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Dieci anni di Lotito

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2014 12:40
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17/07/2014 18:36
 
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Dalle 15.09 del 19 luglio 2004 al 19 luglio 2014: dopodomani sono 10 anni di presidenza. In attesa dei suoi comunicati e delle sue interviste, riviviamo gli articoli dell’epoca



MESSAGGERO 18 LUGLIO

Lotito e Tulli allo sprint

Domani a mezzogiorno Capitalia darà la società a chi offre di più

ROMA – Lotito o Tulli? Il dubbio verrà sciolto domani a mezzogiorno. Ormai tutto sembra pronto per chiudere, finalmente, questa snervante, interminabile e ”strana” trattativa, al limite della farsa, che continua a tenere in ansia il popolo biancoceleste. Dopo che Capitalia li ha dichiarati entrambi ”ideonei” a pilotare di salvataggio, si aspetta soltanto di concretizzare l’operazione. Lo staff di Lotito si è riunito anche ieri mattina per prendere in esame la situazione e – nonostante il disappunto per alcune cose che sono accadute venerdì – ha ribadito la ferma volontà di prendere la Lazio. «Niente alleanza, siamo pronti per andare avanti da soli. Aspettiamo soltanto la chiamata di Capitalia». Determinazione e speranza di poter vincere questa partita. A sostenere la posizione di Lotito anche tanti tifosi che gli hanno spedito dei fax, invitandolo a non mollare.
L’imprenditore – che opera nel settore delle pulizie e della vigilanza – ha costituito la ”Lazio Event”, una società formata dalle 3 imprese da lui controllate. Pensava di archiviare il discorso venerdì e non di dover chiuderlo sul filo di lana, dando vita a una corsa contro il tempo e a una sfida a due con Piero Tulli. Claudio Lotito non ha gradito la marcia indietro che Capitalia avrebbe fatto quando l’imprenditore era pronto a chiudere la trattativa. Sfumata la possibilità di mettere in piedi un’alleanza con Tulli, in ballo sarebbe ritornata l’antica questione dei crediti che la Banca vanta nei confronti della società e che ammontano a 16 milioni di euro. Qualcuno ipotizza pure qualche intervento ”politico”. Di sicuro c’è stato un tentativo del presidente della Lega, Galliani, che ha chiesto a Capitalia di fare il possibile per sbloccare la situazione in tempi rapidi.
Ad ogni modo, anche in presenza di queste difficoltà, Lotito vuole chiudere l’operazione a suo favore. Lo ribadirà ai dirigenti dell’Istituto di credito domattina, quando verrà nuovamente ascoltato per verificare l’entità della proposta economica finale. Ma attende una chiamata anche Tulli, a sua volta deciso a diventare l’azionista di riferimento della Lazio, la squadra per la quale entrambi gli imprenditori tifano da sempre. E’ probabile che Capitalia li convochi contestualmente per verificare l’importo che ognuno dei due è disposto a versare nella ricapitalizzazione. Al momento un vero favorito non c’è: i due gruppi partono alla pari e non basterà più un investimento di “soli” venti milioni per acquisire il controllo della società.
Domani è quindi il giorno della verità anche se, in pratica, ci sarebbe tempo fino al 27 per mettersi in regola. Servono subito 8,6 milioni per sistemare con la situazione patrimoniale nei confronti della Figc e 24 milioni per il fisco. Il mancato pagamento porterebbe alla perdita delle agevolazioni fiscali offerti dal condono.
Per domani è stato convocato un altro CdA della Lazio. Tutto questo mentre continua la ”fuga” di calciatori e si aspettano ancora la scelta dell’allenatore e le prime mosse di mercato. Decisioni che spetteranno al nuovo azionista di riferimento. Per la panchina, Dino Zoff resta in pole position su Vialli. Ma, intanto, cresce l’attesa e la tensione dei tifosi, stufi di subire questa grottesca situazione. A tal proposito, 6 tifosi sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata davanti alla sede di Capitalia, avvenuta nella notte di venerdì. Soltanto la sigla dell’accordo potrà riportare serenità e fiducia nella gente laziale.



