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Pagelle Sassuolo-Lazio 1-2

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2017 14:04
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Post: 2.878
01/04/2017 20:38
 
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Strakosha 5: La peggiore. Imbarazzante sul rigore e qualche minuto dopo su Defrel, gioca sempre troppo basso e si vede pure sul palo in fuorigioco di Matri. Dà insicurezza a tutto il reparto
Patric 6: Se non altro è il meno peggio in difesa del primo tempo, fa anche ammonire Pellegrini, ma sbaglia qualcosa di troppo anche lui
De Vrij 5.5: Brutta partenza, non trasmette sicurezza e viene scavalcato spesso, come sull'occasione di Defrel. Meglio nella ripresa
Hoedt 5.5: Maluccio anche lui, spende il giallo presto e contro attaccanti veloci finisce per pagare col cambio. Si lamenta anche stavolta, manco fosse Baresi
Radu 5: Male da terzino, lascia Berardi fidandosi di Strakosha e sbaglia quasi tutti i palloni offensivi. Da centrale non stringe la marcatura nell'occasione finale
Parolo 5.5: Doveva essere un fattore vincente, non avendo il derby all'orizzonte, ma incappa in una giornata buia. Mezzo voto in più per la presenza sul cross di Lombardi che induce Acerbi all'autogol
Biglia 6: Complice dello slacciamento del primo tempo, però in fase difensiva fa più di una giocata positiva
Milinkovic-Savic 5: Pessima prestazione, non trova la posizione, non trova il tiro, e fa pure un paio di inutili giocate eleganti che inguaiano i compagni
Anderson 5.5: Un voto e mezzo in più per l'assist che è semplicemente geniale e toglie via la Lazio da un gigantesco torpore. Però prima e dopo a referto c'è ben poco, se non un tunnel imboccato col solito broncio
Immobile 7: Anche lui sbaglia palla al piede, ma segna un gol non banale e solo un numero acrobatico di Cannavaro gli nega la doppietta, poi entra in modo decisivo nell'azione dell'1-2 e tiene su la squadra, prendendo punizioni preziose
Lulic 5.5: Più confusionario che generoso, finisce per non trovare posizione e giocate. Di positivo il cross per il mancato 1-2 di Immobile a fine primo tempo
Lukaku 6: Mezzo voto in meno per come si fa saltare in testa da Pellegrini nel finale, ma attacca bene e l'1-2 nasce da una sua iniziativa
Keita 6: Più di mezzora in cui combina poco e perde parecchi palloni, ma il cross sul secondo palo dell'1-2 arriva dai suoi piedi
Lombardi 7: Ancora decisivo, con una giocata semplice che era mancata a tutti i suoi compagni
Inzaghi 6: Voto sub iudice, in attesa del derby, perché solo allora sapremo se l'aver schierato i titolari avrà avuto un peso. Anche perché oggi la prestazione è stata ai minimi stagionali, ma lui ci ha messo la mano con 3 cambi che hanno confezionato l'azione da 3 punti, che vuol dire 60 punti in 30 gare e 18 vittorie, più di quelle dello Scudetto del 2000. Speriamo riprenda in mano uno spogliatoio che - come da lui denunciato e come da reazione ai cambi di oggi - è evidentemente meno unito che a inizio stagione

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Post: 2.725
02/04/2017 00:03
 
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Buoni solo i tre punti, che comunque erano il punto della questione. Prestazione oscena come a Lazio-Udinese, speriamo che sia il preludio a qualcos'altro di buono. Resto comunque dell'idea che, al posto di titolari con la testa e le gambe (giustamente) altrove sarebbe stato meglio vedere dall'inizio i Lukaku, i Murgia, i Wallace e i Bastos, i Lombardi che hanno voglia di mangiarsi il campo. Ogni volta che uno rimaneva per terra erano insulti a Inzaghi, lo ammetto. È finita bene ma per me non cambia, dico quello che avrei detto pure se fosse finita male: e cioè che me ne frega poco. Le pagelle di Sassuolo-Lazio, in via del tutto eccezionale, le farò dopo il derby sperando che questa vittoria sia la ciliegina su una torta. Ma di ciliegine non si campa.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 02/04/2017 00:04]

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Post: 652
02/04/2017 09:21
 
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Tre punti dovevano essere, più per la rincorsa all’EL che per quella meno verosimile alla CL, e tre punti sono stati: anche meritatamente, almeno per la reazione caratteriale dopo una mezz’ora abbondante troppo brutta per essere vera.
Sul come ci si è arrivati, francamente, più ombre che luci, a cominciare dal cospicuo dispendio di energie cui ha contribuito l’atteggiamento degli avversari e dell’arbitro.

