alenboksic71, 12/10/2016 13.50:
Comprendo il concetto. Però non me la sento di premiare solo gli episodi. Il derby meraviglioso trattasi di episodio in partita orrenda che poteva andare in ogni modo. Ed è incastonato in un anno e mezzo di Petkovic; mezzo buono e un anno inguardabile (e dentro c'è anche il massacro della supercoppa italiana).
Mi vuoi dire che senza il colpo di culo di Yanga, o senza il palo di Djo avresti detto Pioli?
Parlando solo di piacere di vedere la Lazio io scelgo quella del primo Pioli, annessi e connessi.
E considera che poco di derby posso parlare perchè da 3 anni e mezzo io non li vedo.
Finirò presto così anch'io, a non vederli. E speriamo dipenda dal mio corpo sempre meno resistente alle emozioni anziché da una Lazio che proprio dai tempi di Petkovic non ne vince uno.
Perché il 26 maggio non fu un episodio. O meglio, lo fu nel senso che quella partita poteva vincerla chiunque, non lo fu nel senso che prima di quel derby venivamo da tre vittorie e un pareggio contro di loro. E metà di quella striscia era opera dello stesso Petkovic. Sono cose che contano: era una Roma molto più debole di quella attuale (classifiche alla mano) ma era pure una Roma impaurita. Proprio come lo è adesso la Lazio dopo quattro sconfitte e due pareggi negli ultimi tre anni.
Quindi no, non è solo questione di episodi, e però sì, senza il palo di Djordjevic avrei potuto dire Pioli. (Yanga-Mbiwa non fu un colpo di culo e comunque l'1-1 non sarebbe servito a tenerceli dietro; fosse finita in parità sarebbe cambiato solo il loro eroe: Iturbe). Se Djordjevic ci avesse fatto vincere quella Coppa Italia forse avremmo vinto pure il derby, ma comunque avremmo finito un'altra volta con un titolo contro zero titoli. Ed è tutto qui, per quanto mi riguarda. Potrà sembrare arido, ma ti spiego perché secondo me non lo è.
Non è arido perché vincendo - anche solo la Coppa Italia - la Lazio di Lotito riesce a fare quel che alla Roma non riesce ormai da più di 8 anni. E questo riscatta le decine di punti di distacco da loro che più o meno accumuliamo in ogni campionato. La Lazio che alza trofei fa una differenza che la Lazio di Pioli, pur giocando benissimo e dando spettacolo, non è stata in grado di fare. Perché di pezzi di stagioni passati a dare spettacolo e bastati regolarmente a prenderlo nel culo è piena la storia della Roma, una storia che io mi pregio complessivamente di deridere. Siamo arrivati al punto: se io non prendessi le distanze da Pioli mi sentirei ridicolo a deridere i secondi posti e le finali perse dalla Roma. E poi c'è un'altra cosa che non voglio accettare: che la presunta più bella stagione della Lazio degli ultimi tot anni sia servita, in ultima analisi, a finire dietro alla peggiore Roma degli ultimi tot anni. Sarebbe umiliante doverlo ammettere. Preferisco restarmene seduto sulla cima del 26 maggio dove nessun Garcia e nessuno Spalletti sono stati (finora) in grado di arrivare.