Pagelle Napoli-Lazio 0-1 (Coppa Italia)

Tra una mezzoretta vado a prenderli a Formello, ci ho giusto il tempo di fare le pagelle  

BERISHA 7 - Pioli ha schierato esattamente la squadra che avrei schierato io, a parte il portiere. Ma Etrit è stato bravissimo e ora sarebbe una cattiveria levargli la finale.
BASTA 7,5 - Questo è un grande, sottovalutato, giocatore. Un colpaccio averlo preso.
DE VRIJ 7,5 - Capisce l'importanza della partita e limita al massimo gli svolazzi. Come ha scritto uno sul suo profilo (già oltre 50 likes) "Te lo vojo ciuccià Stefan!!! Sei un fenomeno!"
MAURICIO 6,5 - Solo una sbavatura che gli costa l'ammonizione, per il resto mette la museruola a Higuain.
BRAAHFEID 6 - Sarebbe ingeneroso mettere insufficienze stasera. Diciamo che fa una buona partita finché ne ha, poi soffre molto.
CATALDI 6,5 - Esce per motivi tattici, ma senza aver affatto demeritato. Anzi, in una partita importantissima conferma di essere uno vero, uno che ci puoi contare al massimo livello.
BIGLIA 7,5 - Altro grande, sottovalutato, giocatore. Ce l'avesse avuto il Napoli, un Biglia, magari in questi anni uno scudetto sarebbe almeno andato vicino a vincerlo.
PAROLO 7 - Sta benissimo atleticamente, le seconde palle sono tutte sue.
CANDREVA 6,5 - Il più pericoloso nel primo tempo, anche se forse poteva concludere meglio. Anche lui esce senza aver demeritato.
KLOSE 7,5 - Ci ha messo veramente i coglioni, oltre che la qualità. Una delle migliori partite giocate con la maglia della Lazio, ho riviso il regista offensivo del 2011-2012.
ANDERSON 7 - Per un'ora è mancato solo lui, che in preda a un attacco di fenomenite cercava ogni volta di fare tutto da solo. Ancora a metà secondo tempo era da 5 pieno, poi ha cambiato marcia e ancora una volta l'ha vinta lui.

MAURI 6,5 - Saggio, verticalizza quando c'è da segnare e la tiene o la fa girare negli ultimi minuti. Il miglior Mauri delle ultime settimane.
LULIC 8 - Praticamente una doppietta, la sua. Eroe.
CAVANDA 6,5 - Prezioso nel finale come lo fu al derby.

PIOLI 9 - Insieme a Tare ha creato la Lazio più forte del dopo Cragnotti. Non è stata una vittoria casuale, né fortunata. E' stata la vittoria della squadra che ha giocato meglio nell'arco dei 180', che ha meritato la qualificazione e che mi ha veramente commosso. Sarebbe un delitto se di questo gruppo non rimanesse traccia negli albi d'oro.

Io voglio dare solo un abbraccio a ML perche sta finale di coppa l'ha voluta ed inseguita con tutto se stesso e stasera raccoglie i frutti. Forza Lazio

Maxilotte, 09/04/2015 00:34:

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Io voglio dare solo un abbraccio a ML perche sta finale di coppa l'ha voluta ed inseguita con tutto se stesso e stasera raccoglie i frutti. Forza Lazio

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Daje  
Per due mesi ci sveglieremo col pensiero che qualunque cosa accada, noi nell'ultima partita della stagione avremo la chance di vincere un trofeo. Sarà una grande primavera!

