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Non è cambiato niente

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2015 15:53
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Post: 652
27/08/2015 14:52
 
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La CL non era un obiettivo inderogabile? Beato eufemismo, pizzeman.   
La CL era un elemento di disturbo nel tran tran gestionale a Sua Immagine che il patron identifica con l'attività della S.S. Lazio 1900: magari intendendo le iniziali come Sua Santità, data l'opinione che ha di sé.
Neppure l'ingresso in quella che, insieme ai diritti Tv, rappresenta la Banca Centrale del calcio moderno ha solleticato la sua ineffabilità: segno che l'obiettivo non è di carattere tecnico (figuriamoci...) o finanziario, ma si esaurisce nel rimanere sine die in questa dimensione manageriale e di classifica.
Nessuno mi toglie dalla testa che l'anno scorso si puntasse a scivolare al 4° posto, e che il rigore tirato alle stelle da Higuaín sia andato di traverso a qualche esofago eccellente.
A Napoli è andata male in quest'ottica, e si è rimediato sterilizzando tutte le possibili differenze fra i due piazzamenti.
Perlomeno, questa è l'unica ratio concepibile per un non mercato lunare: una società che si gioca la stagione ad agosto, e continua impassibile per la propria strada come se il primo impegno fosse in Coppa Italia col Bassano, non ha precedenti nella storia del calcio.
E già nel derby decisivo, giocato senza un millesimo della cazzimma inculcata da ranocchione - in modo cafone e antisportivo, ma il merito gli va riconosciuto - nei suoi undici assatanati, avevo avvertito puzza di bruciato: quando si gioca per un obiettivo irrinunciabile non si scende in campo in quel modo, punto.
Discorso che vale anche per la Bayarena e per le tragicomiche prestazioni degli elementi portanti cui giustamente si riferiva Drenai.
Sì, perché quella distrutta ieri sul campo non è fondamentalmente una squadra scarsa: è fondamentalmente una squadra impreparata alla radice per gare del genere, a partire da una reale determinazione nel vincerle.
Il resto, dal mercato alla cronologia e alle assurdità assortite della preparazione, viene di conseguenza.
Scenari alternativi a questo scempio? Ancora Drenai ritiene in sostanza che non ne esistano poiché, a suo dire, neppure il baratto fra Biglia e i due-tre elementi essenziali al completamento dell'undici titolare avrebbe cambiato granché.
Se sostiene che anche il Barça avrebbe fallito scendendo in campo nel clima societario di cui sopra, posso unicamente concordare.
Se invece la sua è una valutazione tecnica, dissento amichevolmente ma con convinzione.
Intanto perché una squadra con Willems e Chicharito o chi per essi sarebbe diventata completa e tatticamente coerente, mentre questa è palesemente monca in ruoli fondamentali.
In secondo luogo, perché un progetto del genere sarebbe partito per tempo dando la possibilità materiale ai nuovi di inserirsi.
Dirò di più: persino Milinković-Savić, fosse arrivato prima e non dopo la ridicola telenovela di sempre (che non ha portato al risparmio di un euro, a dispetto del lungo tira e molla), sarebbe stato un giocatore spendibile già ieri e non l'asparago del deserto "ammirato" in due spezzoni da nonsense.
E c'è un altro aspetto su cui vorrei richiamare la vostra attenzione: parlando dell'Udinese - ma affinché varie suocere intendessero -, Galliani ha ripetutamente stigmatizzato la presenza in CL di squadre "non predestinate", i cui immancabili cattivi risultati finivano per zavorrare il ranking italiano nelle Coppe.
Un discorso ad ogni evidenza laido, finalizzato unicamente al mantenere in Paradiso a dispetto dei Santi club alla canna del gas come il suo, impedendo un sano e spontaneo ricambio.
Ebbene, da ieri lo è un po' meno poiché l'approccio della Lazio alla competizione gli ha fornito, quasi in termini di dimostrazione scientifica, una pezza d'appoggio che mai l'interessato avrebbe saputo procurarsi in proprio.
Non male anche l'operazione di immagine in ambito UEFA: saremo malvisti quando ci qualifichiamo, non miglioriamo proponendoci all'insegna della cialtroneria e della studiata inadeguatezza.
Mi viene in mente Agassi quando si presentava a tornei per lui di scarsa importanza, perdendo in due set sotto l'ora di gioco per intascare l'ingaggio e scappare, comportamento che mise in dubbio la sua credibilità professionale nell'ambiente: ieri abbiamo rimediato una figura simile, sia pure con l'indubbia attenuante di non aver ritirato un centesimo.
Ciliegina sulla torta, non prepararsi adeguatamente per una partita e non fare di tutto per vincerla lambisce il concetto di illecito sportivo: prima o poi qualcuno salterà in groppa a questo cavillo avvocatesco, e lì diventerà difficile dargli torto.
Riassumendo: per me per me Lotito, in quest'estate kafkiana, si è comportato come una sorta di Vinazzani al cubo.
Quello aveva danneggiato la Lazio vendendosi delle partite.
Questo ha danneggiato la Lazio vendendosi, sia pure con una contorta partita di giro a sé stesso, un'intera stagione.
E con essa, temo, una fetta un po' più grossa di futuro.
[Modificato da Er Matador 27/08/2015 14:54]

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