I neroverdi, in vacanza da mesi sul fronte campionato, hanno tirato fuori un piglio fra l’intimidatorio e il belligerante, secondo solo alla rabbia con cui il loro allenatore (non) ha assorbito una sconfitta di non comune irrilevanza.
Nessuno sportivo degno di tale nome pretendeva tappeti rossi, sia chiaro: ma le “affinità elettive” con gli avversari della Lazio in Coppa Italia, più il fresco ricordo dell’approccio alla gara contro lo stesso sodalizio, delineano un vero e proprio “scansarsi alla rovescia”.
Quanto a Giacomelli, il suo doppiopesismo in materia di falli e cartellini – una triste costante presso i suoi colleghi, persino a livello di squadre giovanili – è stato esteso per l’occasione all’interno dei sedici metri.
Forse a termini di regolamento, anche se con un fumus persecutionis che toglie il respiro, quello concesso ai padroni di casa; enormi gli almeno due negati agli ospiti, uno dei quali – quello su Milinković-Savić – simile al celeberrimo Iuliano-Ronaldo.
A proposito di rigori: Strakosha, oggi distratto come non mai, ancora una volta “va giù” troppo in anticipo spalancando la porta a chi tira dagli undici metri.
Una curiosità regolamentare, a margine: la sua divisa, chiarissima, non era poco distinguibile dal completo bianco dei giocatori di movimento?

A parte la testa al derby, che spiega forse anche qualche segnale di nervosismo, ha poi colpito l’imprecisione nelle giocate spinta fino a disarticolare la manovra.
Sul taccuino del cronista, ma anche su quello del feticista dell’orrido, anche un paio di azioni di rimessa a due sprecate in maniera scellerata.
Subito dopo il pari, Lulić e Immobile si involano dalla corsia di sinistra: peccato che il bosniaco – in chiara défaillance tecnica – sbagli il tempo dell’assist e Ciro, per una volta, tradisca il proprio istinto di bomber aspettando il pallone da fermo, anziché accorciare con un movimento che avrebbe tagliato fuori l’avversario diretto.
Peggio ancora nella ripresa, con una sontuosa rifinitura sulla trequarti biancoceleste che lancia Keita e Felipe Anderson in campo aperto: anche lì assist lento e poco in profondità che costringe il brasiliano a decelerare, col risultato di perdere l’attimo e consentire alla spiazzatissima difesa emiliana di riposizionarsi.
Sono limiti del nostro calcio, non solo della Lazio, se è vero che ci sono voluti Garcia e Gervinho per rivedere qualche contropiede di quelli in cui eravamo maestri: ma non è ammissibile sprecare occasioni del genere con errori così evitabili.

Preoccupa, poi, l’involuzione di Milinković-Savić: e senza di lui saltano in gran parte i collegamenti fra la manovra e il tiro.
Anche perché è inutile aspettarsi idee da Biglia, se possibile meglio del solito in interdizione ma sempre più grigio e minimalista in fase di costruzione.

Con un collettivo evanescente, hanno deciso i singoli: compresi quelli messi in campo da Inzaghi, forse alla migliore stagionale in materia di cambi.
Lukaku sta aprendo orizzonti inimmaginabili sino a un paio di mesi fa, mentre fa piacere il rientro di Lombardi dopo un immeritato accantonamento.
In pochi minuti il ragazzo, pur inserendosi in un solco già percorso dai predecessori, ha dimostrato doti carenti in troppi suoi compagni: essenzialità e concretezza, merce rara in un modo di giocare spesso da futsal se non da beach soccer.
Vivace anche Keita, sia pure assai meno abile degli altri nel tracciare strade verso la rete e ammonito per una protesta fra le più assurde che si ricordino.

