Fuori la politica dalla Lazio!

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Mark Lenders (ML)
00martedì 2 settembre 2014 14:59
Si dice (giustamente) ai tifosi che devono lasciare a casa la politica, e contemporaneamente si usa la maglia, l'immagine pubblica del club per sostenere una campagna politica: www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Lazio/02-09-2014/lazio-lotito-in-campo-un-fiocco-giallo-due-maro-903341944...

Non è la prima volta che Lotito usa la Lazio in questa maniera. Non dimentico, ad esempio, tutte le volte in cui ha fatto riferimento ai "valori cristiani del club". Valori di cui (correggetemi se sbaglio) non si trova traccia negli atti ufficiali della società.
Io posso accettare che lui rivendichi la proprietà privata della s.p.a., e conseguentemente l'autonomia decisionale circa la sua gestione. Non accetto invece che una presidenza strumentalizzi ciò che è patrimonio collettivo della tifoseria da 114 anni. L'avrei detto anche se la solidarietà fosse stata espressa ai cinque cubani detenuti negli Stati Uniti. La S.S. Lazio è una società sportiva i cui tifosi sono distruibuiti su tutto l'arco costituzionale e anche fuori: nel momento in cui eccede il proprio scopo invadendo il terreno della politica offende inevitabilmente una parte di essi. E io non ci sto.
Brunogiordano
00domenica 7 settembre 2014 15:28
Bravo! E’ la prima cosa che detesto di Lotito. Anche se, il modo sbagliato di operare sul mercato acquisti/cessioni e nelle trattative con i giocatori (compresi quelli già in rosa), dovrebbero essere le variabili più significative nel renderlo sgradito agli occhi di un tifoso della Lazio.
E’ pur vero che ogni volta che si cimenta con argomenti e/o comportamenti che sfiorano l’argomento “politica” o “sociale”, il Presidente della Lazio toppa di brutto, a partire dalla scena del ditino di diniego di fronte ai “duce, duce”, così contrastante con il sorrisetto tronfio e compiaciuto che lo accompagnava, proseguendo con la goffa negazione/minimizzazione degli ululati verso tal Boya del Partizan Belgrado da parte di alcuni tifosi della nostra squadra, fino al ridicolo sbandieramento dei valori cristiani, le messe a Formello, i valori morali, l’attività di lobbying in transatlantico, le foto opportunity con questo e quello, i marò, l’inopportuna presenza nel ritiro della nazionale. Per tacere delle amicizie “imbarazzanti” che si sono susseguite nel tempo: Storace, Previti, Berlusconi, il sindaco di Valmontone, etc.
ℬaruch
00mercoledì 8 ottobre 2014 13:58
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Drenai71
00mercoledì 8 ottobre 2014 14:24
una volta tanto sono d'accordo con chi critica.
a prescindere dalla posizione personale sulla faccenda, trovo sgradevole l'utilizzo che si fa della Lazio in questo caso palesemente strumento di una campagna che ha altri fini.
Mark Lenders (ML)
00mercoledì 8 ottobre 2014 14:57
Certo, ovviamente anche la mia non era una critica di merito. Se vogliamo parlare del caso marò possiamo farlo in qualunque altra sede. Qui il problema è l'utilizzo di un bene comune (non la S.S. Lazio s.p.a. bensì l'idea stessa della Lazio) per una battaglia che 1) non ha nulla a che fare col calcio e dunque con le finalità del club, e 2) per quanto possa essere condivisa dalla maggioranza della tifoseria non mette comunque d'accordo tutti.
Maxilotte
00mercoledì 8 ottobre 2014 17:47
Francamente non mi sembra una battaglia politica in senso stretto. e' un gesto di dolidarieta verso due militari italiani. La assimilerei piuttosto alle iniziative pro unicef et similia.
Drenai71
00mercoledì 8 ottobre 2014 17:56
a me invece sembra esattamente una mossa tesa a acquisire una fetta precisa di consenso politico, visto quanto polarizzante è la questione.
e nemmeno ci vedrei niente di strano, se non fosse che è fatta sulla pelle della lazio, che con questa faccenda non ha nulla a che spartire, e che vorrei stesse il piu lontano possibile dalle questioni polarizzanti. che di fazioni che ci vedono come il fumo negli occhi ce ne stanno gia abbastanza senza andarsele a cercare.
ℬaruch
00mercoledì 8 ottobre 2014 18:03
Re:
Maxilotte, 08/10/2014 17:47:

e' un gesto di dolidarieta verso due militari italiani



Dunque un gesto escludente, e di conseguenza politico. Sarebbe un gesto non politico se fosse fatto - ad esempio - anche per Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti ventenni rapite in Siria e che si teme siano state vendute ai miliziani dell'Isis
Drenai71
00mercoledì 8 ottobre 2014 18:11
ma non è nemmeno questo il punto baruch, scusa. non è che se le iniziative sono bipartisan allora va bene sennò no. la lazio non ci dovrebbe entrare proprio.
ℬaruch
00mercoledì 8 ottobre 2014 18:19
Questo è scontato. Rispondevo nel merito della questione terminologica
Maxilotte
00mercoledì 8 ottobre 2014 19:28
Continuo a non vedere la caratterizzazione politica. Baruch, che vuol dire escludente? E stata fatta una scelta, se vuoi istituzionale. E come se considerassi escludente un gesto di beneficenza perche' privilegia un ente anziche' un altro.
ℬaruch
00mercoledì 8 ottobre 2014 20:11
Re:
Maxilotte, 08/10/2014 19:28:

che vuol dire escludente? E stata fatta una scelta



Esattamente: se si sceglie, si esclude ciò che non viene scelto. Il che - dato che non parliamo della fame nel mondo o di concetti universalmente condivisibili - vuol dire agire "politicamente", come spiega ML e come spiega Drenai con l'azzeccato termine "polarizzare": la Lazio dovrebbe essere un atomo neutro, non uno ione carico elettricamente, attratto da questo o quest'altro elemento e respingente di quello o quell'altro elemento. Altrimenti, legame dopo legame, si arriva a ritenere corretta qualsiasi forma di "solidarietà" all'interno del calcio, e di commistioni noi ne sappiamo qualcosa
Mark Lenders (ML)
00mercoledì 8 ottobre 2014 20:39
Re:
Figuratevi che io da anni contesto perfino il minuto di silenzio allo stadio per morti non sportivi, non mi piace nemmeno la raccolta fondi per Airc o Telethon, per me il calcio deve occuparsi solo del calcio.
Maxilotte
00giovedì 9 ottobre 2014 15:46
Re: Re:
ℬaruch, 08/10/2014 20:11:



Esattamente: se si sceglie, si esclude ciò che non viene scelto. Il che - dato che non parliamo della fame nel mondo o di concetti universalmente condivisibili - vuol dire agire "politicamente", come spiega ML e come spiega Drenai con l'azzeccato termine "polarizzare": la Lazio dovrebbe essere un atomo neutro, non uno ione carico elettricamente, attratto da questo o quest'altro elemento e respingente di quello o quell'altro elemento. Altrimenti, legame dopo legame, si arriva a ritenere corretta qualsiasi forma di "solidarietà" all'interno del calcio, e di commistioni noi ne sappiamo qualcosa



Come fa a non esserlo questo?
Mark Lenders (ML)
00giovedì 9 ottobre 2014 16:31
Re: Re: Re:
Maxilotte, 09/10/2014 15:46:



Come fa a non esserlo questo?



Quando Silvia Baraldini marciva in un carcere americano senza aver ammazzato nessuno non mi pare che quella sull'estradizione fosse una battaglia universalmente condivisa. Piuttosto fu una battaglia squisitamente politica. Con i marò è abbastanza la stessa cosa: è una faccenda che sta a cuore soprattutto a chi ha uno spiccato senso della patria, di cui i militari sono l'incarnazione. Detto questo, sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi cosa c'entra in tutto ciò la S.S. Lazio...
Maxilotte
00giovedì 9 ottobre 2014 17:26
Re: Re: Re: Re:
Mark Lenders (ML), 09/10/2014 16:31:



Quando Silvia Baraldini marciva in un carcere americano senza aver ammazzato nessuno non mi pare che quella sull'estradizione fosse una battaglia universalmente condivisa. Piuttosto fu una battaglia squisitamente politica. Con i marò è abbastanza la stessa cosa: è una faccenda che sta a cuore soprattutto a chi ha uno spiccato senso della patria, di cui i militari sono l'incarnazione. Detto questo, sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi cosa c'entra in tutto ciò la S.S. Lazio...



