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Pagelle Lazio-Milan 1-1

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2017 19:21
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16/02/2017 16:45
 
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Mark Lenders (ML), 15/02/2017 12.57:


E comunque se devo scegliere tra avere un centravanti migliore di Immobile o un allenatore migliore di Inzaghi scelgo tutta la vita il primo, perché in campo ci vanno i giocatori.


Su questo la penso e continuo a pensarla in maniera diametralmente opposta, sia nel vedere il calcio in generale sia con riferimento alla Lazio.
I nostri limiti più gravi non sono di carattere tecnico, ma mentale e di metodologie di lavoro: e in questo un allenatore vero vale più di un buon giocatore.
Perché aggiunge qualcosa in tutti i ruoli, non in uno solo.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 12.57:


Ma non divaghiamo, torniamo alla Lazio. Insomma, io ho l'impressione che tutta questa scarica di votacci che parte dopo ogni sconfitta ma anche dopo ogni pareggio con 20 tiri in porta parta dal presupposto che la Lazio di Inzaghi è distante da ciò che dovrebbe essere. Da un ideale che però - reggetevi forte perché sto per darvi una terribile notizia - è astratto, non esiste. Io a Immobile ho dato 5,5 nonostante mi abbia fatto copiosamente bestemmiare, perché cosa vuoi dire a Immobile? Corre per 95 minuti, si sbatte, si procura rigori, tira da ogni posizione... Tira male, tira demmerda perché è una sega, ma nel valutarlo devo misurare la distanza tra la sua prestazione e le sue possibilità, non tra la sua prestazione e le possibilità di Van Basten! E vale per tutti.


In continuità con quanto sopra: io il confronto lo faccio esclusivamente con ciò che la Lazio potrebbe essere.
Se non si insistesse su errori certificati come tali dal campo, ad esempio il già citato asse SMS-Keita.
Se le scelte fossero di carattere tecnico anziché politico, perché legato a concetti come gli equilibri di spogliatoio.
Se i giocatori sapessero cosa fare con la palla e senza, anziché muoversi in maniera del tutto casuale dalla metacampo in su.
Se l’atteggiamento e la personalità con cui affrontano le partite non fossero quelli del derby d’andata.
Se, in generale, di fronte a un problema evidente si lavorasse per affrontarlo, invece di osservarne la puntuale ricorrenza con un ghigno beffardo e distratto perché “tanto in B non ci andiamo”.
Una Lazio migliorata da provvedimenti così elementari lotterebbe per il titolo? Ovviamente no, e forse neppure per il terzo posto.
Ma, se si aprisse uno spiraglio per andare provvisoriamente oltre i propri limiti, farebbe di tutto per approfittarne: mentre questa neanche ci prova.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Col cavolo che è stata l'unica occasione in cui sono stati chiamati in causa. Mi fa imbestialire questo modo di guardare il calcio, questo lo sai che è? Questo è Roberto Renga, che quando la Roma perdeva scriveva che "non ha giocato, non è scesa in campo". Scrivendo cose del genere scendi al livello di Roberto Renga. Se il Milan ha fatto il primo tiro in porta verso la fine del secondo tempo è perché fino a quel momento eravamo riusciti sempre a fermarli. La partita è durata 95 minuti, non uno.


Ti propongo una diversa lettura della partita.
Montella e soci hanno assistito alla gara col Chievo, dalla quale hanno desunto un paio di concetti.
Che possono lasciarci sfogare per ottanta minuti, tanto non segniamo neanche con le mani.
Che quando arretriamo non abbiamo contromisure, basta spingere sull’acceleratore per dieci minuti e la palla entra.
Che non proporremo nulla di imprevedibile, perché su certi problemi non lavoriamo.
Quindi perché sprecare energie sui novanta minuti, a maggior ragione con le assenze e i novanta minuti di Bologna ancora nelle gambe?
Hanno assistito senza danni al nostro show risparmiando le energie e, non appena una ridicola squadraccia come quel Milan ha almeno tentato di giocare, non siamo più usciti dall’area.
Fino ad allora non li abbiamo fermati, si sono riposati: e la desolante immediatezza con cui abbiamo ceduto alla minima sollecitazione lo dimostra.
La partita vera, per la nostra difesa, è durata dieci minuti più recupero: nei quali abbiamo preso un gol come quello.
Sì, perché se noi rifacciamo la stessa cosa per qualche partita di fila gli altri se ne accorgono.
Mentre noi non siamo stati in grado di capire neppure quello, e dire che Suso quanto a prevedibilità non scherza.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Poi va bene, hanno sbagliato, hanno fatto un errore grave e ha inciso sul risultato. Ma a leggere te ogni volta si tratta di "scempio indegno", di "livello amatoriale", se avessi voglia (e ti assicuro che pur non avendo molto da fare ho comunque molto di meglio da fare) potrei ripescarne millemila di queste locuzioni da grillino indignato, e sai cosa? Parlo per me eh, a titolo puramente personale: m'hanno veramente rotto. Non significa che non puoi scriverle, fai pure, hai tutta la libertà di farlo, il forum si basa sulle contrapposizioni e questo forum ha bisogno di contrapposizioni, altrimenti ci annoiamo. Però anch'io devo avere la libertà di scrivere che questo modo di commentare m'ha rotto. Scusa lo sfogo ma ora mi sento meglio. Chissà se tifavi Pescara, che cosa ti sarebbe uscito dalla tastiera...


