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  01/03/2015 19:20 | |
MARCHETTI 6.5-Un paio di brividi negli interventi coi piedi, ma in un caso si tratta di un’uscita con buon tempismo a tamponare una situazione potenzialmente pericolosa. Bene anche nel finale su Berardi, sia pure in furoigioco, mentre sull’occasionissima di Zaza sembra essere l’attaccante a tirargli letteralmente addosso. Prestazione positiva, comunque.
CAVANDA 7-Un solo mezzo errore nel primo tempo, più che per distrazione a causa di un problema negli appoggi bassi. Sicuro e concentrato per il resto, con una presenza costante in appoggio. È diventato una certezza.
DE VRIJ 7.5-Sbroglia anche per conto terzi, sia di Mauricio sia di Biglia in un paio di uscite dalla linea difensiva. Pulito e spettacolare l’intervento con cui ferma Berardi, che saltandolo sarebbe andato in porta. Giocatore di livello.
MAURICIO 5-Primo tempo tranquillo, ma il motivo è la mancanza di impegni: lo si capisce nella ripresa quando, ai primi affondi, Zaza & c. passano senza problemi dalla sua parte. Momento di difficoltà.
RADU 7-Trequartista a sorpresa in alcune giocate, ritrova una precisione e sicurezza nell’esecuzione smarrita da tempo. Bene in tutte le fasi di gioco.
CATALDI 7-Continue superiorità numeriche sia nel triplicare sulla destra sia negli inserimenti, e con una qualità che lo porta a sfiorare l’eurogol di sinistro. Meno consistente quando si tratta di fare a sportellate, ma oggi non ce n’è stato bisogno più di tanto.
BIGLIA 7-Signore indiscusso di un gioco che, per densità tattica e qualitativa, ne esalta le doti. Non merita una valutazione più alta per il contributo insufficiente in fase di interdizione, soprattutto nel chiudere i varchi per i tiri dalla media distanza.
PAROLO 7-Grande intelligenza nel gestire un’ammonizione carognesca, che lo esclude dalla gara contro la Fetenzia Viola, senza fornire il minimo appiglio al killer col fischietto. La presenza di Cataldi lo libera negli inserimenti: nel primo tempo manca la qualità, poi rimedia anche in quello con buona freddezza sottorete.
FELIPE ANDERSON 8.5-Inizialmente a sprazzi, ma quando parte da fermo appare irresistibile. Il gol con cui sblocca il risultato non pone limiti, per fattura e tempismo che lo rende determinante, ai paragoni illustri. Nel momento in cui l’ingresso di Klose gli offre un riferimento centrale, si trasforma in una macchina da assist. Prove tecniche di fuoriclasse.
KEITA 5-In chiara ripresa, entra sempre più nei meccanismi trovando giocate interessanti e sopravvive psicologicamente a un’ammonizione degna di un Moreno. Spiace liquidarlo con una valutazione poco incoraggiante, ma il suo score parla di: due scelte di tiro pessime esalate sull’esterno della rete; un pelouche vinto centrando lo stinco di Consigli da zero metri; l’inutile tap-in con cui, partito in fuorigioco, rientra nell’azione determinando l’annullamento del gol che avrebbe chiuso in anticipo la partita. Troppi limiti di concretezza, considerato che si tratta di un attaccante: ma si può lavorare anche su questo aspetto del suo repertorio.
MAURI 7-Poche giocate brillanti sul taccuino del cronista: ma cosa sarebbe di una manovra offensiva così delineata senza i suoi movimenti? Sempre importante, anche in una giornata non delle migliori.
KLOSE 5.5-Nulla da eccepire per quanto riguarda la presenza sottorete e l’impatto sulla gara: peccato che gli servano tre palle gol clamorose per concretizzarne una, e non sempre si presenterà tanta abbondanza. In campo dall’inizio con la manovra offensiva applaudita al Mapei Stadium, il Klose di un tempo avrebbe insidiato il record di Archie Thompson.
LEDESMA s.v.-In campo nel finale per far rifiatare Biglia.
CANDREVA s.v.-Si mangia malamente un gol quasi fatto. Per fortuna il match era già in archivio.
PIOLI 8-Per trovare qualità e piacere di giocare al calcio in queste dosi, di solito bisogna seguire la Liga.
Troppe, però, le occasioni sciupate; insidiosa la tendenza a giocare qualche segmento di gara un po’ troppo sulle uova, confidando in una superiorità che però non era ancora certificata dal punteggio.
Come sarebbe finita, ad esempio, senza l’errore di Zaza solo davanti al portiere?
Lavorare sulla concretezza, pena risultati non all’altezza del gioco.
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