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Lazio-merde

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2016 19:27
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04/12/2016 23:16
 
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Comunque, sono più forti ma questo resta un derby che hanno vinto con le armi nostre. Lo hanno vinto tatticamente, con la superiorità in mezzo facendo di necessità virtù, e caratterialmente, affondando più tackle di noi che invece siamo largamente la squadra che ne vince di più in Italia. Per dire: hanno fatto 3 passaggi nella nostra area e hanno tirato solo 7 volte, cosa che alla roma non succedeva da 40 partite, da Juve-roma. Gli abbiamo regalato un derby che loro stavano interpretando meglio, al di là del diverso tasso tecnico

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04/12/2016 23:32
 
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ℬaruch, 04/12/2016 23.16:

Comunque, sono più forti ma questo resta un derby che hanno vinto con le armi nostre.



E certo, perché noi abbiamo provato a vincerlo con le armi loro! Abbiamo provato a vincerlo giocando a pallone, di tecnica contro una squadra più tecnica!
Perché loro fanno ridere, perché loro sono una squadretta - avrebbe sicuramente detto un certo signore - perché Peres e Emerson sono la peggior coppia di terzini del campionato e perché la loro difesa vale la colonna destra.
S'è visto, s'è visto. Come no...

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05/12/2016 00:01
 
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Inzaghi ha sbagliato ma non è uno che si lascia in alcun modo sedurre dall'ambiente e dall'improvvisazione. Se un giorno dirà che voleva battere la Roma con la tecnica, resterò sorpreso. E' stato un derby al solito orribile e tanto equilibrato, imprigionato. Senza Wallace magari finiva così al 90', o magari Spalletti metteva El Shaarawy, sparigliava tutto e la partiva finiva 1 o 2. Il derby l'ha vinto Spalletti più che perderlo Inzaghi, e l'ha perso Wallace più che vincerlo Spalletti

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05/12/2016 00:05
 
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Mark, fammi capire una cosa.
Prendiamo la classifica della vigilia: la posizione in graduatoria non rappresentava probabilmente il reale potenziale della Lazio sulle 38 giornate, ma i punti erano stati tutti conquistati con pieno merito.
Anzi, ne mancavano almeno un paio scippati in maniera infame nel finale di Torino.
Ebbene, loro ci sopravanzavano di un solo punto e sfruttando un regolamento grazie al quale partono da 1-0 con un rigore a partita.
Regolamento senza il quale sarebbero rimasti qualche lunghezza indietro rispetto a noi.
Ebbene, questo ti sembra l'identikit di una superiorità tecnica netta e incolmabile?
A me sembra che i loro siano antilaziali, mentre i nostri - con pochissime eccezioni - non sono antiromanisti.
E che loro abbiano un allenatore, innanzitutto nella lettura della partita, noi no.
Sono questi i fattori determinanti per la sconfitta, non il divario fra una squadretta e una squadretta senza palle.

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05/12/2016 00:09
 
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ℬaruch, 05/12/2016 00.01:

Inzaghi ha sbagliato ma non è uno che si lascia in alcun modo sedurre dall'ambiente e dall'improvvisazione. Se un giorno dirà che voleva battere la Roma con la tecnica, resterò sorpreso. E' stato un derby al solito orribile e tanto equilibrato, imprigionato. Senza Wallace magari finiva così al 90', o magari Spalletti metteva El Shaarawy, sparigliava tutto e la partiva finiva 1 o 2. Il derby l'ha vinto Spalletti più che perderlo Inzaghi, e l'ha perso Wallace più che vincerlo Spalletti



L'ho visto accanto a Salomone che dal minuto 1 smadonnava perché c'era Keita e non Lulic alto, e poi perché continuavamo a cincischiare senza né impensierirli né fargli sentire i tacchetti. Ao, lo sai quanto mi fa schifo Lulic alto e lo sai (perché l'ho scritto alla vigilia) che per me Keita era una delle poche armi che avevamo. L'altra era Anderson. Però alla fine m'ha convinto, c'aveva ragione. Lulic ala è l'anticalcio, ma il derby non è una partita di calcio, non andava giocato come una partita di calcio. E quando Marchetti s'è ritrovato addosso la capocciata di Dzeko io la puzza di gol della Roma ho iniziato a sentirla forte, ed è vero che poi è arrivato su un regalo ma secondo me avrebbero segnato comunque di lì a poco. E ancora stavamo là con tre punte più Milinkovic a farci mettere sotto in mezzo al campo! Uno spettatore non pagante, Inzaghi... Ma vuoi tirare fuori uno tra Keita e Anderson e ristabilire la parità numerica in mezzo?
[Modificato da Mark Lenders (ML) 05/12/2016 00:10]

