Pagelle Empoli-Lazio 2-1

Etrit Berisha: 5.5 Trasparente e incollato alla linea di porta, alla Marchetti, su quasi tutte le occasioni di rilievo: quando decide di abbandonarla, ferma da par suo il lanciatissimo connazionale Hysaj. Sembra attanagliato dalla paura di sbagliare: o si lavora sulla testa o tanto vale provare Strakosha.
Luís Pedro Cavanda: 6.5 Il buco sul 2-0 lo chiama in causa più degli altri, e forse poteva affrontare meglio Maccarone evitando di regalare un corner. Ma è giusto prendersela con uno che per il resto sbaglia poco o nulla, distinguendosi - più per puntualità che per qualità, a essere precisi - anche in appoggio alla manovra?
Stefan de Vrij: 5 Decisamente a bassa intensità, si prende poche responsabilità anche in impostazione lasciando spesso il primo passaggio ai piedi non certo vellutati di Ciani. In partite come questa, si accentua il disagio per l'assenza di un "dominante" al proprio fianco.
Michaël Ciani: 4 Può uno col suo fisico farsi anticipare di testa da Barba nella propria area e da Rugani nell'altra? No, e sono episodi che decidono la gara. Deconcentrato e disordinato, riprende timidamente quota nella ripresa.
Edson Braafheid: 6.5 Ordinaria amministrazione su entrambi i fronti, finché è in campo dalla sua parte succede poco. Finché è in campo, appunto, perché non era certo lui a meritare il cambio.
Lucas Rodrigo Biglia: 6.5 Impegnato con molta applicazione e risultati alterni nello schermare una coppia centrale traballante, si dimentica dei compiti di regia. Sue, ovviamente, le migliori giocate quando si riappropria del ruolo principale. Sottotono, ma almeno in partita.
Marco Parolo: 6 Tanta corsa, poca assistenza, ancor meno lucidità. Appare inspiegabilmente nervoso, al pari dei suoi compagni, ma almeno non gli fa difetto la voglia.
Senad Lulić: 6.5 Parte bene nella tripla catena di sinistra, poi sparisce dal vivo del gioco anche per scelte non sue. Il salvataggio su Pucciarelli vale un gol.
Antonio Candreva: 3 Il monumento alla supponenza con cui la squadra ha affrontato il match. In campo per forza, si "vendica" andandosi regolarmente a imbottigliare fra nugoli di avversari e pasticciando palloni elementari, su tutti quello nel recupero vicino alla linea laterale. Vergogna.
Stefano Mauri: 6 Bene finché ha fiato, quindi mezz'ora scarsa a essere generosi: sarebbe stato destinato al cambio anche senza l'infortunio. Ancora utile alla Altafini, non certo come titolare, per quanto non sia facile farne a meno.
Filip Đorđević: 3 Un votaccio del genere a uno che ha segnato? Sì, certo. Se sbaglia il colpo di testa a porta spalancata che avrebbe indirizzato la partita. Se finisce in fuorigioco una mezza dozzina di volte nella maniera più banale. Se spreca le due migliori giocate della ripresa con uno pseudo-cross a duecento all'ora - come quelli scarsi, ma nel calcetto fra amici - e cercando il fondo anziché il centro area sguarnito. Se sbaglia ogni giocata in maniera imbarazzante, tipo Bierhoff il primo anno ad Ascoli. Inadeguato, semplicemente.
Ederson Honorato Campos: 4 Per l'isterica determinazione con cui cerca il rosso, che fra l'altro meriterebbe a più riprese. Pochissimi spunti degni di nota.
Miroslav Josef Klose: 5 Confuso da un modulo a due punte del tutto improvvisato, finisce per ingarbugliarsi malamente anche nelle cose semplici. Mandato allo sbaraglio, va detto.
Felipe Anderson Pereira Gomes: 6.5 Motivato come non mai, trova il varco sulla sinistra con le sue accelerazioni: peccato che manchi l'assitenza dei compagni, e magari un po' più di rapidità nel crossare senza rientrare per forza sul piede preferito. Barlume di speranza.
Stefano Pioli: 2 Sostituisce Mauri con un elemento ancor più inconsistente in fase difensiva, quando serviva casomai irrobustire il centrocampo.
Prova uno schieramento a due punte ad ogni evidenza non preparato, togliendo per giunta Braafheid che risultava senz'altro fra i meno peggio.
Disarticola definitivamente la mediana segando Parolo, con un cambio degno dell'ultimo Petković.
Una conduzione tecnica di giornata scandalosa per una bruttissima sconfitta.
Brutalmente respinto all'esame di maturità.