Tutte annotazioni che spariscono, però, di fronte al moloch: la scelta di escludere quasi totalmente – con l’eccezione di Patric, non a caso il meno disastroso nella prima parte della gara – il turnover nonostante la vigilia del derby e parecchi elementi bisognosi, fra sosta e Nazionali, di una messa a punto.
Una logica ci sarebbe, se si pensa a quante squadre hanno pagato un calo di tensione volontario e troppo brusco prima di un match da dentro o fuori.
Rimane la sensazione che il tecnico abbia esagerato, ma la verità al riguardo arriverà solo martedì.
E non solo per la capitale – è proprio il caso di dirlo – importanza del risultato, ma per ciò che la gara dirà di Inzaghi su un punto: la capacità di gestire gli impegni infrasettimanali e ravvicinati.
In caso di qualificazione alle Coppe, dovrà essere quello un criterio fondamentale per decidere sulla sua riconferma.

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Post: 2.878
02/04/2017 10:11
 
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Un dato è abbastanza preoccupante: dopo il derby di andata, in cui abbiamo corso 7.7 km più della Roma, abbiamo regolarmente perso il confronto con le nostre avversarie in campionato, accumulando complessivamente 13.2 km in meno in 4 partite

Bologna-Lazio -4.6 km
Lazio-Torino -1.6 km
Cagliari-Lazio -2.8 km
Sassuolo-Lazio -4.2 km

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Post: 1.597
02/04/2017 12:48
 
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comunque è vero che non abbiamo fatto turn over, ma tre giocatori di quelli in campo non credo giocheranno con la roma (patric, hoedt e parolo).
dall'altra parte, anche loro pur con una partita piu facile e strombazzando presunti turnover generali, alla fine ne hanno preservati 3. derossi, strootman e emerson.

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Post: 1.694
03/04/2017 10:52
 
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Strakosha 5 - partita sciagurata. La riflessione, in questo caso, è bifronte: è fortunato perché quando sbaglia (vedi anche il gol di Schick) la Lazio comunque vince e quindi si tratta di un fattore positivo oppure la sensazione è che, inevitabilmente, i prossimi errori saranno quelli decisivi? Questo per quanto riguarda la questione esoterica. Andando al dato tecnico, sabato ha peccato proprio in quella che credevo essere la sua specialità, ossia le uscite.

Patric 6 - primo tempo preoccupante, meglio nel secondo (anche se di errori ne fa pure nella ripresa), ascrivendosi il merito di fare le cose migliori nella parte decisiva della partita.

Radu 5,5 - svagato, stranamente deconcentrato e molto impreciso.

Hoedt 5,5 - se valesse anche ciò che combina fuori dal campo, ossia il lancio sdegnato della tuta, sarebbe da matadoriano 1. In campo, non convince anche se non è troppo sotto la sufficienza.

De Vrij 5,5 - cresce nella ripresa ma nel primo tempo balbetta in modo evidente. Continuo a pensare che il De Vrij di questa stagione sta dando veramente poco alla causa, ovviamente in rapporto ai mezzi che tutti gli riconosciamo e al rendimento degli altri elementi della rosa.

Biglia 6,5 - nel primo tempo viene puntualmente scavalcato dal registro tattico e tecnico della partita, secondo tempo "professorale", invece. Poi, certo, scordiamoci un qualsivoglia contributo offensivo. Oramai è un play di sola interdizione e di appoggio pulito al compagno vicino.

Parolo 5 - il fantasma del Louvre. Nella slot Cagliari-Sassuolo, di gran lunga il peggiore di tutti.

Milinkovic-Savic 5,5 - è un po' - come lo è da qualche settimana - la versione 2015-'16. Che poi è la versione che mi faceva pensare non dico a un mezzo bluff ma a uno che dovesse mangiare tanto ma tanto pane duro.

Lulic 5,5 - mezzo punto in più per il potenziale assist per Immobile: sarebbe stato un uno-due da KO tecnico. Per il resto, però, è il Lulic nella sua peggior versione.

