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Il pagellone 2018-'19

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2019 18:34
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Post: 2.725
29/05/2019 18:05
 
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STRAKOSHA 7 - E' diventato un portiere veramente affidabile, non da miracoli ma con pochi errori. E poi ha giocato una Coppa Italia perfetta: decisivo ai rigori con l'Inter, dopidiché tre clean sheets consecutivi.
PROTO 5,5 -
Si è visto poche volte e ha sempre lasciato a desiderare. Inzaghi non si è fidato a lasciargli nemmeno partite semplici. Non è una priorità sostituirlo, ma se capita una buona occasione pensiamoci.
GUERRIERI 5,5 - Alla fine ha esordito: male. Dispiace giudicarlo per soli 90', ma se ha fatto una partita sola significa che Inzaghi si fida di lui ancora meno di Proto. Ora speriamo che si riesca a darlo in prestito, ha bisogno di tornare a giocare.

BASTOS 6,5 - Errori ne ha fatti, non dico di no. L'ultimo - quello nella finale - poteva essere drammatico. Ma è stato largamente il miglior difensore centrale dopo Acerbi distinguendosi in diverse partite importanti, penso soprattutto all'andata di coppa col Milan quando fu rimesso in piedi all'ultimo, al derby giocato subito dopo e a Inter-Lazio di campionato. Mi pare un giocatore recuperato a buon livello, assolutamente da tenere. A oggi è meritatamente un titolare.
PATRIC 5,5 - Tanto impegno, fischi antipatici dalla curva per essersi messo contro gli ultras, ma anche la solita inadeguatezza tecnica. Il suo fallo da rigore a Ferrara è stato l'inizio della fine dei sogni Champions.
CACERES 4,5 - Gli dobbiamo un derby perso. Grazie e vaffanculo.
ACERBI 7,5 - L'Immobile della difesa, nel senso che come Ciro ha trovato la sua dimensione perfetta alla Lazio dopo un lungo girovagare e dopo aver fatto benissimo in una squadra più piccola (il Torino in un caso, il Sassuolo nell'altra). Meno elegante di De Vrij, ma con un carisma nettamente superiore. Se in un campionato negativo abbiamo preso meno gol dell'anno scorso e di due anni fa, il merito è soprattutto suo.
LUIZ FELIPE 6 - Inizio problematico, finale in crescendo con la ciliegina di una finale perfetta in cui è stato assolutamente decisivo. Ma ancora non mi dà sufficienti garanzie per pensarlo titolare.
RADU 6 - In fisiologico calo anagrafico. Di nuovo problemi fisici, alcune squalifiche, ma in mezzo un rendimento comunque dignitoso. Spero che l'anno prossimo possa essere una riserva, non ha più una stagione intera nelle gambe.
WALLACE 4,5 - Mezzo punto in più perché l'errore contro l'Atalanta è stato fondamentale per estromettere la Roma dalla Champions. Ma in generale un dramma. Giocatore che all'inizio sembrava avere prospettive e che adesso anche a livello nazionale ha la nomea di bidone.
ARMINI sv - Sembra avere personalità e fisico, movenze da giocatore vero. Testa bassa e pedalare.