Berisha 7: Perfetto nella ripresa quando il Napoli approfitta di qualche spazio. Miracolosa per tempistica l’uscita su Higuain lanciato dal retropassaggio di Braafheid
Basta 7: Due recuperi da urlo salvano probabilmente altrettanti gol. Domenica sarà squalificato, quindi dà tutto e in campo si vede. Perfetto dietro, sempre attivo davanti
De Vrij 6.5: Stefano Massimo il Temporeggiatore lascia gli anticipi a Mauricio e pulisce l’area limitando al massimo ogni rischio
Mauricio 6: Limita un Higuain non al meglio cercando di arrivare prima sul pallone, anche al costo di prendere un giallo. In ritardo nel primo tempo sul colpo di testa di Gabbiadini, buona la mezzora finale
Braafheid 5: Non padroneggia ancora la fascia, e spesso gli si infilano alle spalle. Per di più commette due gravi errori, uno di testa su un cross al bacio di Candreva, una col retropassaggio sui piedi di Higuain
Cataldi 6: Non va oltre la gestione arretrata del pallone, comunque di buona fattura
Biglia 7: Prestazione da leader, prima ancora che da giocatore di classe in grado di spezzare con intelligenza la manovra avversaria e di proporre la manovra biancoceleste con intelligenza. All’attivo un tiro e tanti contrasti vinti
Parolo 6.5: Si torna al 4-3-3 ma il gol non arriva, perché i suoi inserimenti non vengono premiati. Gli va dato atto di non smettere mai di rincorrere palloni e zolle vuote di campo
Candreva 6.5: E’ il miglior dell’interpretazione iniziale dell’idea di Pioli. Tre tiri, di cui uno molto pericoloso, e la palla sulla testa di Braafheid. Forse Pioli lo punisce di nuovo per un eccesso di solipsismo anarchico che gli impedisce di essere dove poi sarà Lulic qualche minuto dopo
Klose 6.5: Zero tiri e quasi un errore su due al tocco, ma che grinta, e che scatto sul breve. C’è lui all’origine del gol, anche se in fuorigioco
Anderson 7.5: Troppo statico, troppo largo, troppo rallentatore di gioco. Ok, poi decide di giocare e di portare la Lazio in finale, complice anche un cambio di fascia che lo vede emigrare dall’arcigno Maggio e approdare sull’inebetito Ghoulam
Mauri 6: Più sicuro di Cataldi nel far salire la squadra, ma finisce quasi sempre recuperato o in lite con l’arbitro
Lulic 8: L’uomo della provvidenza si piazza sul secondo palo, e se la prima palla di Anderson - di testa - la sbaglia, sulla seconda parte con mezzora mentale d’anticipo su tutti presenti allo stadio per il taglio che vuol dire finale. Non contento, evita i supplementari con un salvataggio che i fisici avrebbero grosse difficoltà a giustificare
Cavanda 6.5: Ormai anche i suoi spezzoni finali sono diventati una sicurezza, da quel lato ferma sia Higuain che Callejon
Pioli 8.5: Ha rischiato parecchio. Voleva una risposta da grande squadra dai suoi uomini, e l’ha ottenuta. Ha architettato il delitto perfetto, quello che si consuma alla fine del pasto, senza possibilità di vendette. E lo ha fatto spiazzando Benitez, lasciando la squadra nella propria metà campo. Ha costruito un gioiello di cui conosce tutto e che risponde ad ogni sollecitazione nel miglior modo possibile, tanto da far sembrare anche la fortuna una componente di questa Lazio. Cambi ancora perfetti, tanto per gradire