Anderson 6 - le cose esteticamente migliori le fa lui, sembrando giocatore di altra categoria rispetto agli altri 21, almeno fino all'ingresso di Keita. Recupera davvero molti palloni, difensivamente non gli si può muovere un solo appunto.

Immobile 7 - voto, magari, complessivamente esagerato perché il salvataggio di Cannavaro è, in realtà, un suo errore. Ma è un voto all'abnegazione, al sacrificio, all'umiltà. Quel finale a prendere falli e a far rifiatare la squadra vale tanto tanto. E il gol è stato davvero pregevole, mai avrei pensato al tiro diretto.


Lukaku 6 - fa buoni strappi e, come contro il Torino, da lui parte l'azione del gol-vittoria.

Keita 6,5 - pochi spunti ma di gran classe e quello che fa sull'1 a 2 è una grande giocata (alla Neymar, va detto).

Lombardi 7 - è il man of the match e anche prima del tiro che provoca l'autorete di Acerbi si era visto che era in palla. Per rispondere al Matador: se non si è visto praticamente mai tra febbraio e marzo è perché è stato infortunato, principalmente.


Inzaghi 6,5 - i cambi, a conti fatti, gli danno ragione e nessuno si fa male (ma qui c'è solo fortuna). Ovviamente, questo voto dovrebbe restare pending fino a martedì sera ma, a prescindere da come andrà, non riesco a non riconoscere a questo allenatore e alla squadra delle virtù che non immaginavo. Ieri era la classica partita che se non si fosse vinta non avrebbe provocato chissà quali danni, proprio per la settimana particolarissima in cui arrivava. Eppure, io dal '40 in poi ho visto in tutti la voglia di portarla davvero a casa. Poi, certo, mi si obietterà che il Sassuolo è poca cosa, che si è vinto con un'autorete, che loro hanno avuto due occasioni inaudite dopo il nostro vantaggio e anche una grossa dopo l'1 a 0. Tutto vero e sono io il primo a riconoscere che - soprattutto per le occasioni finali - era partita da 2 a 2. Però, vorrei dare alla Lazio ciò che è della Lazio e uscire dall'assunto per il quale queste partite vadano vinte prima ancora di scendere in campo. Squadre che non siano la Juve (ma quest'anno spesso anche la Juve, eh!) queste partite se le sudano. Il Sassuolo è una squadra di metà classifica che, Juve e Atalanta a parte, ha perso sempre onorevolmente, in casa. Non mi pare che Roma, Inter e Milan ne abbiano fatto un sol boccone. E Napoli e Fiorentina ci devono ancora giocare. Senza contare che Berardi è il loro giocatore più importante: con noi c'era, con le altre no. Insomma, non mi piace questa velata schizzinosità che leggo in giro. Bisogna raccontare le partite per quello che sono. A Cagliari la Lazio era stata inguardabile; sabato, a mio avviso, ha fatto una partita che avremmo considerato "importante" nelle stagioni non troppo esaltanti. Almeno io, considerando di avere di fronte un discreto avversario che veniva da quattro sconfitte interne, e quindi con tutta la Cabala a suo favore, non mi vergogno a dire di avere visto una Lazio più che discreta, che a 3 giorni dalla partita della stagione ha avuto una reazione che non mi sarei affatto aspettato.

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Post: 363
03/04/2017 13:19
 
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Per dovere di cronaca, segnalo che Hoedt al goal di Lombardi corre in campo e salta in mezzo al mucchio. Il lancio della tuta se lo poteva anche risparmiare certo, ma non facciamone una gran questione.

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Post: 266
03/04/2017 14:04
 
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d'accordo in tutto con Cuchillo.
sia sulle pagelle (mezzo voto in meno a Patric, però. uno che svirgola quel sinistro, con la goffaggine indegna financo di un campetto in pozzolana, non può avere mai la sufficienza) che sulle considerazioni finali. la roma che tremare il mondo fa per vincere a genoa ha avuto bisogno di un autogol molto meno forzato del nostro, per dire. e il napoli ha dovuto avere due rigori regalati per avere la meglio sul real crotone. e il milan momenti scaja a pescara.
bene così.

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