Non so, credo che la vediamo diversamente. Se all'epoca la Lazio avesse espresso solidarietà a Silvia Baraldini, a me avrebbe fatto molto piacere.
Mark Lenders (ML)
00giovedì 9 ottobre 2014 17:34
Re: Re: Re: Re: Re:
Maxilotte, 09/10/2014 17:26:



Non so, credo che la vediamo diversamente. Se all'epoca la Lazio avesse espresso solidarietà a Silvia Baraldini, a me avrebbe fatto molto piacere.



Se mi spieghi cosa c'entrava la S.S. Lazio con Silvia Baraldini va bene uguale, eh  
Drenai71
00giovedì 9 ottobre 2014 17:35
ma perchè? io questo non riesco proprio a capirlo.
in queste faccende ha senso il sostegno (o l'opposizione) su un piano personale. sono le persone singole che contano. la lazio non c'entra nulla, non qualifica come significativa per questioni che non hanno a che fare col calcio. cosa è fattivamente l'appoggio della lazio ai marò? chi è che rappresenta?
la lazio per come la vedo io deve avere un ruolo rappresentativo esclusivamente per questioni ufficiali (voto in lega ecc) o per quesioni personali ma riconducibili ad essa (ad es un funerale di un ex calciatore). punto.
per tutto il resto, chi sente di volerlo fare, che sia lotito, pioli o un calciatore, dichiari il suo supporto a quello che vuole, ma sul piano personale.
Maxilotte
00giovedì 9 ottobre 2014 17:39
Perchè è ovvio che il veicolo mediatico "SS Lazio" è più forte di una qualunque opinion espressa a titolo personale. Ergo, se grazie alla Lazio si dà voce, con più forza, ad una giusta battaglia, io sono contento.
Drenai71
00giovedì 9 ottobre 2014 17:49
eh ma in questo modo si cade nel problema di cosa è giusto e cosa no. come la mettiamo se la prossima settimana la lazio prende posizione sui matrimoni gay? quella dopo sulle cellule staminali? poi l'articolo 18 e così via... prima o poi una cosa che per te non è "giusta" capita, non se ne esce.
e, bada bene, da tutto questo la lazio in sè non ottiene nulla. quindi a che pro? meglio evitare a priori ogni tipo di ingerenza tenendosene alla larga.
Mark Lenders (ML)
00giovedì 9 ottobre 2014 18:35
Re:
Drenai71, 09/10/2014 17:49:

eh ma in questo modo si cade nel problema di cosa è giusto e cosa no. come la mettiamo se la prossima settimana la lazio prende posizione sui matrimoni gay? quella dopo sulle cellule staminali? poi l'articolo 18 e così via... prima o poi una cosa che per te non è "giusta" capita, non se ne esce. e, bada bene, da tutto questo la lazio in sè non ottiene nulla.



