Pagelle Verona-Lazio 1-2

MARCHETTI 6-Sul gol non è forse impeccabile per posizionamento, ma le colpe vanno all'arbitro: incredibile non cogliere il blocco, neppure dissimulato, di Janković. Cercato fin troppo spesso di piede, se la cava senza particolari spaventi.
BASTA 7-Sarà che i biondi, a maggior ragione se con una zazzera vistosa, si notano di più dalla tribuna: i suoi movimenti, la sua sostanza, il suo contributo a ogni fase di gioco si noterebbero anche se fosse invisibile. Una sicurezza.
MAURICIO 1-Come a Leverkusen: prima ammonizione tra il fiscale e l'inventato, seconda cercata con una scelleratezza. Davvero non si trova di meglio?
GENTILETTI 5.5-Benino in impostazione, per il resto qualsiasi avversario sembra l'audio in un collegamento satellitare difettoso: sempre in anticipo. E oggi, in assenza di Toni e Pazzini, aveva di fronte il nulla o quasi. Difficile farci conto.
LULIĆ 6.5-Tatticamente diligente, riuscisse anche a crossare decentemente… Dopo tempo immemorabile, si è comunque colta una simmetria sulla corsia sinistra rispetto ai movimenti di Basta. Troppo nervoso, ma meritevole di continuare come titolare nel ruolo.
BIGLIA 7-Il suo rientro si sente, e non solo per il rigore o per il tocco con cui muove a piacimento la barriera veronese neanche si trattasse di pupazzetti. Giacomelli imperversa con decisioni scandalose a raffica, ma non si ricorda un suo dialogo con l'arbitro: quello di Capitano non sembra il suo mestiere.
PAROLO 6.5-Troppo poco impegnato per fare filtro, troppo lontano dalla porta per tentare qualche inserimento, scivola fuori dalla partita. Vi rientra con un paio di ottime aperture e con un tiro che può valere oro. In ripresa.
FELIPE ANDERSON 6-Difficile giocare quando la manovra offensiva si riduce alla spasmodica attesa di una invenzione. In risalita come atteggiamento, e non è poco.
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 7.5-Semplicemente dappertutto a creare superiorità numerica, il suo strapotere nei contrasti non solo aerei sigilla il forcing impedendo all'avversario di respirare. Dimostra anche un minimo di malizia negli uno contro uno, proprio lui che era apparso ingenuo e irruento in quel fondamentale. Giocatore 2.0, come i Neuer e i Thomas Müller.
KISHNA 5.5-Ha un doppio passo con cross da far illanguidire i nostalgici del Brasile che fu: peccato lo sfrutti col contagocce. Più che pigro appare proprio spento, e in questo ricorda pericolosamente Floccari. Dovesse guarire, i numeri ci sono.
ĐORĐEVIĆ 4-Per impegnare il portiere deve avere minimo tre-quattro occasioni, perché la prima proprio non la sfrutta. Pesante e impreciso, con un “centravanti” del genere si può giocare una settimana senza tirare in porta su azione. Esperimento fallito, avanti un altro.
MAURI 3-Non è un giocatore in attività, eppure la sua presenza si impone sempre: oggi non ne azzecca una, e i pericoli li crea per la Lazio. Rescissione del contratto, subito.
KEITA 7-Per il rigore e per qualche prezioso pallone che riesce a difendere nel finale. Rimane un fondo di inconcludenza, del quale forse non si libererà mai.
HOEDT 6-Reduce dal martirio di Napoli, nel quale appariva in primo piano in tutte le azioni, ha il merito di rimanere sul pezzo senza strafare: gli avversari che lo puntano, identificando in lui il punto debole, non ricavano granché da tale scelta. Piccola prova di maturità che, date le alternative, gli merita più spazio.

PIOLI 6.5-In convalescenza come la squadra, ricomincia dall'evitare complicazioni inutili.
Bene per la voglia e la supremazia territoriale, da ricostruire una manovra offensiva che, senza invenzioni individuali o soluzioni da fermo, ristagna nella più assoluta sterilità.