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05/12/2016 08:58
 
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Non l'ho vista, come gli ultimi 8. E solo alle 19.00 ho avuto il coraggio di avvicinarmi agli highlights (praticamente niente). E' una partita che soffriamo, la soffrivamo anche quando eravamo superiori e di molto. E non c'è quella spavalderia e quella cattiveria che servirebbe. Tanto più contro un centrocampo come quello loro con la bava alla bocca.
E ci aggiungiamo che da anni, troppi, non vinciamo MAI con squadre sopra di noi in classifica (se non nella meravigliosa serata di Napoli). Ed è un messaggio molto importante. che non viene recepito dalla società, che spesso si è accontentata della seconda fascia (che è nella nostra storia comunque, che lo vogliamo o no).
Detto questo, spero solo non vi siano ripercussioni e si riprenda questo campionato, finora sopra le aspettative.

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Post: 2.725
05/12/2016 09:48
 
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Er Matador, 05/12/2016 00.05:

Mark, fammi capire una cosa.
Prendiamo la classifica della vigilia: la posizione in graduatoria non rappresentava probabilmente il reale potenziale della Lazio sulle 38 giornate, ma i punti erano stati tutti conquistati con pieno merito.
Anzi, ne mancavano almeno un paio scippati in maniera infame nel finale di Torino.
Ebbene, loro ci sopravanzavano di un solo punto e sfruttando un regolamento grazie al quale partono da 1-0 con un rigore a partita.
Regolamento senza il quale sarebbero rimasti qualche lunghezza indietro rispetto a noi.
Ebbene, questo ti sembra l'identikit di una superiorità tecnica netta e incolmabile?
A me sembra che i loro siano antilaziali, mentre i nostri - con pochissime eccezioni - non sono antiromanisti.
E che loro abbiano un allenatore, innanzitutto nella lettura della partita, noi no.
Sono questi i fattori determinanti per la sconfitta, non il divario fra una squadretta e una squadretta senza palle.



Ci sopravanzavano, punto.
Come ci sopravanzano in lungo e in largo dal 26-5-2013 a questa parte.
La partita l'hanno simbolicamente decisa i due giocatori che meglio rappresentano la loro superiorità tecnica: il centrocampo è il loro reparto migliore e il nostro peggiore, Nainggolan-Strootman vs Parolo-Milinkovic è un confronto che fa tenerezza.
Poi vogliamo dire che pure Spalletti è meglio di Inzaghi? Probabile. Ieri, sicuramente. Ma io penso anche che se metti Spalletti sulla panchina della Lazio e Inzaghi su quella della Roma sempre 20 punti sotto finiamo.
Torniamo a tifare Juventus, speriamo che pure quest'anno non vincano una ceppa, ma ricordiamoci bene una cosa: se loro le prendono dalla Juve questo non autorizza noi a minimizzarli. Perché noi non siamo nessuno, siamo noi la squadretta. Buona a battere il Palermo, il Genoa e il Sassuolo e raccattare un punto con Juve, Milan, Napoli e Roma.

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05/12/2016 10:32
 
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Re:
Maxilotte, 04/12/2016 20.17:

Prevedo un finale 80/60. Non 30, ma una ventina di punti ce li danno secondo me.



Sinceramente, questa cosa dei 20 punti di distacco non ho chiaro da dove origini.
L'effetto-derby?
Ah, certo. Se può essere quello a far tracollare la Lazio da una media di 2,0 a una media di poco meno di 1,4, vi potrei seguire.
Con 60 punti senza impegno internazionale e con un girone di ritorno da 26 punti, spero che Inzaghi non metta più piede a Formello, però.

Se invece i 20 punti sono il gap naturale tra Roma e Lazio, non vi seguo più. 
E' una forbice che non esiste, per la stagione in corso.