Condivido la tua concezione della dialettica forumistica, quindi non ti devi scusare di nulla.
Quello che mi sfugge è il lato tecnico della tua obiezione: per te prendere un gol del genere, nelle circostanze già descritte, implica un errore “normale”? Beh, per me no.
Come non è normale aver affrontato l’avversario senza conoscere movimenti e caratteristiche almeno degli elementi più pericolosi.
Come non è normale schierare un portiere che manca dei fondamentali, e come non sono normali tante cose di cui ho scritto mille volte.
Alla Lazio si ripetono sempre più spesso situazioni tecniche patologiche, oggettivamente incompatibili col calcio professionistico: e alle quali neppure si cerca di porre rimedio.
Ovvio che anche il linguaggio ne risenta in proporzione.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


E certo, figuriamoci... E' SMS che ha piazzato un paio di buoni inserimenti! Se non li avesse piazzati, invece, scommetto che avresti incolpato non lui ma l'assenza di "schemi"...


È proprio così, purtroppo.
Ricordi Sculli? Un personaggio dimenticabile sotto molti aspetti, ma che divenne a tratti importante perché era l’unico – Mauri a parte, ovviamente – ad avere facilità naturale negli inserimenti.
E questo permetteva di mettere una pezza all’inesistenza degli schemi offensivi di Reja, di cui stiamo assaporando un secondo atto.
Il contributo di Inzaghi? Tenere SMS per tutto il primo tempo fuori posizione, impedendogli anche di allenarsi da solo.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Sette assist (e parliamo solo di quelli finalizzati) di cui sei con palla in movimento, secondo solo a Callejon. Ma devo immaginare che - se per quest'ultimo il merito sarà certamente degli schemi di Sarri -, nel caso del nostro si sarà trattato di giocate individuali estemporanee. Quando vengono bene è "la qualità dei singoli", quando vengono male è l'assenza di uno schema e di un movimento coordinato. A posto così.


Ricordo un’intervista di Sarri dopo una fra le prime esibizioni di Mertens come centravanti: spiegò che il belga sbagliava a interpretare il ruolo in maniera canonica, non avendone le caratteristiche, e doveva invece agire in quella zona ma senza snaturarsi.
Per i risultati del lavoro che ne è seguito, consultare la classifica cannonieri.
Il nostro, senza rilasciare interviste, aveva un discreto stoccatore e l’ha trasformato in un centrocampista.
Questo tanto per inquadrare le differenti metodologie.
Quanto a Felipe e ai suoi assist, ma anche più in generale: scorrendo i gol del Napoli Soccer, accanto alle prodezze individuali emerge chiaramente l’applicazione di schemi o, per citare cuchillo, di qualcosa provato in allenamento.
Potresti citarmi qualche gol della Lazio, nel corso di questa stagione, in cui tale dato sia altrettanto evidente?

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Ma crollare de che, crollare da dove? Immobile segna con le pippe e non segna con le grandi (0 gol all'attivo con le grandi). Guardacaso la Lazio batte le pippe e non batte le grandi.
Gli ho visto sbagliare cose tecnicamente gravi in ogni momento della partita, non solo quando è stanco. Anzi, ripeto: visto il suo atletismo, senza il quale non giocherebbe in Serie A, sarebbe sciocco non sfruttarlo. Gli allenatori amano Immobile perché, nonostante i suoi piedacci, si fa un culo come una capanna. Se togli la capanna restano solo i piedacci. Davvero pensi che sarebbe un affare?


