Questa è l'attuale classifica dei potenziali valori economici del calcio (il numero a sinistra indica la posizione sul valore complessivo della rosa) stilata da Transfermarkt, al netto di una comprensibile approssimazione. La Lazio è al 46° posto, con un valore medio/tesserato di 3,85 milioni, come Villareal e Stoke City, subito dietro l'Hoffenheim, che ha un impianto simile (un paio di giocatori ben al di sopra la media come Firmino e Volland). Il raffronto più evidente è quello con le società italiane: siamo ormai più prossimi a Udinese (2,94 milioni/tesserato), Sampdoria (2,9), Torino (2,79) e Sassuolo (2,71) che non alla Fiorentina (5,3), per non parlare delle altre: la roma, con 7,45 milioni/tesserato, ci ha praticamente doppiato, il Napoli (8,11) anche di più. Questo dato mi pare dica con una certa evidenza quello che è il nuovo scenario operativo della Lazio, scesa dal treno d'elite e messasi in bella (?) vista nel club delle "medie" dei campionati d'Europa. La svalutazione della rosa è certamente determinata dai risultati sportivi non eccelsi degli ultimi 12 mesi, ma anche da una serie di sessioni di mercato fallimantari, durante le quali ben pochi acquisti hanno visto crescere il proprio valore (Candreva, Lulic, più recentemente Berisha, oltre ai provenienti dalla primavera come Keita e Onazi), mentre la maggior parte si è deprezzata. Gli ultimi affari sopra-media sono stati Biglia e Felipe Anderson, ma non c'è stato alcun riscontro, mentre ad oggi abbiamo speso solo per due giocatori leggermente sopra-media (che data l'età difficilmente accresceranno il valore della rosa). Insomma, la Lazio "vale" effettivamente un nono posto medio di serie A, e non è un caso che none in Premier e Bundesliga siano arrivate proprio le due pari valore Stoke City e Hoffenheim.