Se un marziano fosse arrivato a Roma a metà agosto e stesse seguendo questa stagione direbbe che ci sono 20 punti di distacco in una proiezione da qui a fine anno?

Ripeto, se immaginate un tracollo per via di questa sconfitta, potrei seguire il ragionamento.
Viceversa, mi sembra che l'attribuzione di questo gap di punti (tanto più se loro arriveranno in fondo alle altre due competizioni, disperdendo inevitabilmente qualcosa) sia figlio della delusione e della frustrazione.
Io vorrei non farmi coinvolgere da tutto questo, ben sapendo che Genova, come poche volte nella nostra storia, può essere uno snodo decisivo. Se si perde, c'è il rischio che venga giù tutto.

Però aspetterei per i funerali. Vedamo almeno la reazione di sabato. Intanto mi aspetto tante novità di formazione. Se Inzaghi non è scemo (e secondo me non è scemo) darà dei segnali importanti a tutti, anche perché il patto senatoriale più o meno occulto ora davvero non ha più ragione di esistere visto l'ennesimo appuntamento fallito da quella che giustamente Baruch ha chiamato una generazione (di perdenti).  

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05/12/2016 11:02
 
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Venti è un'iperbole, ma secondo me 15 ce li prendiamo tutti. Una roba da 80-65. Poi lascerei perdere i marziani, che magari guardando la Juve in questo stesso periodo avrebbero potuto farsi chissà quali altre domande, e mi concentrerei sul fatto che questo derby è il quarto di fila perso e il quinto degli ultimi sette. Ovverosia non è un episodio, ma l'ennesima certificazione di un rapporto di forza consolidato.
Infine non sono d'accordo neanche sui funerali. Io oggi il funerale lo faccio eccome perché di Genova me ne sbatto, così come me n'ero sbattuto di tutte le vittorie precedenti. Io per decidere se avevo fatto o no pace con la Lazio aspettavo ieri: bene, abbiamo fatto pace col cazzo. Quindi ci rivediamo al prossimo derby, quel che succede nel frattempo sarà molto meno importante del gufare la roma. E allo stadio ci tornerò per Lazio-Genoa di Coppa Italia perché nonostante tutto io in una semifinale con loro ci spero.

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05/12/2016 11:56
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 05/12/2016 11.02:

Venti è un'iperbole, ma secondo me 15 ce li prendiamo tutti. Una roba da 80-65. Poi lascerei perdere i marziani, che magari guardando la Juve in questo stesso periodo avrebbero potuto farsi chissà quali altre domande, e mi concentrerei sul fatto che questo derby è il quarto di fila perso e il quinto degli ultimi sette. Ovverosia non è un episodio, ma l'ennesima certificazione di un rapporto di forza consolidato. Infine non sono d'accordo neanche sui funerali. Io oggi il funerale lo faccio eccome perché di Genova me ne sbatto, così come me n'ero sbattuto di tutte le vittorie precedenti. Io per decidere se avevo fatto o no pace con la Lazio aspettavo ieri: bene, abbiamo fatto pace col cazzo. Quindi ci rivediamo al prossimo derby, quel che succede nel frattempo sarà molto meno importante del gufare la roma. E allo stadio ci tornerò per Lazio-Genoa di Coppa Italia perché nonostante tutto io in una semifinale con loro ci spero.



Nessuno - almeno non io - aveva bisogno di questa partita per stabilire che dal mercato estivo del 2013 a oggi, una squadra è stata più forte dell'altra: in alcuni frangenti è stata macroscopicamente più forte, in altri molto meno. Questo, secondo me, era/è un frangente storico, diciamo così, dove pur nel quadro di una loro superiorità, gli scontri diretti sono giocabili e se ognuna fa il suo dovere fino in fondo, i punti "naturali" di distacco sono meno di 10, non tra i 15 e i 20.
Ma il problema, nella specie, è più profondo, perché anche se si arrivasse sotto di uno, a te roderebbe il culo comunque. O almeno roderebbe in assenza di un trofeo (che può essere solo la Coppa Italia). E ci sta, percaritadiddio. 
Però, a questo punto, leniniamente, che fare? 
Sono più forti, hanno maggiori capacità economiche e finanziarie, sanno scegliere meglio gli allenatori (non discuto Spalletti ma intanto, peggio di Pioli, ha perso il preliminare mandando in fumo 20 milioni, non fingiamo di dimenticarcene). Come se ne esce, ragionevolmente? 
Anche per me tutto quanto fatto fino a oggi conta zero e oggi è tabula rasa di tutto.
Ma penso anche che sia una stagione che sta offrendo delle ragionevoli possibilità per un inserimento nel gruppo di testa.
Se non voglio/posso/devo appassionarmi a un campionato che mi offre questa possibilità, forse è meglio ripensare organicamente al proprio essere tifosi e a come si vorrà vivere il rapporto con la propria squadra che di stagioni da "gruppo di testa" da quando esiste il campionato a girone unico ne ha fatte - dico un numero buttato là ma non troppo inverosimile - una ventina in circa 90 anni.   

