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Pagelle Lazio-Genoa 3-1

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2016 11:50
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Post: 2.878
20/11/2016 17:30
 
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Strakosha 6.5: Incolpevole sul gol, reattivo sulle uscite, bene coi piedi, benissimo sul diagonale all'80' che poteva riaprire il match
Basta 5.5: Tra Ocampos e Laxalt becca gli avversari più difficili, a volte la prende, spesso no
Wallace 6: Un passo indietro. Qualche difficoltà con Pavoletti, un paio di falli inutili con avversario spalle alla porta, piantato sul gol di Ocampos. Però ancora decisivo davanti col gol della sicurezza
Radu 6: Dal suo lato ha vita abbastanza facile con Rigoni che esce dopo 45' e anche con Ninkovic
Lulic 6: Bene ma i soliti troppi errori in appoggio, e uno in fase difensiva poteva costare caro
Parolo 6: A corrente alternata, il gol è una fotocopia di Napoli con lui preso alle spalle. Bel palo dalla distanza, ma avrebbe sempre bisogno di rifiatare un po'. Guadagna anche la punizione del vantaggio
Biglia 6.5: Molto basso, a volte centrale aggiunto, non strafa ma dò la solita concretezza e segna un rigore pesantissimo
Milinkovic 5.5: Un buon ripiegamento difensivo e uno scavetto che innesca Keita-Immobile, ma poi esce dal gioco e merita il cambio
Felipe Anderson 8: L'ha vinta da solo. In versione deluxe, fa tutto lui: super gol, fuga e fallo da rigore, azione da cui arriva la carambola del 3-1. E sempre dando più di una mano dietro
Immobile 5.5: Partecipa bene alla manovra ma ha due ottime occasioni nel primo tempo e le spreca malamente
Keita 6: Alcune buone giocate, su tutte i due assist (di testa e dopo una serpentina) per Immobile che non sfrutta. Sacrificato alla tattica conservativa
Cataldi 6: Tiene meglio la posizione rispetto a SMS
Patric 6: Si nota per tre chiusure puntuali e un inconsueto cartellino giallo
Murgia sv
Inzaghi 6.5: Schiera gli stessi di Napoli ma con disposizione diversa, e ha ancora ragione anche se la squadra ha peccato di poca cattiveria e ha sofferto ad ogni attacco del Genoa fino all'inevitabile pari. Bella però la reazione, e il cambio Empoli-style Patric-Keita stavolta è più tardivo ed efficace