CORRIERE DELLA SERA 18 LUGLIO

Domani tocca a Lotito

L’imprenditore dovrebbe finalmente trovare l’accordo-salvezza con l’istituto di credito

Domani Claudio Lotito potrebbe diventare il nuovo patron della Lazio nonostante il lungo braccio di ferro con Capitalia. Il passo indietro di venerdì dell’istituto di credito romano ha spiazzato il gruppo dell’imprenditore, che è stato sul punto di rompere ogni tipo di trattativa per acquisire il pacchetto di maggioranza della società. Due le tappe fondamentali della vicenda. La prima nella notte tra mercoledì e giovedì, quando negli uffici di Capitalia era stato trovato l’accordo per l’uscita di scena della banca, che avrebbe lasciato campo libero a Lotito. I nodi da sciogliere: il primo riguardava il pacchetto di azioni, superiore al 5%, in mano a Capitalia, l’azionista forte che ha sottoscritto per 10 milioni di euro l’aumento di capitale; il secondo riguardava il credito di 16 milioni di euro che la banca vanta nei confronti della Lazio. Il compromesso era stato trovato sulla base di 10 milioni di euro, che Lotito avrebbe versato nelle casse di Capitalia a saldo di tutte le questioni legate alla Lazio con la conseguente uscita di scena della banca. Accordo fatto e solo da sottoscrivere il giorno dopo. Poi, venerdì, il passo indietro di Capitalia dopo un duro confronto tra l’amministratore delegato, Matteo Arpe, e Lotito.
Il dirigente della banca aveva avanzato una nuova proposta, respinta da Lotito, che prevedeva il congelamento del credito di 16 milioni di euro per tre anni. Alla scadenza la cifra da pagare a Capitalia, compresa di interessi, sarebbe stata di 22 milioni di euro. La trattativa si è bloccata ma riprenderà. Per l’iscrizione, secondo dati della Lazio, servirebbero 21 milioni di euro mentre per la Covisoc i milioni di euro sarebbero 29. La novità, in contrasto con quanto detto fino a qualche giorno fa, quando si affermava che ne sarebbero serviti 8,6 per l’iscrizione, è emerso nell’incontro di venerdì sera nell’abitazione di Lotito tra l’imprenditore e l’amministratore delegato Masoni. Il perché di questo nuovo scenario potrebbe essere spiegato dal fatto che la Lazio aveva previsto l’utilizzo dei 20 milioni di euro di aumento di capitale già sottoscritto per l’iscrizione. In realtà quei soldi sarebbero stati utilizzati per la gestione corrente degli ultimi tre mesi, stipendi arretrati ed altro, che nel conto economico corrispondono a 6 milioni di euro mensili.
Domani nuovo Cda della Lazio, mentre l’amministratore delegato auspica sempre una soluzione rapida della questione visto che è in ballo nche la prima rata da 24 milioni di euro da pagare all’erario. «Speriamo nel consenso collaborativo degli imprenditori. Pagare o non pagare la rata dipenderà dall’ingresso o meno di un nuovo azionista. La conseguenza di un mancato pagamento è che la Lazio perderebbe le agevolazioni fiscali offerte dal condono fiscale».



GAZZETTA DELLO SPORT 20 LUGLIO

Ecco Lotito il salva Lazio

Versa 21 milioni per il 32% del club. Via Longo, è lui il nuovo presidente "E' il più bel giorno della mia vita". Per la panchina è favorito Zoff, come ds si parla di Sartori.