La superiorità della Roma, finché esisterà, non potrà togliermi tutto.
Tanto più che parliamo di una superiorità che fin qui ha prodotto zero titoli da quando esiste la proprietà americana. 
Quando vinceranno qualcosa, sprofonderò anche io nella più cupa depressione. 
Oggi non me la sento ancora. 

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Post: 2.725
05/12/2016 12:29
 
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La superiorità della Roma, strutturalmente intesa, per me esiste da circa 15 anni. All'inizio uno poteva pensare che fosse un ciclo, ma più andiamo avanti e più sembra qualcosa di immutabile. Puoi finirgli sopra ogni tanto, di poco e quando loro fanno veramente cacare, puoi batterli in qualche derby (e per fortuna abbiamo scelto quello giusto) ma nel complesso che la Lazio è inferiore alla Roma è ormai scritto nella pietra.
Che fare, dici. Eh ma ce lo siamo chiesto molte altre volte e le risposte le conosciamo: c'è chi si abbandona a una pulsione di annullamento e nega la realtà continuando a parlare di "squadretta" (rifertito a loro), chi vorrebbe andare a Villa San Sebastiano coi forconi, e molti altri che si stanno lentamente spegnendo. Continuano a seguire alla tv, ma allo stadio si vedono sempre meno. Io non sto nella testa di tutti gli altri, non posso sapere se veramente ce l'hanno col questore per le barriere, se trovano scomodi i parcheggi, se stanno contestando Lotito, o che diavolo di problema hanno. Ti posso dire il mio: io mi sto deprimendo anche senza che abbiano vinto titoli. Mi deprimono già abbastanza 5 derby persi degli ultimi sette. Mi deprime perfino che oggi quel figlio di troia che mi abita davanti manco ha messo la bandiera, perché evidentemente si annoia lui a vincere almeno quanto mi annoio io a perdere.
E quindi in ultima analisi si, probabilmente è in atto un ripensamento organico del mio essere tifoso. Ma non da oggi, da qualche anno. Io ormai - visto che senza tifo calcistico non so stare - mi sono riconvertito in tifoso antiromanista. Che incidentalmente, a sprazzi, riscopre la Lazio. Ma la vera continuità, il vero fil rouge, per me ormai sta nell'antiromanismo.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 05/12/2016 12:38]

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Post: 1.694
05/12/2016 16:25
 
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Non c'è dubbio che dal giorno del nostro secondo Scudetto a oggi la Roma abbia vissuto con ogni probabilità il ciclo più lungo di sempre quanto a superiorità tecnica.
Questa superiorità, tuttavia, si è tradotta in 1 scudetto, 2 coppe Italia, 2 supercoppe italiane contro 3 coppe Italia e 2 supercoppe italiane (c'infilo anche quella di agosto 2000, visto che il cambio della guardia c'è stato dopo il nostro Scudetto, quindi la Supercoppa di Claudio Lopez è già nel loro periodo di "dominio" cittadino).
La differenza, quindi, sta nello Scudetto arrivato a inizio ciclo e che ha segnato la cesura tra i due periodi Lazio (1992-2000), Roma (2000-2016) e in un'impressionante vagonata di punti di distacco negli ultimi 16 campionati. Penso sia un po' poco, però, per far morire la passione per la Lazio e reinventarsi antiromanisti perché quello è diventato, molto laicamente, il "mestiere" che più emoziona.
Ogni tifoso è fatto a suo modo e comprendo la frustrazione che, tuttavia, non può far perdere di vista il fatto che ancora non siamo il Torino o la Sampdoria.
Nella squallidissima Era Lotito, quella che ha svuotato lo stadio, fatto disamorare il proprio pubblico, creato un gap incolmabile con la Roma, togliendo il primo anno (dai, facciamo un gesto d'onestà ad abbonarglielo), la Lazio solo in 3 stagioni su 11 non è arrivata tra le prime 5 o non ha, in alternativa, vinto un trofeo.
E' sufficiente per essere contenti? Manco per la ceppa. Però, ecco, quello che mi sento di "contestare" è l'assenza di emozioni, emozioni che questa squadra, anzi, questo ciclo, non fornirebbe. Ecco, su questo non me la sento di seguirti.
Non ho mai lottato per il titolo, è vero. Ma è anche vero che ho disputato 6 finali nazionali, un quarto di finale di Europa League, 2 volte tra le prime 3, ho vinto il derby più importante di sempre.

