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I giovani (tifosi) d'oggi

Ultimo Aggiornamento: 19/03/2016 16:37
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Post: 2.725
16/03/2016 19:58
 
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Brunogiordano, 16/03/2016 12.27:

Complimenti a tutti per la capacità di analisi. Mi permetto soltanto di aggiungere uno spunto di riflessione, già sviscerato in altre discussioni simili, legate al disaffezionamento da calcio. Come si concilia tale fenomeno, che ora stiamo immaginando come "generazionale", con il confronto con gli altri paesi (gli stadi pieni di Germania, Gran Bretagna e Spagna)a noi vicini in termini di cultura calcistica?



Ho visto che ti ha già risposto Er Matador, del quale per ora non leggo l'intervento per non farmi influenzare nella risposta. Perdonami quindi se ripeterò cose già dette.
La differenza, secondo me sta nei cambiamenti dell'economia e nella maniera in cui questi influenzano il rapporto con la vita stessa. Ad ogni modo scomporrei la questione analizzandola prima da un punto di vista istituzionale, con riferimento ai vari movimenti calcistici nazionali, e poi dal punto di vista privato del singolo tifoso.
Spagna, Inghilterra e Germania occupano le prime tre posizioni nel ranking Uefa per nazioni, sono i paesi che hanno i club più ricchi e di conseguenza i campionati più belli: non a caso, a differenza di vent'anni fa, li guardiamo pure noi. Ma a pesare, più ancora del dato istantaneo, è la tendenza nel periodo: la Spagna domina da quasi un decennio e ha i due giocatori più forti del mondo nel suo campionato, l'Inghilterra - grazie a un bacino d'utenza che per la Premier è davvero mondiale - ha i club più ricchi e di conseguenza il livello tecnico medio più alto, e la Germania è campione del mondo in carica e finalmente riesce ad attrarre - almeno con il Bayern, - qualche campione assoluto; il calcio di tutti e tre questi paesi è in ascesa, laddove il nostro è in declino. Questo è il punto. Se ti sei abituato al meglio ridimensionarsi è la cosa più difficile di tutte: non importa quanto facciamo schifo in assoluto, magari neanche troppo, bensì che facciamo relativamente più schifo rispetto al passato recente. E quindi siamo depressi.
Germania e Inghilterra sono anche due grandi potenze economiche, da loro la crisi si sente molto di meno. C'è meno disoccupazione, meno cinghie tirate, e di conseguenza più soldi da destinare agli svaghi e più voglia di farlo con animo spensierato, laddove da noi il tifo spesso diventa fuga dai problemi. Credo che ci sia una differenza enorme: quando il tifo è vero divertimento in linea di massima ci investi anche più denaro e socialità, vai alle partite, fai le trasferte, fai girare l'economia; quando è fuga, invece, tendi a vivertelo individualmente: già è tanto se paghi un abbonamento alla pay tv e nel complesso virtualizzi l'interazione, sfruttando internet e (qui a Roma) le radio. Anche sotto quest'altro punto di vista, dunque, l'approccio è tendenzialmente depressoide. Abbiamo il calcio che ci possiamo permettere in questa fase* e anche il nostro modo di viverlo è consequenziale tanto al livello del calcio medesimo, quanto alla fase che sta passando il paese.

* = Temo che parlare di fase sia un esercizio di ottimismo. E non perché l'economia europea non sia destinata a riprendersi, bensì perché il declino dell'Italia non è altro che un rientrare nei parametri della normalità. Se non sbaglio negli anni '90 eravamo addirittura la quarta potenza economica mondiale, ma dovremmo chiederci come abbiamo fatto a diventarlo, noi che geograficamente siamo uno sputo nel Mediterraneo. La risposta sta nella guerra fredda: dopo la Seconda Guerra Mondiale ci siamo ritrovati ad essere un paese strategico nella partita a scacchi tra Usa e Urss, e dal Piano Marshall in poi la nostra economia è stata dopata dalla politica internazionale. Ma poi è caduto il muro di Berlino e abbiamo smesso di essere così importanti. Il nostro declino politico-economico comincia da lì, e se non cambiano gli scenari il nostro valore assoluto a livello mondiale è destinato a riallinearsi alla reale dimensione del paese. Il calcio, in quanto industria, viene pesantemente influenzato da tutto ciò. E noi pure.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 16/03/2016 20:11]

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