MARUSIC 5 - Scarso, scarso, scarso. Ha dato segni di reazione (nervosa, mai tecnica) solo quando Inzaghi ha iniziato a sbatterlo in panchina. Uno così scarso l'impegno dovrebbe mettercelo sempre, per lo meno.
ROMULO 6 - Sufficienza stiracchiata che ha agguantato grazie alla buonissima partita di San Siro nella semifinale di ritorno. Ma quello visto a Verona era un altro giocatore, con un'esplosività che evidentemente ha perduto. Utile come toppa, inutile per ripartire con un nuovo ciclo.
BASTA 4 - Ecco appunto: Basta così, Dusan.
PAROLO 6,5
- Sempre più oscuro, tecnicamente non meriterebbe una sufficienza così larga. Ma è uno dei punti fermi morali della squadra: se siamo riusciti a non lasciarci andare a una stagione malinconica lo si deve ad alcune anime dello spogliatoio e lui è certamente una di queste. Per l'anno prossimo, però, vedi Radu.
CATALDI 6
- Dignitoso. Ha fatto il suo, da riserva, e si è tolto pure lo sfizio di un gol al derby. Ha fatto un figlio, ha vinto la coppa, anno memorabile per lui...
BERISHA 4 -
Voto severo non solo per quel che non ha dato, ma per quanto è stato pagato e per quello che ha dimostrato di (non) saper fare: giocatore modesto e fracico, per il quale abbiamo sprecato parecchi denari.
LEIVA 7,5 -
Non ha ripetuto la stagione scorsa, irripetibile, perché all'età sua rigiocare tutte le partite a quel livello sarebbe stato inumano. Quindi ormai le partite se le sceglie, in quelle meno importanti tira il fiato (a volte giocando anche davvero male) ma quando la sfida è di cartello sai che su di lui ci puoi contare. Giocatore di rango superiore, quando il gioco si fa duro sai che la Lazio è Acerbi dietro con l'aiuto di Bastos, Leiva in mezzo e le invenzioni di Correa davanti più i gol di Immobile quando sta bene. Il resto quest'anno è stato contorno più o meno scondito.
BADELJ 4,5
- Delusione cocente. Non gli si chiedeva di essere decisivo, ma almeno affidabile si, visto il curriculum. Invece spesso è stato tra l'inconsistente e il dannoso. Se qualcuno lo volesse, sarebbe da regalare senza problemi.
MILINKOVIC 6
- Di lui, della sua stagione e delle mie posizioni sulla sua conferma ho detto tutto quel che c'era da dire nelle pagelle della finale di coppa. In sede di giudizio quel che conta è il numero: senza il gol all'Atalanta gli avrei messo 4, con quel gol dargli meno della sufficienza è impossibile.
LUIS ALBERTO 5
- Fisicamente ha avuto un sacco di problemi, mentalmente continua ad averne. Vero è che Inzaghi gli ha cambiato ruolo, ma a parte un (comunque prezioso) taglia e cuci nella manovra - che senza di lui fatica drammaticamente a fluire - non ha quasi mai lasciato il segno con le giocate. Giocatore da ricostruire, ma non me ne priverei a cuor leggero. Ossia: non me ne priverei per pochi soldi, uno con le sue doti tecniche non è facile trovarlo a buon mercato.
MURGIA sv
- Decorso con la Spal, qui non ha lasciato tracce.
BRUNO JORDAO sv
- Non ho visto Torino-Lazio, quindi non so veramente che dire.
LULIC 6
- Di stima e di riconoscenza. Di reazione a chi gli manca di rispetto. Il voto vero invece sarebbe 5,5 perché ormai non gliela fa più, ha un'ora di autonomia per volta. Come per Radu e per Parolo, è impossibile pensare a lui come a un titolare per l'anno prossimo.
DURMISI 4
- A differenza di Berisha ci avevo un po' creduto, il suo sinistro non è da buttare. Certo è basso, troppo basso per fare una fase difensiva dignitosa. E poi alla fine mi ha deluso anche tecnicamente, non è mai riuscito a lasciare il segno con qualcosa di significativo. In cambio di qualche milione, anche meno dei 7,5 che abbiamo speso (mortacci nostri) lo darei via al volo.
LUKAKU 4
- Fracico e fastidiosamente imbolsito, si è davvero lasciato andare il che è sintomo di una professionalità inesistrente. Un altro da regalare al primo che passa.

CORREA 7 - Ci ha messo un bel po' prima di ingranare, ma alla fine sulla coppa c'è la sua firma. Lui e Luis Alberto sono rimasti gli ultimi creativi in una squadra che è stata depauperata di fantasia e qualità tecnica. Ovviamente a un attaccante si chiedono anche i gol, e il voto non può essere più alto perché solo nel finale è andato a regime anche da questo punto di vista.
CAICEDO 7
- Probabilmente gli sto regalando mezzo punto ma è il mio attestato di stima verso un giocatore che fino a qualche mese fa non ce l'aveva. Decisivo al derby, decisivo nelle ultime due partite di coppa, sempre all'altezza qualdo è stato chiamato in causa negli ultimi mesi. Diciamo che ha cambiato marcia nel 2019. Detto questo, se arriva Wesley e c'è modo di ricavarne qualche milione lo saluterei. Con affetto, ma lo saluterei.
NETO sv
- Qualche sprazzo ha fatto capire che delle qualità le ha. Poi però vedi che nel Portogallo U20 fa panchina e ti viene il dubbio che la sòla ammollataci da Mendes sia stata integrale.
CAPANNI sv
- In bocca al lupo.
IMMOBILE 6,5
- Ultimi 3-4 mesi drammatici. Anche lui non ha ripetuto l'incredibile 2017-18 e non bisogna stupirsi, perché se quello fosse il suo standard non giocherebbe nella Lazio. Il suo livello è e deve essere almeno quello dei primi mesi di quest'anno, che comunque ha concluso avendola buttata dentro 19 volte. Ora le ultime due partite con la nazionale, poi una bella vacanza e ci rivediamo ad Auronzo con la testa più libera e le gambe più fresche, Ciru'.