Tutto questo lo possono vantare 4 squadre in Italia, noi siamo i quinti. Quinta forza del campionato, ipotizzandone uno lungo 16 anni, ovviamente, calmierando le posizioni in classifica con gli altri trofei nazionali acquisiti.

Se me l'avessero detto nel 1983 che avrei perso la passione a 40 anni perché per 16 anni ho ottenuto solo quanto sopra mi sarei preso a schiaffi da solo.
Poi, certo, tutto questo non attenua il grandissimo rodimento di culo per gli ultimi 7 derby. Che, tuttavia, resta un pezzo importante del discorso ma pur sempre un pezzo.

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Post: 2.725
05/12/2016 17:11
 
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cuchillo76, 05/12/2016 16.25:

. La differenza, quindi, sta nello Scudetto arrivato a inizio ciclo e che ha segnato la cesura tra i due periodi Lazio (1992-2000), Roma (2000-2016) e in un'impressionante vagonata di punti di distacco negli ultimi 16 campionati. Penso sia un po' poco, però, per far morire la passione per la Lazio e reinventarsi antiromanisti perché quello è diventato, molto laicamente, il "mestiere" che più emoziona. Ogni tifoso è fatto a suo modo e comprendo la frustrazione che, tuttavia, non può far perdere di vista il fatto che ancora non siamo il Torino o la Sampdoria. Nella squallidissima Era Lotito, quella che ha svuotato lo stadio, fatto disamorare il proprio pubblico, creato un gap incolmabile con la Roma, togliendo il primo anno (dai, facciamo un gesto d'onestà ad abbonarglielo), la Lazio solo in 3 stagioni su 11 non è arrivata tra le prime 5 o non ha, in alternativa, vinto un trofeo. E' sufficiente per essere contenti? Manco per la ceppa. Però, ecco, quello che mi sento di "contestare" è l'assenza di emozioni, emozioni che questa squadra, anzi, questo ciclo, non fornirebbe. Ecco, su questo non me la sento di seguirti. Non ho mai lottato per il titolo, è vero. Ma è anche vero che ho disputato 6 finali nazionali, un quarto di finale di Europa League, 2 volte tra le prime 3, ho vinto il derby più importante di sempre. Tutto questo lo possono vantare 4 squadre in Italia, noi siamo i quinti. Quinta forza del campionato, ipotizzandone uno lungo 16 anni, ovviamente, calmierando le posizioni in classifica con gli altri trofei nazionali acquisiti. Se me l'avessero detto nel 1983 che avrei perso la passione a 40 anni perché per 16 anni ho ottenuto solo quanto sopra mi sarei preso a schiaffi da solo. Poi, certo, tutto questo non attenua il grandissimo rodimento di culo per gli ultimi 7 derby. Che, tuttavia, resta un pezzo importante del discorso ma pur sempre un pezzo.



