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Pagelle Svezia-Italia 1-0

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2017 12:02
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Post: 652
11/11/2017 16:44
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 11/11/2017 13.22:


E se dobbiamo trovare colpevoli, il primo è chi ha messo una nazionale quadricampione del mondo in mano a uno che nella sua lunga carriera al massimo aveva allenato il Torino di Urbano Cairo. Che doveva fare, Ventura? Non accettare? Come Inzaghi quando gli offrirono la Lazio? E che deve fare adesso? Dimettersi tra partita d'andata e partita di ritorno? Suvvia, cerchiamo di essere seri. Ventura avrà fallito se non sarà riuscito a eliminare la Svezia, perché per il resto ha fatto esattamente quel che poteva: secondo nel girone dietro la Spagna e testa di serie ai playoff non è solo minimo sindacale, è anche massimo consentito dal materiale con cui sta lavorando.


Beh, converrai che, di fronte al nulla tattico e motivazionale "ammirato" in Svezia, sia difficile non chiamare in causa chi ha messo in campo tutto questo.
E che finire davanti ad Albania, Israele e Rep. di Macedonia, con tutto il rispetto per movimenti calcistici in relativa crescita, sia anche il minimo sindacale.
Se poi vogliamo risalire più a monte, la colpa è di chi ha affrontato con totale trasandatezza l'amichevole col Portogallo ancora ai tempi di Conte: quando una vittoria ci avrebbe consegnato lo status di testa di serie nel sorteggio per i gironi di qualificazione, quindi con Spagna o chi per essa in altri raggruppamenti.
Deliri algoritmici del ranking FIFA, ma le regole del gioco sono queste, e se si tratta in quel modo un frangente cruciale il resto viene di conseguenza.

Quanto a ciò che doveva o non doveva fare Ventura, mi associo al tuo invito a mettere ordine.

Se mi parli di esonero o dimissioni immediate sono persino favorevole: potrebbero servire per responsabilizzare un gruppo che, anche col Ct in panchina, è da tempo in (pessima) autogestione.
Posso citare al riguardo il fresco precedente della Croazia, alla cui guida era stato confermato l'inadeguatissimo Čačić - uno che ha allenato nella serie B del suo Paese o poco più, e scelto con logiche ancora più torbide delle nostre - nonostante le sue personali responsabilità nell'eliminazione agli Europei.
Nel penultimo turno del girone, un inopinato pari interno con la già eliminata Finlandia non ha solo regalato il primo posto all'Islanda, ma messo pesantemente a rischio il secondo.
Da lì a pochi giorni si giocava a Kiev, e una sconfitta avrebbe mandato agli spareggi l'Ucraina appiedando definitivamente la Nazionale con la scacchiera.
A Zagabria potevano affidarsi alla prudenza e alla ragionevolezza confidando in un pari che avrebbe consentito di tirare avanti: invece hanno preferito la terapia d'urto, puntando sul non meno sconosciuto Dalić.
Ovviamente il nuovo venuto non ha avuto tempo e modo di inventarsi granché, ma la scossa è bastata perché la squadra ricominciasse almeno a giocare.
Potendo contare, mi dirai, su valori tecnici imparagonabili ai nostri attuali: ma davvero crediamo che gli undici di Stoccolma, sia pure con limiti, acciacchi e contraddizioni tattiche, non possano fare di meglio?

Ma questo è un pour parler, non una discussione nel merito del topic, perché nel mio intervento precedente dicevo altro.
E cioè che il cambio in panchina sarebbe dovuto avvenire o dopo Madrid (quando, sfumato il primo posto, bisognava condurre in porto il secondo) o dopo la fine del girone (quando si trattava di preparare gli spareggi): situazioni relativamente a bocce ferme, e nelle quali al successore non sarebbe mancato un margine di manovra.
Distinguendo, nel contempo, fra l'inadeguatezza strutturale di Ventura, di cui si sapeva in partenza, e un fattore più specifico intervenuto nel frattempo: vale a dire che il tecnico aveva completamente smarrito il controllo dello spogliatoio.
Il che, nel calcio di oggi, significa cambio in panchina, se necessario a prescindere da considerazioni tecniche e risultati.
Cito anche qui un fresco e illustre precedente.
Ancelotti non ha entusiasmato nella sua esperienza al Bayern, ma l'anno scorso stava buttando fuori con merito i futuri campioni se l'arbitro Kassai non si fosse messo di mezzo.
La stessa sconfitta di Parigi, per quanto pessima sul piano dell'immagine, rimaneva un incidente di percorso totalmente rimediabile.
Ma il rapporto coi senatori e con lo spogliatoio era compromesso, e il consumatore di pasta ripiena ha dovuto fare le valigie: e non è solo per la bravura di Heynckes se, un attimo dopo, i bavaresi sono ripartiti come un rullo compressore.
Quanto sopra, con lo strapotere dei giocatori su tutta la linea, è uno dei mostri creati dalla sentenza Bosman: ma è anche una legge sul campo, assai più difficile da aggirare rispetto a quelle scritte su carta.
In situazioni del genere si interviene e basta, con le dimissioni o con l'esonero, a costo di promuovere secondi o tecnici delle giovanili per mancanza di alternative.
Poiché non si tratta di introdurre una nouvelle vague tattica, bensì di rompere un impasse psicologico e relazionale che sta impedendo alla squadra di giocare.
Essersi girati dall'altra parte di fronte ad analoghe dinamiche all'interno del gruppo azzurro - discorso che vale per Ventura quanto per i suoi datori di lavoro - non è una scelta discutibile o sbagliata, come l'aver affidato la panchina all'ex allenatore di Bari e Torino: con le logiche di oggi significa semplicemente rinunciare a fare calcio.


[Modificato da Er Matador 11/11/2017 16:49]

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