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La noia

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2016 18:06
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Post: 2.725
22/12/2016 11:10
 
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La noia
Una squadra che vince quando deve vincere e perde quando deve perdere. Forte coi deboli e debole coi forti. Tanti punti, poche emozioni, zero sorprese. Ora mi aspetto 4-6 punti con Crotone e Atalanta, poi la sveglia a Torino. Mi aspetto un piazzamento in Europa League, di finire sotto la Roma e di non vincere neanche il derby di ritorno. Massima esaltazione possibile: battere una milanese all'Olimpico. Il Napoli non credo che lo batteremo.
Però alla fine il problema è di tutti. La Roma vince vince vince, poi arriva al dunque con la Juve e perde. La Juve domina in Italia, ma ai tifosi che ormai sognano solo la Champions non riesce a dare l'emozione definitiva. Milan e Inter fanno tristezza a me, figuriamoci a chi le tifa. La Fiorentina è mediocre peggio di noi, il Napoli ha sprazzi importanti ma non ha mai veramente lottato per un obiettivo diverso dalla Coppa Italia.
Insomma, la morale di questo Inter-Lazio 3-0 è che il calcio italiano è noioso. Viviamo da anni sempre lo stesso campionato, i rapporti di forza sono dettati dal fatturato e sulle 38 partite sono molto poco mutabili. Non so voi, ma io c'ho una gran voglia di playoff. Altro che stadi nuovi e investimenti dall'estero, la priorità è ridare un minimo di incertezza alla competizione. Salvarci da questa noia, questa terribile e infinita noia.

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Post: 1.588
22/12/2016 15:38
 
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E' un sentimento che condivido, un fenomeno complesso al quale attribuisco anche cause meno meccanicistiche. I rapporti di forza, i fatturati, un campionato stratificato in caste.. tutto corretto. Ma, per quanto mi riguarda, si innestano su un substrato generazionale che ha ormai modificato (le mie) abitudini e (le mie) reazioni. Vent'anni fa una sconfitta a Milano prima di Natale -a prescindere da obiettivi e ambizioni stagionali- mi avrebbe devastato per tutte le vacanze, ieri sera alle 23.30 già non me ne fregava nulla.

Noi, e penso la gran parte degli utenti di questo forum, siamo nati negli anni 70. Siamo nati soffrendo, abbiamo assistito a disgrazie inenarrabili, abbiamo vissuto l'ascesa lenta e poderosa degli anni 90, poi ci hanno ributtato giù, poi ci siamo rialzati di nuovo. E ora? A quarant'anni ci possiamo esaltare per un quinto posto o deprimere per una stagione anonima che ormai si alternano come l'alta e la bassa marea? No, è tutto ovattato. I ragazzini, ubriacati di playstation e creste, onestamente non so come la vivono. Probabile che si vada incontro a una nuova tipologia di tifoso -parlo in generale- più tiepido, più contenuto, meno ottuso e partigiano. Che torna a casa dopo un derby perso e accende la TV per gustarsi El Clasico o l'incontro di cartello della paventata SuperLega. E se veramente riescono ad allestirla assisteremo a una delle più grande rivoluzioni di questo sport che si concretizzerà o in un fenomeno di migrazione e ricollocamento dei bacini di utenza o alla frattura definitiva tra grande e piccolo calcio.

Poi tornando a noi, tieni conto che viviamo in una città drogata dalla scomparsa, o dalla triste emarginazione, del progetto ultras, un fenomeno che rappresentava per gran parte di noi un ulteriore stimolo e motivo di orgoglio. Io non sono mai stato ultras, ma respiravo a pieni polmoni l'atmosfera elettrizzante della curva che frequentavo. E me ne vantavo con gli amici, magari ingigantendo qualche aneddoto.

I playoff? Beh, tu che sei l'antiromanista per eccellenza del forum dovresti schivarli come la peste. E' vero che nelle finali spesso ci regalano ottime soddisfazioni, mai sai che smaltite...


