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  18/03/2015 15:22 | |
Drenai71, 18/03/2015 15:09:
non userò la parola pregiudizio, ma devi fornirmene una alterntiva che descriva il tuo pensare che keita sia superiore ad anderson nel tocco di palla o nell'assist. perlomeno se ci basiamo su quanto abbiamo visto e non su una percezione o una speranza. l'unica cosa di cui abbiamo prova visiva su cui per quanto fatto finora è superiore, è il cross. e al limite il dribbling da fermo sul lato corto dell'area.
Ecco, bravo non usarla. Io guardo le partite esattamente come te, e posso avere un'opinione diversa dalla tua. Cerca di accettare questa cosa, anziché mettere in dubbio l'onestà intellettuale.
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| 18/03/2015 16:22 | |
ma chi la mette in dubbio? io non ho mai nemmeno pensato che tu sia in malafede.
semplicemente sostenevo che poichè hai sempre avuto un debole per keita tendessi a supravvalutare quello che fa in confronto con quello che fa uno che invece sottovalutavi come anderson.
penso che sia una cosa perfettamente naturale visto che tutti abbiamo dei gusti.
immagino sia la stessa cosa che succede a me con cana e mauricio (tanto per fare un esempio) che magari fanno la stessa partita ma a me sembra che quella di cana sia molto migliore perchè fra i due lo preferisco. in altre parole ho un pregiudizio positivo (o negativo nei confronti dell'altro).
non c'è niente di male in tutto ciò. se c'è una parola migliore che indichi questo comportamento perfettamente naturale, sarei ben contento di usarla. nel frattempo evito di parlare di pregiudizi per evitare di offenderti, ma ti assicuro che non c'è nessuna accezione accusatoria nel significato che intendo io.
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| 18/03/2015 17:37 | |
Lo spezzone di campionato disputato da Felipe a certi livelli non ci garantisce di avere in squadra un campione: troppi i dubbi sulla continuità, sugli sviluppi, sul rischio che si tratti di una meteora. Se però si prende il suo miglior filotto di prestazioni come indicatore di un valore assoluto - è solo un'ipotesi di scuola, ribadisco -, non capisco chi vede lui e pensa a Keita. Io penso piuttosto a Cruijff quando lo vedo attaccare a ad Alfredo Di Stéfano quando lo vedo darsi da fare con risultati sempre migliori in ripiegamento. Se continua così, qui ci è capitato fra le mani un giocatore impensabile persino nella Lazio di Cragnotti. Il nostro dentone, al confronto, rientra fra i comuni mortali. [Modificato da Er Matador 18/03/2015 17:37]
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| 22/03/2015 01:28 | |
Drenai71, 18/03/2015 16:22:
ma chi la mette in dubbio? io non ho mai nemmeno pensato che tu sia in malafede. semplicemente sostenevo che poichè hai sempre avuto un debole per keita tendessi a supravvalutare quello che fa in confronto con quello che fa uno che invece sottovalutavi come anderson. penso che sia una cosa perfettamente naturale visto che tutti abbiamo dei gusti. immagino sia la stessa cosa che succede a me con cana e mauricio (tanto per fare un esempio) che magari fanno la stessa partita ma a me sembra che quella di cana sia molto migliore perchè fra i due lo preferisco. in altre parole ho un pregiudizio positivo (o negativo nei confronti dell'altro). non c'è niente di male in tutto ciò. se c'è una parola migliore che indichi questo comportamento perfettamente naturale, sarei ben contento di usarla. nel frattempo evito di parlare di pregiudizi per evitare di offenderti, ma ti assicuro che non c'è nessuna accezione accusatoria nel significato che intendo io.
http://www.treccani.it/vocabolario/pregiudizio/ Idea, opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore (è sinon., in questo sign., di preconcetto): avere pregiudizî nei riguardi di qualcuno, su qualcosa; essere pieno di pregiudizî; giudicare senza (o con l’animo sgombro da) pregiudizî; molti continuano ad avere dei p. sulle capacità professionali delle donne; i suoi p. erano il risultato di un’educazione all’antica; pregiudizî di casta; p. morali, razziali, religiosi, sociali, politici; uno di quei settentrionali con la testa piena di pregiudizi, che appena scendono dalla nave-traghetto cominciano a veder mafia ovunque (Sciascia). Come già ti ho detto, io guardo le partite proprio come te. E' molto raro che io mi perda una partita della Lazio, in una stagione potrà capitare una o due volte. Tutto mi puoi dire, quindi, meno che la mia opinione sia basata sulla non conoscenza diretta dei fatti. Che io sia in errore o meno, poi, lo dirà solo il tempo. Quando - ad esempio - Keita e Anderson avranno concluso le rispettive carriere, allora potremo disporre di elementi sufficienti per stabilire un'oggettiva gerarchia tecnica tra i due. Per ora la situazione è ancora molto fluida e quindi le nostre opinioni non sono né giuste né sbagliate. Sono semplicemente diverse ed entrambe rispettabili. Etichettare un'opinione come pregiudizio, invece, non ha nulla di rispettoso: né nei confronti dell'opinione, né di chi la esprime. La mia predilezione per Keita e la tua predilezione per Cana null'altro sono se non gusti. Io mi lascio trasportare volentieri dal gusto quando affermo di preferire i fondamentali tecnici di Keita a quelli di Anderson, mentre ti garantisco (e sono certo che tu fai altrettanto) che in sede di giudizio numerico (leggi: voto in pagella) cerco di basarmi solo su ciò che vedo, e quando decido di essere meno severo del dovuto specifico sempre che trattasi di incoraggiamento.
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| 22/03/2015 01:36 | |
Er Matador, 18/03/2015 17:37:
Se continua così, qui ci è capitato fra le mani un giocatore impensabile persino nella Lazio di Cragnotti.
Se avesse giocato nella Lazio di Cragnotti avrebbe giocato una domenica contro Maldini, una domenica contro Cannavaro, una domenica contro Thuram e una domenica contro Zanetti. Felipe fa la differenza in un campionato in cui la differenza la sta facendo anche Luca Toni, per dire. Un tempo era sufficiente essere titolari in una squadra italiana per essere convocati nella propria nazionale, fosse pure il Brasile. Oggi, nonostante il Brasile venga da un mondiale traumatico in cui ha avuto grossi problemi soprattutto in attacco, i tre mesi da fenomeno di Felipe vengono considerati da Dunga con una certa sufficienza. Probabilmente si sbaglia sul nostro, di sicuro non sbaglia pensando che ormai la Serie A è periferia del calcio che conta.
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