Questa la cronologia delle segnature di Immobile in campionato e Coppa Italia:

1 a: Atalanta-Lazio 3-4
4 a: Lazio-Pescara 3-0
7a: Udinese-Lazio 0-3 (2)
8 a: Lazio-Bologna 1-1
9 a: Torino-Lazio 2-2
10a: Lazio-Cagliari 4-1(2)
11 a: Lazio-Sassuolo 2-1
19 a: Lazio-Crotone 1-0
20 a: Lazio-Atalanta 2-1
CI: Lazio-Genoa 4-2
23a: Pescara-Lazio 2-6

La fonte, a differenza di quella appena citata, non riporta dati oggettivi: ma le mie prime osservazioni sulla posizione di Immobile troppo lontana dalla porta risalgono al finale di Lazio-Sassuolo, quando il nostro ha già segnato il gol del provvisorio 2-0.
Conta i gol prima e dopo quel momento.
E verifica a quando risalgono i giudizi più negativi sui suoi errori sottorete.
Certamente incide anche l’appannamento dovuto alla mancanza di alternative per farlo rifiatare: ma a me il rapporto causa-effetto sembra evidente.
E comunque non sto proponendo di trasformare Ciro in un novello “ramarro” Pančev, sonnecchiante nei sedici metri finché non gli arriva il pallone (nel caso dell’ex Stella Rossa anche dopo, vabbè...).
Semplicemente che limiti il proprio movimento a una zona più circoscritta del campo per arrivare più lucido alla finalizzazione, dove non abbiamo alternative.
Né più né meno quanto faceva nella prima parte di stagione, prima che l’Happel della Bassa ci mettesse mano: chiedo troppo?

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


E comunque Keita, con tutti i suoi difetti, è un giocatore imprescindibile per questa Lazio. Le alternative a Keita sono Lulic ala o Lombardi o Luis Alberto. Quindi prima di sputare su Keita mi accerterei almeno di averne uno meglio...
Peraltro io trovo che il ruolo di esterno tiri fuori da Keita il peggio (non torna a dare una mano e si intestardisce negli uno contro uno da fermo), laddove da seconda punta ha mostrato significativi miglioramenti. Ecco, è tanto difficile provare una volta il 4-4-2?


Otteniamo migliori risultati con uno fra i sostituti che lavora ai fianchi gli avversari, e con Keita che subentra quando i medesimi sono stanchi e gli schemi saltati, o invertendo i fattori?
Utilizzato in questo modo il senegalese può davvero incidere, mentre dal primo minuto diventa un’acquetta minerale che finisce presto le bollicine.
Limite che rimarrebbe utilizzandolo come seconda punta, nonostante il tuo ragionamento al riguardo non faccia una grinza.
Non si tratta di sputare su questo mezzo giocatore: anche se lo farei volentieri; anche se la sua importanza dipende dalla mancanza di schemi offensivi, con la conseguente dipendenza dalle giocate individuali, più che meriti veri e propri.
Si tratta solo di affrontare, ancora una volta, un problema di realtà evitando di ripetere lo stesso errore.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Inzaghi è stato massacrato PREVENTIVAMENTE.
E' tutta qua la differenza, è tutta qua la malafede.


Forse non consideri le circostanze che hanno portato Inzaghi sulla nostra panchina.
Lasciamo stare il mantra Bielsa: c’erano in ballo altri nomi – con l’eccezione di Prandelli, per carità – in grado di portare una conduzione tecnica vera e una svolta fondamentale nelle immutabili scelte presidenziali.
Ci siamo ritrovati col pedigree più scarso dell’era Lotito, e il contraccolpo è stato micidiale: perché un nome del genere certificava la rinuncia ad essere.
Un po’ come l’acquisto di Matri, che hai giustamente sottolineato più volte in questo senso, ma in una collocazione molto più strategica.
Ovvio che l’accoglienza sia stata gelida: e l’interessato non ha fatto granché per smentire le lussazioni mandibolari, causa stupore, che avevano accompagnato la sua assunzione.

Mark Lenders (ML), 15/02/2017 13.41:


Avessi mai letto qualcosa del genere da parte dei soliti noti, mai. Quando pareggia o perde è un incompetente, quando vince 6,5 a denti stretti. Questa per me è malafede, mi dispiace.
Quando dice che a Milano ci vuole l'impresa è un coglione cacasotto che sgonfia le palle alla squadra. Poi l'impresa la fa sul serio e però ha sbagliato i cambi. Questa per me è malafede, mi dispiace.


L’intervista pre-Inter costituiva un errore madornale nella comunicazione e nei confronti del gruppo: su questo ci si è concentrati, non tanto sul suo essere cacasotto o che altro.
Rimane il fatto che a quei magnifici settanta minuti sia seguita una gestione dei cambi da ritiro del patentino.
E che non c’è partita, anche condotta bene sotto altri aspetti, in cui non abbia mostrato un analfabetismo di settore in competenze fondamentali per un allenatore dei giorni nostri.
Quanto al paragone col Pioli del primo anno, stai seriamente accostando lo spettacolo e l’organizzazione di gioco proposti da quella squadra col “palla a uno bravo e speriamo bene” del suo successore?
[Modificato da Er Matador 16/02/2017 16:52]

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