La fumata bianca, finalmente, c'è stata. Ed è arrivata pochi minuti prima del termine per l'iscrizione al campionato. Così in un colpo solo la Lazio ha ottenuto l'ok dalla Covisoc per la partecipazione alla prossima serie A e, soprattutto, ha trovato un nuovo padrone. E' Claudio Lotito, 45 anni, romano, imprenditore che opera nel settore delle pulizie. Da ieri è il 26° presidente della storia biancoceleste, una storia che va avanti grazie proprio al suo intervento, senza il quale la Lazio avrebbe rischiato il fallimento. Il tracollo è stato evitato grazie ai 21 milioni di euro (cash) versati da Lotito alle 15.09 di ieri pomeriggio. Soldi che sono serviti a ripianare la situazione patrimoniale del club (ne servivano 8,6 per superare l'esame Covisoc) e assicurare la linfa necessaria per iniziare la stagione. Per quanto riguarda il condono fiscale (entro domani andrebbe pagata la prima rata da 24 milioni) il nuovo padrone della Lazio pare abbia idee diverse: vuol pagare il debito con una rateizzazione pluriennale (10 o 5 anni). Ma i 21 milioni versati ieri da Lotito sono serviti anche e soprattutto a farne il nuovo azionista di riferimento del club.
Grazie a questa somma, infatti, l'imprenditore si è impossessato del 32% del pacchetto azionario. "E' il giorno più bello della mia vita - ha detto il nuovo padrone -. La Lazio versa in condizioni difficili, ma sono pronto a questa sfida. Il primo obiettivo sarà proprio quello di consolidare la situazione patrimoniale". La quota detenuta da Lotito è destinata a salire al 50% nei prossimi mesi, quando con ogni probabilità il nuovo socio di maggioranza rileverà le quote dell'altro azionista di rilievo della società, Capitalia, la cui fetta è da ieri scesa al 14% del capitale. L'istituto di credito ha infatti offerto in opzione a Lotito le azioni in suo possesso. Al massimo in autunno, dunque, Lotito dovrebbe restare solo al timone societario. Una soluzione che vede con favore la stessa Capitalia. La Banca romana, arbitro delle vicende laziali del dopo-Cragnotti, è ovviamente soddisfatta dell'epilogo della vicenda. Fino all'ultimo, peraltro, l'istituto di credito presieduto da Cesare Geronzi ha cercato di coinvolgere, insieme con Lotito, anche l'altro pretendente all'acquisizione del club. Quel Piero Tulli, con il quale la settimana scorsa era stata raggiunta un'intesa per un ingresso in tandem, che è poi svanito subito, quando si è capito che i due non avrebbero potuto coesistere.
L'ha così spuntata Lotito, che ha messo sul piatto della bilancia più soldi e una maggiore volontà di chiudere una trattativa complessa e difficile. A lui e alla Lazio sono comunque arrivati gli auguri dello stesso Tulli con un comunicato con il quale ha annunciato la sua uscita di scena. Il nuovo padrone della Lazio è già all'opera per creare il suo gruppo di lavoro. La prima scelta, come importanza e dal punto di vista cronologico, sarà quella dell'allenatore. Al nuovo patron piace Luciano Spalletti. Ma è ormai tardi per strapparlo all'Udinese. Lo affascina pure l'idea-Vialli. Ma sulla panchina biancoceleste dovrebbe tornare Dino Zoff. L'ex c.t. potrebbe dirigere la squadra in tandem con il tecnico della Primavera Mimmo Caso, che già in questi giorni sta seguendo Negro e compagni nella tournée giapponese. Molti cambiamenti ci saranno anche a livello dirigenziale. I primi ci sono già stati. Sono usciti di scena di Ugo Longo, che ieri ha rassegnato le dimissioni da presidente e, con lui, i consiglieri Ricucci e Brachetti (rimpiazzati da Gentile e Scibetta). Ma Lotito ha intenzione di rinnovare l'intero management del club, anche se è probabile che lo faccia in maniera graduale. Previsti avvicendamenti anche nei quadri tecnico-dirigenziali: il d.g. De Mita potrebbe dimettersi. Sul fronte arrivi, invece, si vocifera di un ritorno dell'ex a.d. Luca Baraldi. Come nuovo d.s., invece, si pensa a quello del Chievo Giovanni Sartori.
Il compito che attende i nuovi dirigenti non sarà facile: il futuro del club resta infatti complicato. Da ieri, però, dopo un anno e mezzo di transizione, c'è un nuovo padrone che garantisce un orizzonte più sereno. Ed è per questo che i tifosi sono in festa. Quasi 3.000 ieri notte si sono dati appuntamento presso la curva Nord dell'Olimpico. Lotito ha già pronto il primo regalo per loro: il ritorno di Paolo Di Canio.