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Post: 2.878
22/12/2016 16:26
 
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Oggi i playoff sarebbero

Juventus-Fiorentina
Lazio-Milan

Napoli-Atalanta
Roma-Inter

Sarebbero indubbiamente più affascinanti ma anche palesemente più ingiusti, essendo la stagione non più orizzontale ma verticale, e dunque venendo a essere decisivo lo stato di forma nello stato apicale di essa. Inoltre la prima parte di stagione sarebbe comunque infinitamente noiosa, anche più di ora, avendo i punti meno peso specifico nel momento in cui i playoff possono smentirli. E magari solo a causa di una lotteria dei rigori. Probabilmente coi playoff sarebbe il caso di pensare a due tornei, Apertura e Clausura. Come dice Reflex, tutto sommato, meglio la noia che l'imprevedibilità di qualche scudetto perso dalla Juventus

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Post: 558
22/12/2016 16:39
 
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Classe '77, allo stadio daL 1981, abbonato dal 1987.
Ho respirato tutta la cacca possibile nella mia infanzia, vissuta tra un Bruno Conti e un Voeller. Tra un "10-100-1000 Paparelli e un "C'è chi li chiama porci...".
Poi sì, è arrivato Cragnotti. Ma credetemi, il grafico del pathos con cui vivo le gare non è sinusoidale bensì una retta. Sempre, ostinatamente, dannatamente crescente.
Non lo so perchè ma la strizza (e il freddo porco!) provata a Lazio-Fiorentina o quella provata con livescore in mano in un hotel di Sofia per Samp-Lazio non sono inferiori a quella provata per una qualunque delle gare viste e vissute negli ultimi trent'anni.
La Lazio, lo smisurato amore che provo per lei generano in me assoluta irrazionalità. 
Ed è questa a farmi vivere, in modo appunto inconscio, brividi ed emozioni che in realtà la fredda analisi dei post precedenti non lascerebbero intendere.

Non lo so perchè ma è così. E il fatto che, pur essendo per lo più vostro coetaneo,  voi non la proviate mi inquieta un bel po'.


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Post: 2.725
22/12/2016 16:49
 
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Sono perfettamente consapevole che la maggiore beneficiaria dei supposti playoff sarebbe la Roma, però è un rischio che mi sentirei di correre pur di restituire al campionato un minimo di incertezza. Le ultime due partite, Juve-Roma e Inter-Lazio, hanno avuto esiti opposti per quanto riguarda i nostri desideri, ma in realtà hanno detto la stessa cosa: lo status quo non si tocca, siamo condannati a vedere sempre lo stesso campionato.
Ovviamente i playoff assegnerebbero solo lo scudetto, laddove le qualificazioni alle coppe europee verrebbero assegnati dalla regular season. Quindi i top club potrebbero stare sereni, nessun colpo di mano per portargli via i milioni della Champions. (Eventualmente si dovrebbe ragionare su una ripartizione più equa delle risorse ma su basi differenti dalla classifica).
Gli americani hanno capito che per vendere una lega il suo equilibrio tecnico è fondamentale. Da noi invece si difendono le singole posizioni di privilegio a svantaggio dell'interesse generale. Ma il prezzo lo stiamo già pagando, gli stadi sono già vuoti da un pezzo e non perché siano vecchi. La verità è che gli unici campionati belli degli ultimi anni sono stati il 2009-10 e il 2011-12, il resto duepalle.
L'anno scorso per ricordarci di quanto può essere bello il calcio abbiamo dovuto aspettare gli Europei. L'unico campionato fico è la Premier League, altrimenti tra triplette di Messi e Ronaldo e galoppate di Juve e Bayern la noia è continentale...

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Post: 2.878
22/12/2016 17:47
 
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Re:
est1900, 22/12/2016 16.39:


La Lazio, lo smisurato amore che provo per lei generano in me assoluta irrazionalità. 
Ed è questa a farmi vivere, in modo appunto inconscio, brividi ed emozioni che in realtà la fredda analisi dei post precedenti non lascerebbero intendere.

Non lo so perchè ma è così. E il fatto che, pur essendo per lo più vostro coetaneo,  voi non la proviate mi inquieta un bel po'.