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Post: 652
20/11/2016 17:40
 
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STRAKOSHA 6.5-Coraggioso ed efficace in uscita su Ocampos. Autore di un paio di leggerezze coi piedi verso la fine del primo tempo. Perfettibile sul gol del pari, dove gestisce male la distribuzione del peso sui due piedi, facendosi trovare sbilanciato da un tiro non angolatissimo. Fulmineo sulla conclusione centrale ma a sorpresa di Ninković. Imprecisioni dovute a qualche pausa di concentrazione, ma nel complesso bene.
BASTA 6-Le cose migliori come centrale aggiunto, ruolo in cui sembra destinato a chiudere la carriera. Per il resto se la cava, e con un Felipe in queste condizioni sulla stessa fascia è davvero più facile.
WALLACE 7-Lottatore, generosissimo, un tantino anarchico, sempre nel vivo del gioco in tutte le fasi. Sembra il ritratto di un Mark Fish parecchio più forte: se riesce a disciplinarsi un minimo, è destinato a lasciarsi alle spalle tale valutazione a favore di ben altri lidi. Mezzo voto in più per un gol importante in una partita che proprio non si voleva chiudere.
RADU 6.5-Coinvolto nelle poche disattenzioni di squadra, in testa quella sul gol. Per il resto una prestazione fra le più puntuali come centrale, condita da un paio di discese arrembanti come se giocasse nel suo ruolo abituale.
LULIĆ 7-Tatticamente impeccabile nel pendolo sulla fascia, concede poco anche in fase difensiva. Giocate non memorabili, ma un costante contributo alla superiorità numerica.
PAROLO 7-Mai così focalizzato sulla parte offensiva, sembra un Immobile di centrocampo per come va a caccia del corridoio utile: l’effetto collaterale lo si vede sull’1-1, in ogni caso uno svarione da condividere con le due linee basse. Buon legante in una squadra con tante spinte centrifughe dettate dalle iniziative individuali, lotta senza perdere lucidità sul piano tattico e comportamentale: contro una squadra di provocatori non era facile.
BIGLIA 6-Un po’ mediano puro un po’ regista più avanzato: manca la parte intermedia, vale a dire la ripulitura di palloni in uscita, dove non sempre riesce a fornire un riferimento. Discreto, ma può e deve dare di più.
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 6-Di una lentezza esasperante palla al piede: per il ruolo annunciato di Pogba bianco sembra mancargli proprio il passo. Sufficienza per l’impegno e la fisicità comunque utile alla causa.
FELIPE ANDERSON 8.5-Il ruolo di esterno a cinque lo ha abituato ai ripiegamenti in profondità, cui non rinuncia neanche quando parte in linea col tridente offensivo. Continuo come non mai, martellante in recupero e marcatura, dispensatore di giocate spettacolari ma mai gratuite, match-winner in solitaria quando la gara si stava maledettamente complicando. Il migliore, si è capito?
IMMOBILE 6-Indiavolato quanto inconcludente, e con troppi movimenti a svariare lontano dal centro. L’impressione è che Inzaghi lo stia un po’ disinnescando, come Delio a suo tempo con Zárate, allontanandolo dall’occhio del ciclone.
KEITA 6-Voglioso, con una durata superiore a un solo tempo, spesso sgusciante. All’atto pratico cosa combina? Ecco, questo è il problema.
CATALDI 6.5-Subito nel match, e pressoché ovunque. Rimesso nel suo ruolo si ritrova immediatamente: a volte il calcio è così semplice.
PATRIC 6-Fatica un po’ a trovare la posizione, poi fa il suo. Meglio dal primo minuto, si direbbe.
MURGIA 6-Merita il voto per un paio di “muri” su conclusioni dal limite che potevano creare problemi. Conferma la sensazione di intelligenza tattica e maturità.

INZAGHI 6.5-Primo tempo guastato da un pizzico di sufficienza e leziosità, col risultato di non chiudere il match nonostante la chiara superiorità.
Difficile accusare la sosta, dato che per il resto la Lazio appare pienamente in partita: rimane comunque il deficit di cinismo.
La squadra sprizza energie e potenzialità, ma sul taccuino e sui guanti di Perin in proporzione rimane poco.
Causa di una manovra sostenuta da un trio in giornata di vena, i cui componenti interagiscono però in maniera approssimativa e con movimenti non abbastanza coordinati.
Organizzazione offensiva, qui c’è da lavorare: nel timore che “palla a quello bravo e speriamo bene” sia semplicemente la sua idea di calcio.

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Post: 1.694
20/11/2016 18:51
 
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Vista dallo stadio, quindi con tutti i "non visto" del caso.

Strakosha 6,5 - forse mezzo punto lo sto regalando perché interventi davvero importanti non ne fa. Però a parte un paio di rinvii sbilenchi, il resto la fa tutto bene.

Basta 6 - sul gol mi è parso tra i più colpevoli e, in generale, scappano via solo dalla sua parte. Però io ho sempre in mente il Basta dello scorso anno, e questo è tutt'altra cosa.

Wallace 6,5 - si pianta sul loro gol, restando a metà del guado. Per il resto, di testa le prende quasi tutte, gli appoggi sono perlopiù puliti e segna pure un gol bello pesante che arriva dopo il rigore procurato col Bologna. Fosse davvero pericoloso anche nell'altra area...

Radu 6 - una topica delle sue nel primo tempo, dove rischiamo grosso, per il resto se la cava col mestiere. Resta il mistero del perché, come centrale, abbia scavalcato Hoedt.

