Pagelle Sampdoria-Lazio 1-2

Marchetti 6 – perlopiù inoperoso. Due tiri dalla distanza e una buona uscita. Si fa male, praticamente, senza reali sollecitazioni di campo.

Basta 6 – accompagna bene l’azione nel primo tempo, poi schianta alla distanza ma è un copione già conosciuto, quest’anno.

Radu 6,5 – tra i migliori, dalla sua parte non arriva alcun pericolo. Un giallo non così stupido, rispetto alla media di quelli che prende.

De Vrij 6 – bene nel primo tempo, anche se regala un angolo non da lui. Scompare col passare dei minuti, anche perché la Samp non arriva mai davvero dalle sue parti.

Wallace 6- – una media tra il 7 del primo tempo dove è il migliore in campo e il 4,5 della ripresa dove rischia grosso su un contatto (per me non era rigore ma ne ho visti dare di peggiori), rinvia male sul loro gol, prende un giallo grossolano.

Biglia 5,5 – una media tra il 5 della sua reale prestazione e il 6 dovuto al fatto che non può essere un caso che esce lui e la squadra perde forma, distanze, possesso palla, tutto. Ah, non commento l’ennesimo infortunio, come non li commentavo per Konko e Matuzalem.

Parolo 6 – ottimo nell’azione del raddoppio dove va a chiudere un triangolo che più scaleno non si potrebbe. Per il resto, come tanti evapora nell’ultima mezzora quando ci sarebbe bisogno di uomini come lui a prendere per mano la squadra, una volta uscito Biglia, ma questo non succede. Si vede solo sul fallo da rosso nel finale.

Lulic 6,5 – tra i pochissimi a reggere 90 minuti. Fondamentale nel primo tempo a tenere su la squadra, bene nella ripresa a portare la croce.

Milinkovic-Savic 6,5 – il gol ha un peso specifico enorme e dopo il gol, va detto, gli riescono un po’ di buone giocate. Ma fino al 40’ era da arrestare per sabotaggio. Aveva sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare.

Felipe Anderson 7 – è un mezzo regalo, questo voto. Ma come si fa a dargli di meno a chi decide la partita? Molto bene nel primo tempo, anche prima delle due accelerazioni che portano ai due gol. Ma nel secondo tempo è Candreva nelle giornate in cui palesemente nun j’annava. Da pijà a pizze per come spreca palloni in serie.

Immobile 4,5 – mezzo punto per il cambio di fronte da cui nasce il raddoppio e per come impegna Puggioni in una parata alla Peruzzi. Per il resto, 8 volte in fuorigioco e 3 errori inauditi a tu per tu col portiere. Non può essere quello di queste ultime partite il vero Immobile, così come non può essere quello di settembre e ottobre. Di sicuro, chi si era oltremodo esaltato dovrà riflettere così come chi già aveva la cenere in testa perché aveva detto di preferire Lapadula (io, per esempio) è meglio che aspetti a inginocchiarsi.


Strakosha 5,5 – la parata sulla punizione è significativa, ma poi prende una quaglia abbastanza clamorosa. E sui rinvii molto male, compreso l’ultimo.

Keita 6 – porta su qualche buon pallone, è comunque vivo.

Lukaku n.g. – corre e fa un po’ di legna.


Inzaghi 6 – vincere a Genova senza concedergli nulla per più di un’ora è molto e, pur fiducioso sul fatto che affrontare ora la Samp era la migliore partita che potesse capitarci, non mi aspettavo, certo, uno 0 a 2 così netto a fine primo tempo. Ma se poi basta l’uscita di Biglia per creare un panico diffuso e perdere il controllo di una partita che doveva essere condotta agevolmente fino alla fine per manifesta superiorità, vuol dire che anche chi stava in panchina ha sbagliato qualcosa. Come nel derby, è mancata la giusta reattività. Sembra che quando la partita ci scappa via di mano, non ci sono mai le contromisure per riprenderla. Era già capitato col Sassuolo, senza voler citare l’esordio a Bergamo, che era ancora agosto. La sensazione è che Inzaghi sia bravo a preparare le partite, molto bene bravo ad apportare i giusti correttivi quando le cose si mettono male. È vero che abbiamo rimontato spesso da situazione di svantaggio (Chievo, Bologna, Torino, Napoli) però ci manca palmarmente qualcosa da un punto di vista della gestione non tanto del risultato quanto della partita in sé.