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La boutique di Long John

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2015 09:44
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18/06/2015 09:44
 
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La boutique
di Long John

Lei a Roma ha una boutique. Le piace questo secondo lavoro, ci si dedica? Fu la domanda che, al termine di una bella intervista per l’inserto ‘Io, proprio io‘ de L’Intrepido, il giornalista rivolse a Giorgio Chinaglia, sprofondato su una poltrona di un circolo di Tor di Quinto.
‘Si, sono in società con Fortunato. Mi piace, é un po’ un hobby, non proprio come fare i gol, naturalmente. Ma nel tempo libero ci si può anche divertire. Molto meglio, penso, che andare al cinema o ascoltare dischi: il calciatore moderno deve anche pensare al suo avvenire in un modo o nell’altro. A nascere poveri, almeno, la si pensa così‘ .
Fu questa la risposta di Long John, raccontando così l’esperienza della boutique di via Nemorense. Rilevata in compartecipazione con Giuliano Fortunato, una mezza punta che la Lazio aveva ingaggiato proprio per rinforzare il fronte d’attacco. E, alla fine degli anni Sessanta, anche in coppia con Giampiero Ghio, Long John si divertì molto lì davanti, segnando a mitraglia, cominciando a dilatare la sua leggenda. Ma Giorgio aveva gusto nel vestire? In parte. Fu forse più elegante negli anni della definitiva maturazione, quando era solito incontrarlo con un blazer blu o uno sgargiante pullover, ovviamente celeste. Era la moglie Connie, che compare nella foto che oggi proponiamo, a gestire parte del suo guardaroba.
In via Nemorense – le cui saracinesche vennero imbrattate dai dirimpettai cittadini non appena Long John trasformò le stracittadine in un fatto personale, scegliendo l’unico modo per imprimere la sua legge, ovvero segnare e risolverle – Chinaglia trascinava gran parte dei suoi compagni di squadra. Papadopulo, suo testimone di nozze, fu uno di questi. Come Giancarlo Oddi, ovviamente. Nella boutique era possibile trovare camicie alla moda, a tinte unite o a righe. Quelle classiche degli anni che raccontiamo, col pizzo in fuori ed i colli sporgenti. Le predilette da Sandro Ciotti, cresciuto in un palazzo davanti Piazza della Libertà, rimasto legato alle tendenze dell’epoca. E rigorosamente Laziale.
Negli scaffali ecco giacche invernali a quadri. E maglioni a collo alto, neri, avana o, ovviamente, celesti.
Long John, con i primi cospicui stipendi erogati da Umberto Lenzini, acquistò una villa a cinquanta chilometri da Napoli, dedicata alla prima figlia, Cinzia. Un’altra residenza, vicina al Volturno, invece, verrà acquistata in concomitanza con la nascita di Giorgio Junior. Connie, originaria di Boston, sorella del campione di hockey su ghiaccio, Mike Eruzione, fu per anni, come sapete, al fianco di Giorgione. Prima di tornare in America, vinta dalla nostalgia, stanca della vita da reclusa a cui molti facinorosi – nel tentativo di colpire Giorgione – l’avevano ridotta.

di Giorgio Bicocchi
Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento

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Pure in società, mi ha ricordato un po' la storia di Vieri e Brocchi. Chissà come andò a finire. E chissà chi tra Giorgio e Bobo ha avuto più gusto nel vestire


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