|
22/12/2016 16:39 | |
Classe '77, allo stadio daL 1981, abbonato dal 1987. Ho respirato tutta la cacca possibile nella mia infanzia, vissuta tra un Bruno Conti e un Voeller. Tra un "10-100-1000 Paparelli e un "C'è chi li chiama porci...". Poi sì, è arrivato Cragnotti. Ma credetemi, il grafico del pathos con cui vivo le gare non è sinusoidale bensì una retta. Sempre, ostinatamente, dannatamente crescente. Non lo so perchè ma la strizza (e il freddo porco!) provata a Lazio-Fiorentina o quella provata con livescore in mano in un hotel di Sofia per Samp-Lazio non sono inferiori a quella provata per una qualunque delle gare viste e vissute negli ultimi trent'anni. La Lazio, lo smisurato amore che provo per lei generano in me assoluta irrazionalità. Ed è questa a farmi vivere, in modo appunto inconscio, brividi ed emozioni che in realtà la fredda analisi dei post precedenti non lascerebbero intendere.
Non lo so perchè ma è così. E il fatto che, pur essendo per lo più vostro coetaneo, voi non la proviate mi inquieta un bel po'.
|
|
|
|
|