Per me l'irrrazionalità resta confinata nei 90', un po' per carattere personale e un po' per la consapevolezza che quando l'uomo si trasforma in tifoso ha soltanto da perdere. Ma nei 90', altro che razionalità: ieri ho mandato un messaggio a ML in cui mi dicevo d'accordo sul fatto che fosse sbagliato fischiare Candreva, e un attimo dopo gli stavo urlando romanista del cazzo davanti alla televisione. Ciò non toglie che viviamo all'interno di uno schema razionale in cui ti puoi muovere poco, e questo offusca un po' l'irrazionalità costitutiva del calcio. Prendiamo la classifica dell'anno solare 2016:

Juventus 100

Roma 83
Napoli 81

Lazio 65
Milan 62
Inter 61

Fiorentina 55

Insomma, la conoscevamo tutti senza bisogno di leggerla. C'è la Juve, ci sono Napoli-Roma, ci siamo noi e le nobili decadute, e dietro una Fiorentina che tiene e non tiene il passo. Da tifosi potremo continuare a non provare noia, ma la situazione è irrimediabilmente noiosa

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Post: 1.588
22/12/2016 17:51
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 22/12/2016 16.49:

Sono perfettamente consapevole che la maggiore beneficiaria dei supposti playoff sarebbe la Roma, però è un rischio che mi sentirei di correre pur di restituire al campionato un minimo di incertezza.





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Post: 2.725
22/12/2016 23:12
 
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[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]

Ma pensa un bel quarto Lazio-Milan! Te ne vai in SEMIFINALE SCUDETTO!! Olimpico da settantamila, sangue bollente nelle vene!

Rispondo pure a Est: io sono più distaccato perché obiettivamente contano meno le partite della Lazio, ma quando ce n'è qualcuna che conta davvero (no Lazio-Fiorentina o Samp-Lazio) la vivo peggio di vent'anni fa. Non sono sicuro che dipenda da una passione calcistica in aumento lineare, però. Credo che c'entri un indebolimento del mio corpo che gestisce peggio lo stress.

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Post: 1.694
23/12/2016 18:05
 
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Re:
est1900, 22/12/2016 16.39:

Classe '77, allo stadio daL 1981, abbonato dal 1987.
Ho respirato tutta la cacca possibile nella mia infanzia, vissuta tra un Bruno Conti e un Voeller. Tra un "10-100-1000 Paparelli e un "C'è chi li chiama porci...".
Poi sì, è arrivato Cragnotti. Ma credetemi, il grafico del pathos con cui vivo le gare non è sinusoidale bensì una retta. Sempre, ostinatamente, dannatamente crescente.
Non lo so perchè ma la strizza (e il freddo porco!) provata a Lazio-Fiorentina o quella provata con livescore in mano in un hotel di Sofia per Samp-Lazio non sono inferiori a quella provata per una qualunque delle gare viste e vissute negli ultimi trent'anni.
La Lazio, lo smisurato amore che provo per lei generano in me assoluta irrazionalità. 
Ed è questa a farmi vivere, in modo appunto inconscio, brividi ed emozioni che in realtà la fredda analisi dei post precedenti non lascerebbero intendere.

Non lo so perchè ma è così. E il fatto che, pur essendo per lo più vostro coetaneo,  voi non la proviate mi inquieta un bel po'.




Questo è anche il mio pensiero.
Più va avanti il tempo, più sento di essere un malato cronico, che va peggiorando di anno in anno.  
A volte non ce la faccio a seguire in diretta certe partite perché mi sento letteralmente male.
E non avverto praticamente mai una sensazione di noia anche perché io, per esempio, a differenza di ML, pur con tanti anni di stadio, non associo il mio pathos alle tribune gremite o deserte.
Ero in ufficio e non andai, ma se fossi stato presente a Lazio-Siena (5.000 spettatori?), alla capocciata di Ciani all'ultimo secondo di recupero, avrei fatto invasione solitaria di campo.  

Penso che sia, tutto sommato, un buon periodo, meglio della media dei miei 33 anni da tifoso cosciente.

Se potessi congiungere l'attuale stagione con quella di due anni fa, siamo grosso modo la Lazio di Mancini allenatore. Anni in cui ci facevamo grosse pippe.
[Modificato da cuchillo76 23/12/2016 18:06]

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