INZAGHI 7,5
- Lucido, il più lucido di tutti. Più lucido di Lotito e di molti tifosi nel capire che - dopo aver colpevolmente fallito la Champions un anno fa - questa sarebbe stata una stagione diversa. Una stagione in cui bisognava contenere i danni di una rosa indebolita e colpita nel morale da Lazio-Inter del 20 maggio 2018. Ripartire è stato difficilissimo e in diversi momenti siamo stati sul baratro, la voglia di lasciarsi andare a un pioliano 2015-16 era dietro l'angolo. Ma lui ha dimostrato di non essere un Pioli. Si è aggrappato all'obiettivo più raggiungibile, ha fatto di necessità virtù puntando tutto sulla Coppa Italia. Scelta rischiosa, se avesse perso la finale sarebbe stato certamente esonerato. E invece con due partite - il ritorno di semifinale a San Siro e la finale con l'Atalanta - ha cambiato la storia. Perché la vittoria ce l'hai o non ce l'hai nel dna, in questo ha assolutamente ragione Allegri. E Inzaghino ce l'ha. Ha vinto da giocatore, ha vinto da allenatore nelle giovanili, ha vinto con la prima squadra della Lazio. Due trofei, solo Eriksson meglio di lui in 119 anni. Poi si può discutere sotto altri punti di vista, sul fatto che non abbia mai più messo in discussione il dogma della difesa a tre, sulle sue 3-4 frasi fatte con cui confeziona le interviste (quando vince "era importante", quando perde "dispiace per i ragazzi"), ma pur non essendo uno che fa sognare è riuscito a tenere insieme un gruppo che ad altri sarebbe certamente sfuggito di mano. Le scelte sui singoli gli hanno dato complessivamente ragione, tutti quelli di cui reclamavamo una presenza più assidua hanno puntualmente deluso una volta buttati in campo. Ha dovuto cavarsela con una decina di giocatori veri, non di più. La rosa per metà è da buttare nel cesso e l'ottavo posto ne fotografa il valore assoluto. E lui con questi poveri ingredienti ha cucinato una stagione che il trofeo ha comunque consegnato alla storia. Adesso c'è questo tira e molla sul futuro, io credo che separarsi da vincitori possa essere una possibilità a condizione di trovare di meglio. Lui può trovare di meglio? Se va alla Juve certo, altrimenti non lo so. Il Milan non credo sia meglio, in questo momento. L'estero è una trappola. La Lazio può trovare di meglio? Ovviamente si, ma bisogna alzare il tiro rispetto a tutti gli allenatori dell'era Lotito. Se da Simone bisogna passare a Giampaolo o De Zerbi, che resti per altri mille anni. Magari con una rosa rifondata, con giocatori più giovani e più motivati. Perché il ciclo era finito già un anno fa, e adesso abbiamo fatto anche la scarpetta.

LOTITARE 5,5 - E' stato difficile dare un voto. Da una parte un mercato quasi completamente sbagliato, in cui si sono salvati solo gli acquisti veri, quelli per cui hai pagato in doppia cifra (Acerbi e Correa). Dall'altro la vittoria, che non è mai scontata né banale, ed è la quinta della presidenza Lotito. Firmata oltretutto dal giocatore che io avrei ceduto un anno fa per rifare la squadra. Mi sento di dire che senza Milinkovic ma con i soldi di Milinkovic avremmo avuto una squadra più forte, con più futuro davanti, che si sarebbe piazzata meglio in campionato ma che forse non avrebbe vinto la Coppa Italia. Avrei fatto a cambio? Adesso no, adesso mi tengo il trofeo. Che però non deve mettere in ombra i tanti problemi che ci sono, perché la Lazio attuale è una squadra con troppi vecchi e troppi giocatori scarsi che va rifondata. Quando può schierare gli undici titolari in buone condizioni se la gioca praticamente con tutti, sulla partita secca. Ma nella lunga corsa delle 38 partite di campionato conta la rosa e la nostra rosa nel complesso è modesta. Tare non fa un vero colpaccio da anni, quando li faceva era ignorato da tutti, troppo impegnati a fare pompini a Sabatini, mentre adesso i pompini li fanno a Tare che non ne azzecca una da due anni. Per quanto mi riguarda il bonus è esaurito, è ora di ricominciare a produrre. Basta coi mercati conservativi, si ceda Milinkovic per fare cassa e lo si faccia alla svelta, non dopo Ferragosto. C'è tanto da sistemare, tanto da comprare, servono soldi subito e lui è il nostro bancomat. Vorrei almeno 3, 4, anche 5 acquisti con investimento in doppia cifra per il cartellino. Si venda di più per comprare meglio, si rinunci a qualche eccellenza per innalzare il livello medio e per allargare la rosa dei giocatori utili alla causa. E si scelga un allenatore - Inzaghi o un altro - che comunichi davvero la voglia di alzare il livello, di andare in Champions League non facendo le nozze coi fichi secchi, azzeccando l'annata in cui ti va bene tutto, ma per programmazione. Altrimenti evitiamo di prenderci in giro e di rimanerci male se non ci arriviamo. Con la politica delle romanelle e degli allenatori yesmen la Champions manca dal 2008, anno che peraltro fu particolare perché c'erano le penalizzazioni. Diciamo che in un certo senso con la politica delle romanelle e degli allenatori yesmen in Champions non ci si va. E'ora di cambiare, anche solo per fare un tentativo diverso, è ora di spingere forte sul trading e di rifare la squadra finanziando il mercato con le cessioni. Abbiamo chiuso un ciclo e grazie al cielo siamo anche riusciti a chiuderlo in bellezza. Adesso, però, per favore aria nuova.


[Modificato da Mark Lenders (ML) 29/05/2019 18:34]

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