|
22/08/2015 23:02 | |
BERISHA 6-Si riscatta nel recupero col riflesso che toglie dalla porta il tiro di Brighi e una beffa epocale, per quanto nella logica della partita. Troppo incerto nelle uscite e coi piedi, ma oggi porta punti. BASTA 7-Sale la sua condizione, salgono tutti gli indicatori tecnico-tattici: neanche a farlo apposta, da una sua sovrapposizione nasce la superiorità numerica che sblocca il match. Fra i più puntuali anche nella fase difensiva. L'idea di non poterlo schierare, anche per una sola partita, mette i brividi: intervenire finché si è in tempo. DE VRIJ 6.5-Parte con un pallone in tribuna decisamente vintage, poi viene risucchiato nel clima da Haarlem Globetrotters e perde un po' in concretezza. Positivo, comunque. GENTILETTI 5-Sporca una traiettoria di per sé innocua, rischiando il clamoroso buco, quando bastava tenere la posizione. Dorme sul bombardamento Brienza-Brighi che rischia di compromettere i tre punti. Più si assiste alle sue prestazioni meno convince il suo modo di stare in campo. RADU 3-L'errore sul fuorigioco è da oratorio, la marcatura successiva su Mancosu non molto meglio. Evita perlomeno la bestialità del fallo da rigore ed espulsione, ma trasforma il secondo tempo da allenamento agonistico a partita vera con relativo spreco di energie fisiche e nervose: proprio quello che ci voleva alla vigilia del match di Leverkusen. Fino al 2020. PAROLO 6-Compitino di inizio stagione, che comunque garantisce le funzionalità di legante a centrocampo. Partenza lenta, evidentemente fa parte delle sue caratteristiche. BIGLIA 6.5-Mezzo voto in meno per la banalità della circostanza in cui si infortuna: un elemento esperto e consapevole della propria fragilità fisica dovrebbe prestare maggiore attenzione. Buona regia, e la conferma che servirà un sostituto in pianta stabile. LULIĆ 5-Il cross del raddoppio, per il resto stonato come un rutto in un coro di voci bianche. Variante indispensabile quando c'è da far legna, per le partite giocate sulla qualità e sul palleggio meglio dimenticarsi della sua presenza a metacampo. CANDREVA 7-Difficile dargli di meno per la voglia e la produzione industriale di gioco, ma gioca per il numero assai più che per la squadra: il tutto è ovviamente parte dell'atteggiamento velleitario e poco finalizzato con cui si spreca l'impossibile. E lui, a differenza dei due Baby K, non è un '95… KEITA 7.5-Da centravanti vero solo l'assist a Biglia e il movimento con cui gli libera lo specchio della porta solo all'ultimo, tenendo a distanza i distratti difensori bolognesi. Tanta fantasia da trequartista, a cui troppo spesso manca però la scelta giusta negli assist. Comunque trabocca di voglia e idee, situazione non proprio scontata fino a poche settimane fa. KISHNA 7-Giocoliere da Belle Époque, timbra subito il cartellino del gol e si conquista con intelligenza spazi propri, dopo che Keita lo aveva emarginato nel primo quarto d'ora occupandone posizione e ruolo. Due indicazioni: togliergli la palla dai piedi è come estrarre un dente senza anestesia; dovrà proporre tutto a una velocità superiore, senza lasciare a difese meno improbabili il tempo di recuperare. La stoffa sembra comunque esserci. CATALDI 6.5-Regia tutta a due tocchi, quando forse serviva un appoggio per alternare azioni frenetiche a momenti in cui si cerca di ragionare e tenere palla. Non è il suo mestiere, tutto qui. MILINKOVIĆ-SAVIĆ 5.5-Rischia subito il rosso allargando il gomito, e dall'alto dei suoi 196 centimetri francamente non se ne sentiva il bisogno. Gioca in posizione più avanzata del previsto dimostrando predisposizione per il fraseggio strettissimo e gli inserimenti. Sin qui abbastanza indecifrabile, ma c'è tempo. FELIPE ANDERSON s.v.-Comparsata nel finale con qualche numero. Era proprio il caso di rischiare?
PIOLI 6.5-Lazio ritrovata, bel gioco e tutto il resto: ma con un atteggiamento così poco concreto, nella testa prima ancora che nella tattica, non si va da nessuna parte. Lavorare su questo e su sé stesso, a certi livelli essere belli e poco altro non basta.
|