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Pagelle Chievo-Lazio 0-0

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2014 03:01
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30/11/2014 02:43
 
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Federico Marchetti: 6 Davvero troppo poco impegnato per meritare una valutazione con cognizione di causa. Sarebbe senza voto, sufficienza di incoraggiamento.
Dušan Basta: 5 L'ombra del giocatore apprezzato a inizio stagione. Domanda: chi e come gestisce convalescenza e rientro da un infortunio? La differenza fra una società un tanto al chilo e una seria, con tutto ciò che ne deriva per la squadra, passa anche per simili dettagli.
Stefan de Vrij: 6.5 L'unico che prova veramente a vincere, e senza essere un attaccante. Ordinaria amministrazione, ma di qualità.
Ştefan Daniel Radu: 6.5 Basta una partita fra il normale e l'anonimo per garantire solidità di base. Una rondine non fa primavera, quindi va collaudato in quella posizione contro avversari più consistenti.
Edson Braafheid: 5 Una fiammella che dà l'impressione non di restare accesa, ma di essere lì lì per spegnersi. Condizione in crollo verticale, e anche qui viene da chiedersi se chi di dovere sia all'altezza.
Lucas Rodrigo Biglia: 4 Di giocare una partita preconfezionata, e solo quella, siamo capaci tutti. Zero variazioni sul tema, e nel calcio delle gare vivisezionate alla moviola in fase di preparazione è un difetto fatale. Fuori gli attributi, se li ha.
Marco Parolo: 5 Il calcio a certi livelli è anche personalità, parola di cui lui non conosce neppure la grafia corretta. Compitino da Cesena.
Álvaro Rafael Luengo González: 6 Il Katanec dei poveri, dà quello che può dare senza sussulti. Beninteso, il problema è ciò che manca sull'altro piatto della bilancia.
Antonio Candreva: 6.5 Solita partita personale e, come al solito, unica fonte di gioco nel nulla. Il fatto che risulti indispensabile è demerito altrui, non merito suo: in una squadra normale finirebbe come Cerci all'Atletico Madrid.
Stefano Mauri: 6 Insieme a de Vrij è l'unico a impegnare il caro e assai rimpianto Bizzarri. Non fa altro, ma è sufficiente per spiccare nella mediocrità generale. Lo stesso film in onda sui nostri schermi dal 2006, e francamente ha stancato: non per colpa sua, sia chiaro.
Filip Đorđević: 5 La palla buona gliela fornisce Candreva nella prima parte della gara e, come a Empoli, gli manca qualcosa per indirizzare la partita. Buon giocatore, ma non determinante.
Felipe Anderson Pereira Gomes: 6.5 Se uno come lui brilla per voglia e idee, figuriamoci gli altri. Quattro-cinque partite da titolare con novanta minuti garantiti: almeno si risolve un equivoco che sta appesantendo il lavoro sul gruppo e la programmazione societaria.
Keita Baldé Diao: 5.5 Dovrebbe imprimere una qualunque accelerazione, non ci riesce. Sarà pure al rientro, ma si sta giocando buona parte del credito accumulato.
Miroslav Josef Klose: n.g. I suoi spezzoni vanno valutati in base a ciò che riesce a trarre dai pochi palloni giocabili: oggi non ne ha. Assolto.
Stefano Pioli: n.g. Quando un allenatore viene platealmente esautorato, così come il suo precedessore bosniaco, non ha senso assegnare voti al suo operato.
Ormai è chiaro: per non prendere imbarcate, questa squadra deve giocare con un numero di uomini dietro la palla che ne pregiudicano qualsiasi velleità offensiva.
Perché quello è il modo più giusto di schierarla? Errore blu.
Il problema è che un gioco diverso richiederebbe applicazione, preparazione atletica un po' meno alla Mago Zurlì ma soprattutto una qualità: la fame.
Vale a dire il parametro in cui la Lazio, e da anni, è ventunesima su venti.
Chi ha giocato con Reja ha l'Ebola, ed è destinato a contagiare chiunque cerchi di gettare un sasso nello stagno dell'immobilismo: questo il punto di partenza per avere un futuro.
In caso contrario, persino un colpo come de Vrij servirà solo a prolungare l'agonia fino a un Biava-Dias 2.0, non a una reale svolta.
A Pioli va dato atto di essere una persona seria, con delle idee e che ha cercato veramente di giocare a calcio: ma, a meno di pesanti interventi della società, il senso della sua presenza a Formello è già finito.
Servirebbero tecnici di maggior spessore, soprattutto come personalità: ma sarebbero funzionali a un upgrade che in troppi non vogliono, preferendo vivacchiare nel parastato biancoceleste.
Rimane la Coppa Italia: se anche lì si tira a campare, arrivederci all'anno prossimo.
O forse a quello successivo.
[Modificato da Er Matador 30/11/2014 02:43]

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