REINA 6,5 - Parate non difficilissime, ma almeno un paio importanti. Dopodiché voglio dirlo dopo una buona prestazione, che all’indomani delle papere è troppo facile: spero che Strakosha torni titolare quanto prima. Al camerata Pepe facciamogli giocare le coppe, ma il capitale da valorizzare è Spadino. Che non si può accantonare così dopo un pacco di annate tutte decorose. Lo capirei se esplodesse Furlanetto, ma per far giocare un quarantenne no.
LUIZ FELIPE 6,5 - Finalmente una buona partita dopo le ultime deludentissime uscite. Si fa rispettare anche di testa ed evita le troppo consuete leggerezze, a me là dietro è parso il migliore.
HOEDT 6 - A volte fin troppo energico e spericolato, come quando interviene in scivolata in piena area, ma non combina danni. Anzi.
RADU 6 - Contro un Lozano ultimamente in ottima vena se la cava a lungo col mestiere prima di risolvere il problema alla radice.
LAZZARI 6 - Si rende molto utile come terzino, laddove come ala è il solito pianto. Non è nemmeno capace di subire fallo in modo convincente: pure quando prende calcioni incontestabili fa quella faccetta spaurita da bambino insicuro che cerca subito lo sguardo della maestra: “hai visto? hai visto arbitro lui cosa mi ha fatto??”. Riesce a dare sui nervi a me che lo tifo, mi immagino agli arbitri...
MILINKOVIC 6 - Non scintillante coi piedi, però si dà da fare col fisico. Ancorché spremuto, è in una fase di buona predisposizione alla fatica e al lavoro umile.
ESCALANTE 6,5 - Interpreta il ruolo in modo più oscuro di Leiva, ma là in mezzo qualcuno che corre e mena sul serio serve. Mezzo punto in più perché è lui ad innescare l’azione del raddoppio.
LUIS ALBERTO 6,5 - La sua partita nel complesso non è tanto migliore di tutte quelle post Covid (e post pubalgia), ma contiene il gioiello del 2-0. Importante l’abbraccio a Inzaghi, che è l’unico anello di congiunzione solido tra la sua testa matta e la Lazio.
MARUSIC 6,5 - Dai e dai ogni tanto un cross lo azzecca. Stavolta perfino di sinistro, che nella sua pagella pesa quanto il destro a giro per Alberto. Solo la regola di Lazzari è più forte di ogni eccezione...
CAICEDO 5,5 - Paga il fatto che la Lazio pur controllando la partita attacca abbastanza poco, e conferma di essere più incisivo da subentrante che da titolare. Fa solo una grande giocata, il controllo-e-destro con cui sfiora il gol. Una giocata in 70 minuti è una media da Correa, al quale non facciamo sconti. Anche lui, comunque, credo che non stia ancora benissimo.
IMMOBILE 8 - Ancora in gol per la settima delle ultime 8 partite, dei quali gli ultimi due sono stati veri capolavori. Ci aggiunge un assist e tanta corsa, ma non solo: a me pare migliorato anche tecnicamente, nel dribbling e nel fraseggio. Se a 25 anni non era un campione, a 30 lo è. L’unico della Lazio oltre al declinante Leiva, uno dei pochi della Serie A.
MURIQI 5,5 - Mi spiace tornare a bacchettarlo nel giorno del rientro, ma mi ha colpito un particolare irritante: sui palloni alti, che vista l’altezza e la stazza dovrebbero essere il suo pane, invece di sbaragliare l’avversario si accovaccia, con le mani in testa, come se stessero bombardando. Il sarcastico Drenai ipotizza un trauma derivante dall’infanzia in Kosovo.
PEREIRA SV - Un pregio ce l’ha, è rapido. Ma in quanto a freddezza al momento delle giocate decisive siamo poco sopra Lazzari.
CATALDI SV - Rivede il campo dopo una lunghissima purga post Lazio-Udinese.
PATRIC e AKPA AKPRO SV - Su di loro non saprei che dire, ma mi fa piacere che siano vivi e lottino insieme a noi.
INZAGHI 6,5 - Ha le sue assenze (“mi mancavano Acerbi*, Leiva, Parolo, Fares, Lulic, Correa, Guerrieri, Mendicino e Pollace”) ma trova un Napoli messo anche peggio e che perde pure Koulibaly e Lozano a partita in corso.
Io - e anche qui voglio dirlo dopo una vittoria - in questa fase di poca brillantezza e molti acciacchi vedrei bene un ritorno al 3-5-1-1 con centrocampo infoltito e Pubalberto a ridosso di Ciro così deve correre meno, rilancio l’idea anche in ottica Milan.
Detto questo, si è visto chiaramente che in settimana hanno tremato i muri perché la squadra ci ha messo voglia come quest’anno era successo poche volte in campionato. Quanto alla brillantezza, pochi progressi: dalla cintola in su siamo totalmente in mano a Ciro il Grande.
* = Acerbi. Caro ragazzo, ma non una mente raffinata, diciamo. La sua generosità è una risorsa ma va filtrata da un controllo razionale: il recupero lampo non aveva alcun senso, auguriamoci che questa idea del cazzo non abbia provocato danni più seri.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 21/12/2020 21:02]