No, però questo discorso l'abbiamo fatto un milione di volte e io davvero vorrei uscire una volta per tutte dalla questione dei titoli e da quella del livello medio garantito da Lotito. Ci esco ripetendo per l'ennesima volta, per ulteriore chiarezza, alcune cose:
- che è vero, se conti le coppe siamo pari; e credimi, glielo ricordo ogni volta che mi capita di parlare di calcio con loro; per me i titoli sono il principale criterio di valutazione e come titoli - mi sia consentito l'avverbio miracolosamente - la Lazio sta tenendo botta; io quando arrivano secondi e/o perdono le finali continuo a prenderli per il culo e mi piacerebbe però che con un po' di coerenza si evitasse la retorica sulle nostre, di finali perse, e sui nostri, di piazzamenti che non sono serviti a una ceppa.
- che è vero, tutto sommato le emozioni non sono mancate e nel complesso questi 15 anni di Lazio sono stati molto meglio di tanti altri; meglio degli anni Ottanta, ma pure meglio degli anni Novanta precragnottiani; anche con Lotito abbiamo avuto vittorie, campioni ed emozioni in misura ampiamente accettabile rispetto al totale della nostra storia; anzi, arrivo a dire che dopo quelle di Lenzini e Cragnotti la sua compete (e forse anche vince) come terza miglior presidenza di sempre.

Spero che tutto quanto ho ribadito venga da un lato memorizzato e messo agli atti, ma dall'altro escluso dal discorso che stavo tentando di fare. Perché quello che mi sta allontanando dalla Lazio sono altre due cose che con quanto detto finora non c'entrano.
1) La crisi dell'esperienza stadio. Andare allo stadio a vedere la Lazio, in questi anni lotitiani, è quanto di più triste e lugubre si possa immaginare. Non è solo colpa sua, in Italia è in crisi tutto il comparto per tutta una serie di motivi che qui è inutile ricordare e sicuramente gli ultras hanno una lista di colpe che non finisce più. Però, e lo dico da loro detrattore storico, senza gli ultras o con gli ultras a mezzo servizio l'esperienza stadio è deprimente, laddove io sull'esperienza stadio ho costruito tutti i primi anni della mia lazialità.
2) Non c'era mai stata, se non in un periodo più breve negli anni '80 (dal primo calcioscommesse al primo gol di Di Canio nel derby passano meno di 9 anni), una superiorità così lunga e così strutturale della Roma sulla Lazio. Parliamo di una media di 35 domeniche all'anno in cui abbiamo quasi ininterrottamente accumulato punti di distacco dalle merde: a oggi, da quando Lotito è diventato presidente, sono esattamente 152, che diviso 13 fa più di 11 all'anno. Parliamo di una serie di campionati iniziati e poi condotti perseguendo obiettivi differenti. Parliamo di investimenti in rapporto di 1:2, parliamo di un saldo-derby che per un po' ha tenuto e adesso sta sbracando pure quello.
Adesso stai a Pescara, ma spero che non siano bastati pochi mesi per farti dimenticare che cosa significa vivere il calcio a Roma e quanto è importante la competizione cittadina. Bene, ormai da troppi anni su tutto quel che fa la Lazio si allunga un'ombra, perché se tu hai vinto una partita non te la puoi godere perché magari loro hanno fatto altrettanto e il loro obiettivo è più importante del tuo, e insomma per tante domeniche per tutto l'anno vivi con una spada di Damocle sopra la testa. Poi magari ad aprile le cose si mettono bene, ma la tregua dura due mesi perché poi ricomincia il mercato e ricominciano a spendere il doppio di te, e ricominciano le aspettative diversificate per la nuova stagione, e tu sogni soltanto di mettergliela al culo al derby ma tra una vittoria e l'altra i tempi iniziano a dilatarsi: quasi cinque anni tra il Veron dello scudetto e il secondo Di Canio, due e mezzo con cinque sconfitte consecutive tra il 4-2 di Kolarov e il 2-1 di Klose, e adesso già tre anni e mezzo dal 26 maggio. Sono astinenze pesanti, io non le reggo più soprattutto perché non vedo la luce in fondo al tunnel, non vedo cosa potrebbe invertire la tendenza.

Rubo alcune frasi che ha scritto su Facebook l'immenso Silverado:
"La Lazio viene gestita come un'azienda, la Roma come un patrimonio emozionale".
E poi: "Tra una partita di padre in figlio e la brutta china che ha preso il 26 maggio (stiamo ancora fermi lì, eh), siamo tra le tifoserie più lugubri. Anni di TV e radio a ricordare trasferte a San Benedetto del Tronto, capitani, carovane al casello con sciarpe e panini, bigiarelli e liste di laziali vip. Qui stiamo all'adorazione delle reliquie, altro che rispetto della storia. Sogno un ragazzino che ci faccia vincere un derby e che all'immancabile domanda su Chinaglia risponda: e chi cazzo è Chinaglia? Come se Strootman girasse con la pozzolana del campo Testaccio nelle tasche".

