Pagelle Lazio-Juventus 0-1 (Coppa Italia)

BERISHA 5.5-Dà il meglio quando ormai serve a poco, e nei fondamentali peggiora anziché limare i propri difetti: data la sua “marchettizzazione”, urge una seria analisi sulla preparazione dei portieri.
KONKO 6-Inverte la distribuzione dei meriti rispetto alle ultime gare: tutto sommato positivo nel difendere, molto peggio dalla metacampo in su. Filotto di prestazioni provvidenziale, anche se ingigantito dal nulla che lo circonda.
MAURICIO 5.5-La politica di containment sull’avversario di turno si dimostra tutto sommato efficace. Non sarebbe neppure malaccio se evitasse di cercare l’espulsione con entrate senza senso.
BIŠEVAC 6-Al debutto nelle peggiori condizioni possibili, in una non squadra che non conosce e senza una guida di riferimento, bada al sodo e a non strafare dando perlomeno l’impressione di un giocatore razionale e concreto. Alla prossima.
RADU 4-Il gol è solo la punta dell’iceberg di una partita sbagliata sul piano strategico e nella gestione di spazi e movimenti. Fino al 2020.
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 6.5-Di spada e quando può di fioretto, cerca con determinazione e trova gradualmente l’adattamento al ruolo. Cala alla distanza, ma dopo aver dato anche sul piano della quantità. Giocatore vero, e lì in mezzo si nota.
BIGLIA 5-Stretto fra due combattenti quali i compagni di reparto, evidenzia tutti i limiti ormai cronici di personalità, sostanza e approccio alla gara: prima subisce dignitosamente (si fa per dire) la partita, poi affonda. La sua assenza è un’occasione per imparare a farne a meno.
LULIĆ 5.5-Il migliore sul piano agonistico, peccato che ruggine e piedi ne limitino fatalmente l’apporto. Con undici come lui, difetti compresi, si sarebbe venduta la pelle molto più cara.
CANDREVA 3-La testa è stata ceduta a parametro zero, tanto vale monetizzare il resto.
KLOSE 4-Zero, come i palloni giocabili. Assurdo schierarlo dall’inizio.
KEITA 5.5-Più solo o più inconcludente? Quando la partita non prende la piega giusta, tende ad estraniarsene. Carenze troppo gravi sul piano motivazionale.
HOEDT 4-Spezzone drammatico, e voto da dividere con chi lo butta nella mischia a freddo.
FELIPE ANDERSON 1-Sicuro che sia un giocatore in attività?
MATRI s.v.-Sicuro che sia un giocatore?

PIOLI 1-Assiste immobile e rassegnato mentre la partita scivola sul solito piano inclinato, e quando interviene coi cambi è anche peggio.
In perfetto stile ultimo Petković quello di Felipe Anderson, che disarticola la squadra sfilacciando alla radice qualsiasi accenno di forcing finale.
Ennesima partita decisiva persa, e in questo sfiora il patologico.
La sua gestione è da tempo un cadavere insepolto.