Bravissimo. Ma vi ricordate gli ultimi anni '90, l'epoca d'oro degli Irriducibili? La domenica, nella mezzora che precedeva la partita, c'era sempre un florilegio di striscioni. Commentavano tutti i fatti della settimana, ovviamente dal loro punto di vista ultra politicizzato. Era una cosa che non tolleravo, mi mandava in bestia che usassero quello spazio e quell'evento, ossia un patrimonio comune, per veicolare messaggi di parte. Odiavo che si tirasse la Lazio per la giacchetta, odiavo essere etichettato politicamente come laziale solo perché gli ultras della mia squadra sfruttavano la partita per cose che con la partita non c'entravano nulla.
Dal mio punto di vista, se una cosa buona Lotito l'ha fatta è stata cacciare i mercanti dal tempio. Ha smascherato (o meglio ha delegittimato e disincentivato, visto che non erano affatto mascherati) i secondi fini dei capicurva e - da presidente - ha sempre smarcato la società da tutti gli episodi di violenza e di razzismo. Proprio perché gli riconosco questi meriti non accetto che si faccia degli autogol sullo stesso terreno. Non accetto che spacci i suoi valori personali come "valori del club" e non accetto che lo usi come veicolo per le battaglie extrasportive che gli stanno a cuore. Facendolo si mette sullo stesso piano degli ultras e contemporaneamente dimostra (una volta di più) di avere egli stesso un rapporto con la S.S. Lazio basato sui secondi fini. Siccome per me la Lazio è sempre stata un primo fine e non un mezzo, schifo indistintamente tutti quelli che la usano come tale. A prescindere dalla minore o maggiore nobiltà dei loro obiettivi finali.
Mark Lenders (ML)
00lunedì 12 gennaio 2015 15:20
Per sommi capi (bisognerebbe discurterne a parte per sviscerare i vari distinguo) condivido lo slogan "Je suis Charlie", laddove non condividevo il fiocco giallo per i marò. Poco importa. Resta il fatto che sia l'una che l'altra sono comunicazioni politiche, e che in quanto tali non vorrei mai vederle sulla maglia della Lazio. Che deve restare al di sopra di tutto e di tutti, se vuole poter rappresentare tutti i laziali.
Er Matador
00lunedì 12 gennaio 2015 16:54
In linea di principio sono perfettamente d'accordo: il che sposta in altra sede la valutazione delle singole vicende, poiché in ottica laziale basta la loro estraneità alla Nostra a chiudere il discorso.
La mossa di ieri, però, ha dimostrato una prontezza e una capacità di sfruttare il fattore comunicazione che vorrei riscontrare più spesso nell'operato della società (cfr. vicenda Onazi-Matuidi).
Quindi, voto alto e positivo per la maglietta del derby.
Purché rimanga un'eccezione: il marketing calcistico deve seguire vie proprie.
ℬaruch
00lunedì 12 gennaio 2015 17:05
Che poi ci sarebbe da scrivere un trattato intero sull’aspetto comunicativo di questa partita. Da quel punto di vista, la maglia “Je suis Charlie” e la sensibilità verso un evento catastrofico della storia moderna sono stati letteralmente demoliti e cancellati dal selfie di totti. Evidenza che da sola basterebbe a far capire quali sono i messaggi del calcio e perché dovremmo starne alla larga
Drenai71
00lunedì 12 gennaio 2015 17:48
ci ho discusso proprio ieri sera con mia moglia di questa cosa. a margine della (patetica a mio avviso) approprazione di pino daniele nel pre napoli-juve. che c'entra con una partita di calcio quel carrozzone boh. col fratello che legge un messaggio ai tifosi, lo stadio coi moccolotti. per uno che finchè era in vita non è mai stato associato al napoli calcio.
allo stesso modo la scritta sulle maglie della lazio, per quanto condivisibile nel principio e opportuna mediaticamente (aspetto peraltro annullato dalla pseudostampa che ci ritroviamo grazie al selfie del cappetano), mi troverà sempre contrario.
Mark Lenders (ML)
00lunedì 12 gennaio 2015 18:15
Re:
ℬaruch, 12/01/2015 17:05:

Che poi ci sarebbe da scrivere un trattato intero sull’aspetto comunicativo di questa partita. Da quel punto di vista, la maglia “Je suis Charlie” e la sensibilità verso un evento catastrofico della storia moderna sono stati letteralmente demoliti e cancellati dal selfie di totti.



Purtroppo a fare notizia è Totti, non il selfie. Mi tocca leggere che "è stato geniale", quando in realtà sarebbe finito su tutte le home page pure se avesse esultato scaccolandosi. Altri prima di lui si erano fatti il selfie dopo il gol ed erano stati bellamente ignorati. Lui sta costruendo il suo mito su questi ultimi anni di carriera e fa notizia essenzialmente perché è longevo. Se avessimo stoppato la sua carriera a 37 anni sarebbe ricordato come un ottimo giocatore, come un Mancini, come un Del Piero, mentre il solo fatto di durare a lungo (in un campionato ri-di-co-lo, va detto) lo porta ad essere avvicinato a gente come Piola e Rivera.

