: Devo fare almeno 5-6 gol per fare un buon campionato, lo scorso anno ne ho fatti 8, le mie caratteristiche sono quelle di trovare gli spazi, inserirmi e centrare la porta

Parolo: La concorrenza? Non mi preoccupa, ho superato tante difficoltà, ho imparato a conoscere il mio valore, la concorrenza fa bene alla squadra e al mister

Finite le conferenze. La squadra domani parte per Lisbona (amichevole con lo Sporting), poi la tournée in Germania