Ecco. Ha detto lui in poche righe quello che io stavo cercando di dire con un papiro. Siamo diventati tristi e lo siamo diventati (questo lo dico io) perché il paragone con la Roma ci sta sfibrando giorno per giorno, anno per anno.
A me non me ne frega un cazzo che Lotito non può fare di più di così. Non mi basta comunque. Dopo 15 anni non mi basta, dopo 5 derby persi negli ultimi 7 e persi male, persi perché chiaramente inferiori non mi basta più.
Non posso cacciarlo a pedate, non sono neanche sicuro che cacciandolo le cose migliorerebbero. E quindi mi sto semplicemente spegnendo. L'ultima gioia vera me l'hanno data Caldara e Kessie, la prossima spero che me la dia Lapadula.
La Lazio, nel frattempo, è sempre pià sullo sfondo.

[Modificato da Mark Lenders (ML) 05/12/2016 17:14]

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05/12/2016 17:22
 
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Re: Re:
cuchillo76, 05/12/2016 10.32:



Sinceramente, questa cosa dei 20 punti di distacco non ho chiaro da dove origini.
L'effetto-derby?
Ah, certo. Se può essere quello a far tracollare la Lazio da una media di 2,0 a una media di poco meno di 1,4, vi potrei seguire.
Con 60 punti senza impegno internazionale e con un girone di ritorno da 26 punti, spero che Inzaghi non metta più piede a Formello, però.

Se invece i 20 punti sono il gap naturale tra Roma e Lazio, non vi seguo più. 
E' una forbice che non esiste, per la stagione in corso.

Se un marziano fosse arrivato a Roma a metà agosto e stesse seguendo questa stagione direbbe che ci sono 20 punti di distacco in una proiezione da qui a fine anno?

Ripeto, se immaginate un tracollo per via di questa sconfitta, potrei seguire il ragionamento.
Viceversa, mi sembra che l'attribuzione di questo gap di punti (tanto più se loro arriveranno in fondo alle altre due competizioni, disperdendo inevitabilmente qualcosa) sia figlio della delusione e della frustrazione.
Io vorrei non farmi coinvolgere da tutto questo, ben sapendo che Genova, come poche volte nella nostra storia, può essere uno snodo decisivo. Se si perde, c'è il rischio che venga giù tutto.

Però aspetterei per i funerali. Vedamo almeno la reazione di sabato. Intanto mi aspetto tante novità di formazione. Se Inzaghi non è scemo (e secondo me non è scemo) darà dei segnali importanti a tutti, anche perché il patto senatoriale più o meno occulto ora davvero non ha più ragione di esistere visto l'ennesimo appuntamento fallito da quella che giustamente Baruch ha chiamato una generazione (di perdenti).  



Cuchillo, non è l'effetto derby. Abbiamo una rosa che ha una buona alternativa a centrocampo (SMS) e zero in attacco. Personalmente mi aspetto due punti nelle prossime 3 partite e tre punti col Crotone. Presumo quindi di girare a 33 punti ed ho paura che il ritorno, dopo un mercato di gennaio che non credo ci rinforzerà, sarà peggiore dell'andata. Magari non 60, ma certamente  non pù di 62 punti. La roma presumo invece che si avvicinerà molto agli 80 punti sol solito filotto di partite inutili dalla metà del girone di ritorno in poi. Non appena i ritmi si abbassano, la roma passeggia.