REPUBBLICA 20 LUGLIO

Bel colpo, signor Lotito. Forse si ricomincia da Zoff...

Lazio salva e iscritta. L'uomo della svolta è Claudio Lotito, che già ieri sera è stato nominato presidente della società. L'imprenditore romano ha investito 21 milioni di euro per acquistare il 32 per cento del club, che ora ha un capitale sociale di 65 milioni. Nel pomeriggio, nello studio del notaio Gilardoni, corsa contro il tempo per sbrigare le formalità necessarie e iscriversi al campionato: in extremis la Covisoc ha dato l'ok, per il sollievo dei tifosi. Che in serata hanno festeggiato sotto la Curva Nord dell'Olimpico. Soddisfatto il nuovo presidente, laziale da sempre: "E' il giorno più importante della mia vita di imprenditore", le sue prime parole. E poi: "Sono pronto a questa sfida, c'è molto da fare per riequilibrare il bilancio. Prima dobbiamo consolidare la società e trovare soluzioni per risanare, poi potremo pensare all'espansione". Il suo piano è triennale, e prevede un investimento di altri 30 milioni per acquisire il 51 per cento della società: 90 in tutto entro la fine dell'anno. Lo affiancano anche alcuni soci: dei 21 milioni spesi per diventare azionista di riferimento, uno è di Mario Masini, deputato di Forza Italia.
Prevista una rivoluzione, da qui a settembre, nell'organigramma: "Serve linfa nuova", dice Lotito, 45 anni, laureato in pedagogia, genero di quel Pietro Mezzaroma che nel '93 acquistò la Roma insieme a Franco Sensi. E' proprietario, Lotito, di varie imprese di pulizie e di un istituto di vigilanza con un'aquila come simbolo. Lo stesso della Lazio. E divise rigorosamente biancocelesti per gli agenti. In questa corsa alla presidenza della Lazio ha avuto l'appoggio di Storace; importante anche il lavoro di Giorgio Simeoni, vicepresidente della Regione. Capitalia avrebbe preferito il concorrente, Piero Tulli, ma alla fine l'istituto di credito ha centrato un obiettivo: far entrare un imprenditore con soldi propri, senza regalare i 16 milioni di crediti che il gruppo bancario vanta nei confronti della Lazio. Da parte di Capitalia, ora in possesso del 14 per cento del club, confermata la volontà di defilarsi: infatti a Lotito è concessa l'opzione sulla propria quota di azioni. E l'investimento dell'imprenditore garantisce una certa stabilità sul medio e lungo periodo. Anche Veltroni era più vicino a Tulli, ma per il sindaco di Roma è importante che la Lazio sia riuscita a salvarsi. Ieri si sono dimessi Longo e i consiglieri Ricucci e Brachetti Peretti, sostituiti da uomini di Lotito: il commercialista Scibetta e l'avvocato Gentile.
Nel Cda in programma oggi si discuterà sulla prima rata da pagare per il condono fiscale (scadenza domani): ma Lotito intende inoltrare un'altra istanza di rateizzazione all'Erario. Tra i consiglieri resta in carica l'amministratore delegato Masoni, praticamente certo l'addio del direttore generale Giuseppe De Mita. Si parla di un ritorno di Luca Baraldi, ora al Parma, molto amato dalla tifoseria. Poi ci sono le questioni prettamente sportive, a cominciare dalla scelta dell'allenatore. La soluzione preferita: Zoff responsabile dell'area tecnica e Mimmo Caso in panchina. Più complicato arrivare a Vialli o a Spalletti, stimatissimo dal nuovo presidente. C'è da rifare la squadra, che ora ha solo 14 giocatori sotto contratto. Anzi 13, visto che Lopez è vicinissimo ai messicani dell'Amèrica. Resta Peruzzi; Lotito tenta di trattenere Cesar e Oddo, mentre sono stati già avviati contatti per il ritorno di Paolo Di Canio. Che ha fatto inserire una clausola particolare nel contratto con il Charlton: se lo vuole la Lazio, lui si può liberare gratis. Commosso l'addio di Longo: "Mi sono divertito molto. Con Lotito la Lazio avrà un futuro all'altezza delle sue tradizioni".