Lulic 5,5 - dallo stadio mi è parso il peggiore per distacco tra appoggi sbagliati, scelte rischiose, falli inutili. Ma forse ho perso le cose buone.

Biglia 6,5 - con lui è un'altra squadra, come diciamo sempre. Ma più per quelli che fanno i compagni con lui in campo che non per quanto faccia lui in generale. Ottimo in interdizione, sbaglia un passaggio in tutta la partita e trasforma un rigore pesante come un testicolo di Simeone.

Parolo 7 - il mio migliore in campo, tolto Felipe, oggi "ingiudicabile". Si guadagna la punizione del vantaggio, la gioca sempre (bene) di prima, prende il palo più bello del mondo, fa meno falli del solito.

Milinkovic-Savic 6 - fa sempre una cosa in più di quella che dovrebbe e sotto porta continua ad avere una confidenza che manco Fracchia con Orimbelli. Però lotta e va a cercare gloria. Non lo faceva sempre lo scorso anno.

Felipe Anderson 8,5 - partita mostruosa. Non giocava così da un Lazio-Verona di due anni fa. Segna il gol che sblocca la gara, si conquista il rigore nel momento più difficile e propizia anche il terzo gol. Serve altro?

Immobile 6 - per l'impegno, quella cazzo di tigna, per il fatto che va a recuperare palloni che sembrano persi. Ma per il resto, oggi male, forse la peggiore. Cincischia sotto porta e le rifiniture non sono mai perfette.

Keita 6,5 - a me piaciuto. Non bene nelle conclusioni ma mi è parso con la testa nella partita anche nel secondo tempo (dopo il gol genoano, sua l'azione che fa capire che la Lazio aveva tutta l'intenzione di reagire).


Cataldi 6,5 - entra bene. Recupera palloni e cuce discretamente. Peccato stoppi male nell'occasione che ha in area avversaria.

Patric e Murgia 6 - fanno legna nel mini-assedio finale.


Inzaghi 6,5 - Radu preferito a Hoedt e Lulic preferito a Patric (che a sinistra aveva già giocato e molto bene) ha un po' il sapore di un senatorismo che va salvaguardato. Ma finché si vince, poco male. Bene tutto il resto, anche i cambi erano giusti, per quanto, avrei tolto Immobile per farlo rifiatare un po'.

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Post: 2.725
21/11/2016 00:21
 
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STRAKOSHA 6,5 - Come tutti gli altri: il voto forse è un po' largo (sull'1-1 non mi è parso impeccabile), però tra uscite tempestive e incoraggiamento il mezzo punto premio ci può stare.
BASTA 6 - E' po' calato alla distanza e si è fatto fregare da Ocampos. Però nel primo tempo, pensando alla sua pagella, immaginavo di scrivere che a parte il primo anno questo è il suo miglior momento laziale.
WALLACE 7 - Se regaliamo mezzo punto a Strakosha non vedo perché non regalarlo anche a lui, che domina i cieli come un Mikinkovic della difesa e in omaggio al suo nome timbra anche il terzo gol. Ok, partecipa alla sbandata del gol genoano, ma in questo momento merita di essere considerato la spalla di De Vrij.
RADU 6 - Strana la vita: nessuno lo faceva giocare centrale quando avevamo una batteria di seghe in quel ruolo, mentre ora che siamo copertissimi viene sottratto alla fascia sinistra dove ci sarebbe più bisogno di lui. Festeggia le 200 partite da laziale in modo abbastanza rilassato.
LULIC 5,5 - Meglio come difensore puro che da fluidificante: oggi coi piedi è andato particolarmente male.
PAROLO 5,5 - Mi sono accorto della sua presenza quando ha preso il palo...
BIGLIA 6 - A lui probabilmente sto togliendo mezzo punto, però a questo punto penso di poterlo dire: quest'anno non ho ancora visto una sua grande partita. Bello e pesante il rigore, importantissima la sua presenza, però il Biglia che tutti i grandi club del campionato sognerebbero di avere - il direttore d'orchestra che manda a tempo la squadra - per ora resta nei ricordi.
MILINKOVIC-SAVIC 5,5 - Fiducia ne sta avendo parecchia: finora non è che l'abbia usata tanto bene, però.
ANDERSON 8 - Il Felipe migliore con addirittura una cosa in più rispetto a due anni fa: ora gioca nel suo ruolo. Sulla sua fascia, dico.
IMMOBILE 5,5 - Sta rifiatando. Respira bene Ciro, che fra 15 giorni ci servi di nuovo carico...
KEITA 6,5 - Mai banale e più continuo del solito: per due volte mette l'uomo davanti al portiere, se poi gli altri non la buttano dentro non è certo colpa sua.