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05/12/2016 18:26
 
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Non vivo più a Roma ma anche prima non è che avessi chissà quale polso della situazione. Seguivo poco anche prima, infatti, da questo punto di vista. Nei miei tre fine-settimana su cinque che di media passo a Roma provo a concentrarmi di più sulla Lazio. Mi butto su di loro quando perdono e quest'anno è capitato più frequentemente dei tre anni precedenti, per esempio. Oltre alle 4 sconfitte, aggiungerei i 2 pareggi a Cagliari ed Empoli, vissuti come loro sconfitte, il primo per come è arrivato, il secondo perché contro una retrocedenda. Avrei voluto gioire anche per il pareggio interno col Vienna ma era il giorno dell'infortunio di De Vrij e voglia di sorridere manco a parlarne.
Quello che però noto - nel mio modesto "seguire" il sentiment cittadino - è una certa mestizia anche da parte loro.
Colsi una certa ubriacatura dopo lo "scippo" di Iturbe e le prime vittorie 2014-'15. Dai, diciamo per tutto il girone d'andata, volendo dilatare al massimo. In seguito, devo essere sincero, noto, riscontro, registro, un tifoso romanista perlopiù depresso. Depresso perché ha incrociato il ciclo vincente della Juventus, depresso perché non vince un trofeo da 8 stagioni, depresso perché ha pure lui uno stadio semideserto (ma quanti vanno a vedere l'EL? E a Roma-Pescara quanti erano? 25.000? Parliamo della Roma, eh!), depresso perché sognava notti di CL e si ritrova a dover fare una trasferta in Romania col Giurgu, depresso perché tante cose che potevano essere non sono state e il loro timore - per me fondato - è che non si sbrigano a vincere, ci possa essere un ridimensionamento tecnico-finanziario, altro che cazzi.
Da PRIMA del derby la frase più frequente che lo letto sbirciando qua e là è: "tanto pure se lo vinciamo, perderemo col Milan o comunque lo scontro diretto".
E credimi, non mi sembrano frasi per esorcizzare la malasorte. Io incrocio - non personalmente, ma in quel (poco, l'ho ammesso) che vedo e che sento - tifosi perlopiù non riconciliati, con se stesso, con la squadra, col calcio in generale.
Noi siamo diventati degli zombie, dentro lo stadio e fuori, ma loro non scoppiano di salute, pur con una squadra più forte.
Questo per la parte, diciamo così, "emozionale".

Per la parte più tecnica, mi riservo di riparlarne a fine gennaio, tra due mesi circa.
Oggi vedo tutto nero, venderei Felipe a 6 milioni e Wallace lo butterei nel fiume Pescara, che già il Tevere sarebbe troppo degno per lui. Rischierei di darti ragione su tutta la linea, mentre tecnicamente di ragione ne hai molta ma non me la sento di dartela proprio pienamente.

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05/12/2016 19:27
 
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Re: Re: Re:

Maxilotte, 05/12/2016 17.22:



Cuchillo, non è l'effetto derby. Abbiamo una rosa che ha una buona alternativa a centrocampo (SMS) e zero in attacco. Personalmente mi aspetto due punti nelle prossime 3 partite e tre punti col Crotone. Presumo quindi di girare a 33 punti ed ho paura che il ritorno, dopo un mercato di gennaio che non credo ci rinforzerà, sarà peggiore dell'andata. Magari non 60, ma certamente  non pù di 62 punti. La roma presumo invece che si avvicinerà molto agli 80 punti sol solito filotto di partite inutili dalla metà del girone di ritorno in poi. Non appena i ritmi si abbassano, la roma passeggia.



62 punti dovrebbero portare all'esonero di Inzaghi, a meno di un torneo così equilibrato (2011-'12, per esempio) dove con un punteggio del genere arrivi addirittura quarto. 
Ma per come si sta sviluppando il campionato, con 62 punti arrivi settimo, sotto la Fiorentina (che è meno forte), sotto al Milan (che vale quanto noi, come valore tecnico complessivo), sotto al Napoli (che ha una rosa migliore ma ha dovuto fare a meno del centravanti titolare per 4 mesi e ha l'impegno internazionale).
Poi, ci sta che d'ora in poi marceremo a 1,4 o se ci dice culo a 1,5.
Però, ecco, ammetterai che si tratterà di un andamento in controtendenza, tra l'altro considerando che la coppia di centrali c'è stata per 4 partite su 15, neanche a dire che abbiamo ottenuto il massimo fin qui perché indenni da infortuni, considerazione che si poteva fare nel 2010-'11 dove davvero ti era andata l'acqua per l'orto, quanto a defezioni.

Che dire? Possibile, certo. Ma a quel punto, a meno di cose che possano plasticamente giustificare un simile andamento (esempio, punti buttati per raggiungere una finale di Coppa Italia, che sarebbe un'ottima giustificazione), Inzaghi va ringraziato per il traghettamento e il 29 maggio, il giorno dopo la fine del campionato, si presenta il nuovo tecnico.     



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