ANCORA REPUBBLICA

La grande festa di Lotito. E ora torna Di Canio

Estremamente coerente e testardo. "Quando si mette in testa una cosa, la vuole portare a termine a tutti i costi. E ci riesce. Lo ha dimostrato anche stavolta". Così i suoi amici definiscono Claudio Lotito, il nuovo presidente della Lazio. E la sua soddisfazione era evidente, ieri alle 20.47, quando è uscito dallo studio del notaio Gilardoni, a via Nicotera nel quartiere Prati, dopo un Cda durato oltre tre ore: "Forza Lazio", ha detto rivolgendosi ai tifosi che lo acclamavano. E ancora: "Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi giorni". Più tardi, dalle 21.30 in poi, la gente laziale si è radunata sotto la Curva Nord dell'Olimpico per festeggiare la svolta societaria, la fine di un'angoscia lunga mesi. La Lazio è iscritta al campionato e può ricominciare a sognare, anche se il primo anno sarà di transizione. Ma poi Lotito, grande tifoso biancoceleste, dopo aver completato il risanamento, vuole rilanciare la squadra. Che ieri intanto ha debuttato in Giappone pareggiando 2-2 con il Vegalta, gol di Manfredini e Delgado, schierato come unica punta da Caso.
La festa sotto la Nord ha chiuso una giornata che era iniziata sotto il segno della sofferenza, come nelle ultime settimane: voci che si rincorrevano frenetiche, i tifosi che si riunivano ancora una volta dalle parti della sede di Capitalia, a piazza Colonna. Poi, alle 15, la voce emozionata di Guido De Angelis, anchor man radiofonico che in questi giorni ha dato vita a ore infinite di diretta, ha dato l'annuncio, scatenando l'entusiasmo della gente. Poco dopo l'ufficializzazione: "Lotito ha versato 21 milioni (18,2 attraverso una società appositamente creata, la Events, il resto grazie ad altre sue società e ad un socio, ndr), la Lazio è salva". Ed è cominciata la festa. Ora c'è attesa per il nome dell'allenatore e per il mercato. Per la panchina è favorita la coppia Zoff-Caso. Già oggi dovrebbe essere depositato il contratto di Peruzzi, un biennale firmato da tempo. Il nuovo presidente, poi, farà di tutto per trattenere Oddo e soprattutto Cesar. E per riportare a Roma Paolo Di Canio, idolo della tifoseria. Non a caso, il fantasista ha fatto inserire una clausola nel contratto con il Charlton: se lo chiama la Lazio, lui si libera gratis. A questo punto, ritorno molto probabile.
Poi c'è tempo fino al 31 agosto per costruire la squadra. Come direttore sportivo piace molto Sartori, ora al Chievo, vero talent scout. La gente ha festeggiato Lotito, l'uomo della svolta, ma ha applaudito anche il Grande Traghettatore, Ugo Longo. "Con il nuovo presidente, la Lazio resterà forte e competitiva", ha detto dopo aver rassegnato le dimissioni. Poi un suo classico: "Ora sì, è tutto a posto".

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