BERISHA 6.5-Quel cross basso che sibila dalle parti dei suoi guanti è sporcato da una sua provvidenziale deviazione o mancato in maniera potenzialmente decisiva? Non rischia mai la presa in uscita (come la quasi totalità dei portieri “moderni”, va riconosciuto). Grande concentrazione e margini di miglioramento nel ruolo.
BASTA 9-Sul cross basso di cui sopra il salvataggio determinante è il suo, come in altre circostanze. Miglior difensore in campo, puntuale in appoggio, prossimo a quota errori zero nelle giocate. Si parla di tre top player ma, vista anche la penuria nel ruolo, verrebbe da aggiungere un posto a tavola.
DE VRIJ 7.5-Le prestazioni di chi lo circonda e il gravitare del Pipita soprattutto nella zona di Mauricio lo spostano leggermente dalla luce dei riflettori: il che non gli impedisce di sfoderare l’ennesima prestazione impeccabile o quasi. Unica possibile amnesia nel finale su Insigne, che passa dalla sua parte.
MAURICIO 8-Higuaín sarà anche fuori forma e distratto dal mercato, ma stasera trova un’opposizione implacabile. La migliore partita e la massima concentrazione in una serata da dentro o fuori: si chiama personalità.
BRAAFHEID 6-Alla seconda partita in quattro giorni dopo mesi di inattività, non gli si può chiedere di più. Ci sarebbe da eccepire sul gol sbagliato con una soluzione incomprensibile e su una prestazione poco brillante in avanti: ma l’aver chiuso decorosamente un “buco” storico come l’assenza di Radu, concedendo sostanzialmente poco all’avversario, rende il suo contributo determinante.
BIGLIA 9-Nel flipper impazzito di una partita tecnica, tesa e giocata a velocità folli mantiene una lucidità e una precisione di calcio da fuoriclasse, distribuendo autentiche prodezze solo quando funzionali alla continuità della manovra. Distrugge Inler e Gargano, e per favore non parliamo solo di superiorità numerica. Immenso.
PAROLO 8.5-Assai più di un semplice scudiero, è cresciuto enormemente in qualità e nel prendersi responsabilità: nel dominio a centrocampo c’è anche il suo ruolo da protagonista. Centrocampista totale.
CATALDI 7-In occasione di una gara decisiva, ha l’intelligenza di giocare palla su palla privilegiando semplicità e concretezza: un’altra dimostrazione di come sia più maturo rispetto alla sua età anagrafica. In calo a inizio ripresa, esce al momento giusto.
CANDREVA 6.5-Emblematico un suo colpo di tacco nel primo tempo: vorrebbe sveltire l’azione, la rallenta irrimediabilmente. Inserito nel gruppo quanto a corsa e abnegazione, coi limiti di sempre nelle giocate. Ottima “lepre” nel preparare l’accelerazione finale al subentrante.
KLOSE 6.5-Regista offensivo alla Bergkamp, sempre presente e forse non troppo seguito: il primo tiro in porta arriva però al 75’, e in questo senso c’è qualcosa da ritoccare.
FELIPE ANDERSON 8-Trova in Maggio l’opposizione più dura sin qui incontrata, anche perché l’avversario regge il confronto sul piano della velocità. Ha il merito di rimanere in partita e dedicarsi all’ordinaria amministrazione, ma sempre covando il colpo risolutivo: che arriva col cambio di fascia, al cospetto dello stralunato Goulham. Ancora una volta decisivo.
MAURI 6.5-Non trova spunti e inserimenti al tiro, ma aggiunge quel tanto di movimento e imprevedibilità che aprono i varchi per le azioni migliori. Gestito molto bene dal tecnico in una serata non delle migliori.
LULIĆ 9-Un gol sfiorato, uno segnato, uno salvato. Impatto mostruoso, e la magia del feeling con la “sua” Coppa che si rinnova.
CAVANDA 7.5-Come al derby: un quarto d’ora in emergenza nel quale recupera palloni pesantissimi e sfiora il colpo con la sortita in avanti. Nel conto anche l’ultimo attacco dei partenopei, da lui sventato con un maestoso doppio intervento. Merita di ritrovarsi immortalato nell’istantanea finale, col pallone e la vittoria fra i piedi al momento del triplice fischio.

PIOLI 9.5-Gara preparata con l’approccio mentale e tattico giusto, confermato dalla tenuta in un match durissimo e contro un avversario all’altezza.
Svolta la gara coi cambi, e sta diventando un’abitudine: a memoria, neppure la Lazio di Cragnotti riusciva a spaccare le partite in questo modo con gli interventi dalla panchina.
Sbagliava le sostituzioni e i salti di qualità: sbagliava, appunto.
Unica nota a margine: più tiri in porta in rapporto al gioco prodotto.