Strakosha 5 – Non è un errore, il gol. Ma siamo alle solite. Con più reattività, magari lo prendi (come per lo 0 a 3 di Lazio-Atalanta). Nel secondo tempo, si esibisce in un’uscita sconsiderata ma lo salva Patric.
Acerbi 7 – Non era naufragato nel primo tempo, è cresciuto in modo esponenziale nel secondo, mettendo l’assist del pari e non solo. Lui dice che quel ruolo gli piace e lo vedi pure che si diverte a giocare largo e a mettere bei palloni in mezzo.
Radu n.g – Esce anzitempo, stava andando decentemente, peraltro.
Patric 7 – Primo tempo abbastanza in barca, nel secondo fa tante cose fatte bene, tra cui l’espulsione di Sensi ricavata dal nulla che vale tre/quarti di punto.
Marusic 4 – Un campionario di obbrobri. Errori su errori, imperfezioni su imperfezioni. Non dico che sia stato un bene la sua uscita, viste le condizioni di Fares, ma poco ci manca.
Lazzari 7 – Non prende il voto più alto ma è il più omogeno nei 90 minuti. Peccato il solito, enorme limite di sbagliare troppo spesso la rifinitura ma alcune, oggi, non sono state affatto male. Poi, se Correa ha la testa a forma di cuspide, lui può farci poco. Due palloni sulla testa glieli aveva messi. Bene anche nella ripresa, davanti e in copertura.
Lucas Leiva 5,5 – Cresce un po’ nel secondo tempo, il primo è stato davvero deprimente. È chiaro che deve giocare per trovare una forma decente ma soffriamo troppo la sua assenza. Sul gol, il remake del gol di Sanabria di un paio di anni, con lui che va molle sul contrasto, credendo sufficiente mettere il piede per allontantare il pericolo.
Milinkovic-Savic 7,5 – Il gol da solo vale un punto rotondo, perché cavato veramente dal nulla con una squadra, in quel momento, in totale disarmo. E da lì in poi fa capire cosa significhi la definizione di "centrocampista dominante".
Luis Alberto 6,5 – In versione Vincenzino D’Amico, ossia 20 minuti ma che valgono 90 di un giocatore normale. Sono, ovviamente, i 20 minuti dopo il gol anche se, pur all’interno di un brutto primo tempo, sua una discreta conclusione che scalda le mani ad Handanovic.
Immobile 4,5 – Leggerezza imperdonabile, cade nella provocazione di un maestro di cinema. Peccato, stava crescendo proprio in quei minuti dopo una prima ora molto complicata.
Correa 5 – Sciupa tutto ciò che gli capita sui piedi e soprattutto sulla testa. Qualche buona giocata nella ripresa ma continua a non convincere e a non metterci, davvero, gli ingredienti che servono per queste partite. Il calcio non è solo avere i piedi. Uno, peraltro, nel suo caso, come ha mostrato in un’importante occasione che avrebbe ucciso il match nel secondo tempo.
Bastos 5,5 – Ai punti, Lukaku vince il duello ma non di tanto.
Fares 5 – Esordio horror ma con tante attenuanti. Non era pronto e il cliente era il più scomodo possibile. Mezzo punto in più sia per le dette attenuanti sia per una bella diagonale (decisiva) nei minuti di recupero.
Parolo 7 – Partita splendida, anche negli sganciamenti offensivi. Viste come si sono messe le cose, che Iddio ce lo preservi perché il timore è che ci servirà e manco poco.
Escalante 6,5 – Dimostra la sua utilità quando c’è da accatastare legna. Giocatore e spezzone tutt’altro che banali.
Akpa Akprò 6,5 – Entra davvero bene e l’autogol sul tiro di Brozovic sarebbe stata la cosa più ingiusta possibile. Gli va bene, lo stellone ci ha aiutato.
Inzaghi 6,5 – Verrebbe da dire che il voto è soprattutto per le risorse morali che riesce a tirare fuori da questi ragazzi e, comunque, va detto che per 20 minuti dopo il gol la Lazio gioca anche bene, con profitto. Non mi ha convinto iniziare con 2 punte, con una difesa così rabberciata e, infatti, una volta andati sotto (non casualmente, da qualche minuto l’Inter aveva costantemente l’iniziativa), abbiamo sofferto l’inferno fino al gol del pareggio. Dopo, la sensazione è che la Lazio abbia giocato sull’entusiasmo di un recupero impensabile più che per nuove impartizioni tattiche. Certo, è anche sfortunato con gli infortuni ma fino a un certo punto.