CATALDI 6 - Entra bene ma quel gol doveva farlo.
PATRIC e MURGIA sv - Ho seguito poco e male i minuti finali, passati a chiedere notizie al vicino con la radio e a spizzare ossessivamente il Livescore  

INZAGHI 7 - Io avrei messo Lulic a centrocampo, Radu sulla fascia e uno tra Hoedt e Bastos accanto a Wallace. Però è una sottigliezza rispetto al fatto che siamo tornati a quattro dietro, che mi pare un'ottima notizia. Poi Lazio Page mi dice che alla 13a giornata solo il Reja del 2010-11 aveva fatto più punti di lui e io non posso non premiarlo, perché questa partita col Genoa non me la sentivo per niente calla.


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Post: 2.878
21/11/2016 11:50
 
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Vi riporto qui uno stralcio dell'analisi comparata rispetto alla partita di Napoli, secondo me interessante perché avevamo per la prima volta la stessa squadra in due turni di seguito (eccezion fatta per il portiere), ma con moduli e avversari diversi

\\

Il calcio liquido di Felipe Anderson chiave del camaleontismo di Simone Inzaghi 

Ottavo risultato utile consecutivo per la Lazio, che schiera la stessa formazione di Napoli (eccezion fatta per il portiere) ma passando dal 3-5-2 al 4-3-3. Come ha funzionato il “camaleontismo” dei biancocelesti? Come si può vedere nei grafici (riferimento ai primi 45′ in possesso palla e non in possesso palla a Napoli e col Genoa), le differenze vere sono poche, e sono praticamente inesistenti nella fase di non possesso.



Nella fase di possesso palla, invece, i 3 difensori centrali di Napoli e i 3 in mediana sono tutti una decina di metri più alti, mentre Lulic ha una posizione media identica, così come quasi identica è la posizione delle due punte. La differenza vera sta nella posizione di Felipe Anderson: in fase di possesso è nettamente meno decentrato.



La Lazio, col Genoa, ha lasciato comunque il baricentro alto e il possesso palla agli avversari (soprattutto nella ripresa), non ha dominato nei tiri (16-12) e ha imbastito meno azioni degli ospiti (12-22). Ecco quindi che la libertà di Anderson è il fattore decisivo del match: il brasiliano è autore di una prestazione “liquida”, come si può vedere dal grafico in basso, meno di impatto sulla sua zona di campo ma molto più sfuggente tatticamente. A Napoli il 30% delle sue giocate era stato concentrato nel quadrante destro prima della mediana (contro l’11.29% registrato col Genoa), addirittura il 60% nei 3 quadranti destri attorno alla mediana (30.65% col Genoa, la metà), con appena il 6.67% nei due quadranti centrali della trequarti avversaria. Col Genoa, invece, Felipe ha effettuato il 25.8% delle sue giocate nella zona centrale d’attacco, il quadruplo rispetto al San Paolo.



Qualche anticipo difensivo in meno (2 contro 5), ma anche 3 tiri contro gli 0 del San Paolo, 4 dribbling contro 2, 18 passaggi offensivi contro 12. E soprattutto la partecipazione a tutti i 3 gol della Lazio, col tiro che sblocca il match, il fallo da rigore del 2-1 e l’azione del 3-1. Il camaleontismo, dunque, è soprattutto il camaleontismo strategico di Felipe, la chiave tattica forse più interessante di questa stagione.


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