Detto questo, a me il selfie non ha dato fastidio. Poco fa Lotito lo ha definito "inopportuno e fuori luogo", quando in realtà l'unica cosa veramente inopportuna è stata la mancata ammonizione da parte di Orsato. I pollici versi del 2010 furono inopportuni e fuori luogo, ieri che gli vuoi dire? Ha fatto doppietta nel derby e s'è fatto una foto coi tifosi... Bella pe' lui, purtroppo.
Drenai71
00lunedì 12 gennaio 2015 18:30
il selfie in sè è un'idiozia che ben rappresenta totti e la massa di cerebrolesi sullo sfondo.
quello che a me dà fastidio è semplicemente che a nessun altro è permesso di utilizzare il palcoscenico della serie A per i beati cazzi suoi. chiunque altro avesse avuto (o gli avessero suggerito) questa bella pensata si sarebbe beccato minimo l'ammonizione, nonchè le reprimende dell'intero mondo calcistico il giorno dopo.
Mark Lenders (ML)
00lunedì 12 gennaio 2015 21:15
Re:
Drenai71, 12/01/2015 18:30:

il selfie in sè è un'idiozia che ben rappresenta totti e la massa di cerebrolesi sullo sfondo. quello che a me dà fastidio è semplicemente che a nessun altro è permesso di utilizzare il palcoscenico della serie A per i beati cazzi suoi. chiunque altro avesse avuto (o gli avessero suggerito) questa bella pensata si sarebbe beccato minimo l'ammonizione, nonchè le reprimende dell'intero mondo calcistico il giorno dopo.



Ma sai, di idiozie se ne vedono tante in quest'epoca di esultanze pianificate. Lui ci ha regalato autentiche stronzate come il pollice ciucciato e il parto col pallone, e anche cose veramente inopportune e fuori luogo come il "vi ho purgato ancora" o i pollici versi... Il selfie mi pare già un progresso enorme: è andato a festeggiare con la sua curva, ci sta. E se devo dirla tutta, in quel momento neanche mi dispiaceva che si perdesse tempo. Se avessero rimesso subito il pallone a centrocampo sarebbe stato psicologicamente peggio.
Brunogiordano
00martedì 13 gennaio 2015 10:31
Una delle poche cose giuste che ha "detto" Di Canio è stata, proprio a margine di quel derby del pollice verso, il "ci sta, perché al derby vale tutto". Altrimenti noi non dovremmo godere della sua corsa verso la sud del 15/01/1989, dello spettacolo che ci ha offerto il 05/01/2005, dopo il suo gol, quelli di Cesar e Rocchi, al momento della sostituzione, per buona parte del post-partita, financo del dito di Chinaglia.
Al derby vale "quasi tutto", secondo me.
P.S.: la maglietta "vi ho purgato ancora" ricopia lo striscione scritto da Signori di suo pugno ed esposto in Curva Nord in qualche derby precedente. Purtroppo lo scarso impatto mediatico dello striscione rispetto alla maglietta, di Signori rispetto al fesso e della Lazio rispetto alle forze del male, hanno reso "originale" la scritta sulla maglia.
Maxilotte
00martedì 13 gennaio 2015 10:36
Re: Re:
Mark Lenders (ML), 12/01/2015 18:15:



Purtroppo a fare notizia è Totti, non il selfie. Mi tocca leggere che "è stato geniale", quando in realtà sarebbe finito su tutte le home page pure se avesse esultato scaccolandosi. Altri prima di lui si erano fatti il selfie dopo il gol ed erano stati bellamente ignorati. Lui sta costruendo il suo mito su questi ultimi anni di carriera e fa notizia essenzialmente perché è longevo. Se avessimo stoppato la sua carriera a 37 anni sarebbe ricordato come un ottimo giocatore, come un Mancini, come un Del Piero, mentre il solo fatto di durare a lungo (in un campionato ri-di-co-lo, va detto) lo porta ad essere avvicinato a gente come Piola e Rivera.

Detto questo, a me il selfie non ha dato fastidio. Poco fa Lotito lo ha definito "inopportuno e fuori luogo", quando in realtà l'unica cosa veramente inopportuna è stata la mancata ammonizione da parte di Orsato. I pollici versi del 2010 furono inopportuni e fuori luogo, ieri che gli vuoi dire? Ha fatto doppietta nel derby e s'è fatto una foto coi tifosi... Bella pe' lui, purtroppo.



Concordo ed aggiungo. Il famoso derby dei pollici giù doveva essere ricordato come il derby in cui la roma vinse grazie alla sostituzione di totti (e de rossi) e doveva essere celebrato come il derby di vucinic. A distanza di 5 anni viene ricordato come il derby di totti. e' qua la forza mediatica del giocatore (molto superiore a quella sportiva).
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